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Il Creazionismo: fede religiosa, non verità scientifica.
Lorenzo Osprey-Lazzerini - 10/11/2004
 

Il creazionismo dovrebbe scaturire solo dalla fede religiosa o, dato che è manifestamente contrario alle prove oggettive a nostra disposizione, non dovrebbe almeno essere spacciato come verità scientifica. Probabilmente a molti di voi piacerebbe credere nella verità del creazionismo, anche a me del resto, ma non tutto quel che vorremmo fosse vero è effettivamente tale.

 Innanzitutto lasciatemi esporre qualche prova a sostegno della tanto maltrattata (nel vostro sito) teoria dell'evoluzione per selezione naturale:

1a) fossili, che testimoniano scheletri animali leggermente differenti l'uno dall'altro, idealmente disponibili lungo una via evolutiva (per es. quella degli equini). Perché Dio avrebbe dovuto creare tutta questa quasi infinita serie di forme dalle differenze minime? E perché avrebbe lasciato che si estinguessero quasi tutte?

1b) Che ne dite dei resti di ominidi che collegano evolutivamente l'uomo a progenitori scimmieschi? Sono falsi? Sono tracce lasciate apposta da Dio per testare la nostra fede?

2) Le estinzioni stesse: si diceva un tempo (non so se ancora usa) che Dio non permette che una specie da lui creata si estingua. Perché succede? Perché ci sono fossili di dinosauri, trilobiti, tigri dai denti a sciabola, ecc... ?

3) Strutture anatomiche analoghe: specie non strettamente imparentate (o, per riformulare la frase in maniera a voi più gradita: specie dal patrimonio genetico molto diverso) presentano strutture all'apparenza simili per adattarsi all'ambiente comune. Questo si può vedere nelle ali degli uccelli e delle libellule, nelle pinne dei pesci e dei cetacei, negli adattamenti di pesci e pinguini (uccelli). Queste strutture sono funzionalmente ed esternamente molto simili, ma la loro morfologia interna è spesso anche molto differente.

4) Strutture vestigiali: parti del corpo che non hanno più alcuna funzione (coccige umano, capezzoli nei maschi, molari dei vampiri, ossa pelviche delle balene e dei serpenti). La funzionalità è andata perdendosi nel tempo. La vostra risposta a proposito del coccige è del tutto inappropriata: il coccige non serve affatto da punto di ancoraggio per tendini. Voi vi confondete (in buona fede voglio sperare) con la parte inferiore dell'osso pelvico, a lato dell'enartrosi dell'anca, a cui si attacca il quadricipite femorale. E comunque non sarebbe una risposta: durante l'embiogenesi (cioè la formazione dell'embrione) il coccige è una vera e propria coda che piano piano scompare, quasi completamente.

5) Strutture omologhe: per adattarsi ai diversi habitat via via occupati, specie discendenti da un progenitore comune hanno sviluppato adattamenti all'apparenza diversi, ma internamente strettamente simili. Per es. la mano dell'uomo e del toporagno, le ali dei pipistrelli e le pinne dei delfini, che hanno tutte le stesse ossa, gli stessi muscoli, le stesse articolazioni, ecc....ecc...ecc....

6) Epigenesi embrionale: tutti gli embrioni dei vertebrati (uomo compreso) durante le varie fasi dello sviluppo embrionale e fetale assomigliano dapprima a pesci (abbiamo avuto anche noi le branchie e le pinne per un po'), poi a rettili, e così via... Avete mai visto una foto di un embrione umano? Se no, fatelo.

7) Presenza di geni quasi identici in tutti i vertebrati superiori: l'uomo e lo scimpanzé hanno il 98% del loro genoma assolutamente IDENTICO e più del 99% dei geni in comune. Come si spiega per un creazionista? Dio ha creato a sua immagine e somiglianza un semi-scimpanzé (non c'è niente di offensivo in questo: gli scimpanzé sono animali affascinanti, possono addirittura imparare a parlare attraverso il linguaggio dei segni, lo sapevate?). Il 90% dei nostri geni è anche uguale a quello dei pesci ossei.

8)  Selezione artificiale: per es. dell'uomo sui cani. In poche migliaia di anni l'uomo ha prodotto migliaia di razze canine molto diverse. In miliardi di anni la selezione naturale ha fatto molto meglio.

9) Osservazione diretta dellla speciazione: nelle piante la comparsa di nuove specie è molto frequente e a volte gli scienziati hanno assistito direttamente al fenomeno, che si svolge nell'arco di una sola generazione per ragioni troppo lunghe da spiegare qui (aberrazioni cromosomiche, se sapete cosa sono). A proposito degli animali recentemente è stato osservata "in diretta" l'isolamento riproduttivo di una (-due) specie di moscerini in Arizona (Nature, Luglio 2004).

Per chiarire un po' la questione voglio solo aggiungere che l'evoluzione NON consiste proprio per nulla nella comparsa di nuove specie per caso: i vostri simpatici calcoli sulla probabilità della comparsa casuale di una nuova proteina sono esatti e molto divertenti, considerando che NESSUNO sostiene che le proteine nuove compaiano per caso. L'evoluzione è caso (mutazioni) + NECESSITA' (SELEZIONE NATURALE). La selezione è l'esatto opposto del caso. Questo equivoco ricorrente è estremamente irritante. Inoltre l'evoluzione spiega il complesso riconducendolo alla semplicità. Un uomo intero non può generarsi da sé per caso. Una molecola di DNA sì.

Intendiamoci: anche una piccola molecola autoreplicatica (non necessariamente DNA) è improbabile che si generi da sé. Ma a noi basta che sia successo una sola volta, al limite in un solo pianeta dei 100 milioni di miliardi di miliardi di miliardi di pianeti dell'universo in 5 miliardi di anni. Come saprete il limite che tende all'infinito dell'occorrenza di una probabilità anche minima è una certezza (matematica da 5° liceo).

SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA: E' ORA DI FINIRLA CON QUESTE IDIOZIE. La vita non viola ovviamente il 2° principio (la creazione divina sì, fra l'altro, quindi come osate dare dell'antiscientifico alla teoria neodarwiniana e spacciare per scienza la vostra?!). Se infilate in un calorimentro 1 batterio e delle sostanze nutritive, vi ritrovere il giorno dopo miliardi di nuovi batteri, ma non per questo l'ordine totale del sistema sarà aumentato! Anzi, l'ordine totale cala poco più del limite minimo previsto dalla teoria. Se non ci credete fate voi stessi l'esperimento.
Di contro, il creazionismo postula l'esistenza di una divinità certamente più complessa delle creature viventi. E allora a cosa serve? Tanto varrebbe postulare l'esistenza da sempre della vita. La scienza deve spiegare ciò che vediamo producendo qualcosa di utile, almeno intellettualmente. E il creazionismo è una dottrina sterile, perché circolare: ESISTENZA DI UN DIO ESTREMAMENTE COMPLESSO ---> CREAZIONE DELLA VITA COMPLESSA. Che me ne faccio? Tanto piacere, ma questa non è una vera spiegazione, è un romantico sogno infantile.
Certo che non pubblicherete mai questa lettera - rifletteteci almeno voi però, in privato, quando prima di andare a dormire riflettete se ciò in cui credete è anche vero, oltre che desiderabile -, vi saluto.
Ciao, ciao.

Lorenzo Osprey-Lazzerini

Ph.D. Cornell University (in biologia molecolare, di queste cose modestamente me ne intendo, almeno un po')

RISPOSTA

Gentile Sig. Levi,

La ringraziamo della Sua lettera che volentieri pubblichiamo. Lei ha ragione quando afferma che la nostra posizione creazionista scaturisce dalla fede religiosa, ma ha torto se pensa che vogliamo spacciarla per verità scientifica. Tuttavia, l’idea di una creazione intelligente non solo non è contraria alle le prove oggettive a nostra disposizione, ma ne è, al contrario, la deduzione più logica. Infatti fior di scienziati, non solo del passato, ma anche del presente, credono nella creazione senza che questo comprometta il loro lavoro come scienziati.

Le nuove conoscenze nelle scienze biologiche ed in particolare nella biologia molecolare - materia nella quale Lei è laureato - non sostengono ma mettono in crisi l’ipotesi dell’evoluzione biologica. Una prova indiretta è il fatto che gli argomenti da Lei proposti in difesa dell’evoluzione risalgono (tutti tranne il n. 7) alla seconda metà dell’Ottocento, compresa la “legge” dell’epigenesi di Ernst Haeckel, sconfessata da molti decenni e ormai cancellata dai testi scolastici. Se non la convince questa nostra affermazione, legga il resoconto delle moderne ricerche sull’evoluzione fatta da Nature nel numero del 19 febbraio 2004, pagine 674-676 (articolo riassunto sul nostro sito sotto il titolo "Ultime ricerche sul progenitore comune").

Lei sostiene che il creazionismo non è una vera spiegazione, bensì soltanto un romantico sogno. Lo è però anche la concezione dell’evoluzione biologica. È difficile, se non impossibile, dare una definizione accettabile di ciò che è scienza senza che tale definizione escluda, oltre il creazionismo, anche l’evoluzionismo. Non rimane che accettare il fatto - e noi lo accettiamo - che ognuno sogna i sogni che preferisce, senza che questo influisca sulla sua qualità di scienziato. Quest’ultima idea però è indigesta a molti scienziati materialisti, i quali considerano le loro favole - anche quelle più inverosimili - come “scienza”, solo perché inquadrabili nella filosofia materialista (naturalista), mentre chiamano, come fa lei, le idee non naturaliste “idiozie”.

Mihael Georgiev

(10/11/2004)

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Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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