Il creazionismo
dovrebbe scaturire solo dalla fede religiosa o, dato che è manifestamente
contrario alle prove oggettive a nostra disposizione, non dovrebbe almeno essere
spacciato come verità scientifica. Probabilmente a molti di voi piacerebbe
credere nella verità del creazionismo, anche a me del resto, ma non tutto quel
che vorremmo fosse vero è effettivamente tale.
Innanzitutto
lasciatemi esporre qualche prova a sostegno della tanto maltrattata (nel vostro
sito) teoria dell'evoluzione per selezione naturale:
1a) fossili, che
testimoniano scheletri animali leggermente differenti l'uno dall'altro,
idealmente disponibili lungo una via evolutiva (per es. quella degli equini).
Perché Dio avrebbe dovuto creare tutta questa quasi infinita serie di forme
dalle differenze minime? E perché avrebbe lasciato che si estinguessero quasi
tutte?
1b) Che ne dite dei
resti di ominidi che collegano evolutivamente l'uomo a progenitori scimmieschi?
Sono falsi? Sono tracce lasciate apposta da Dio per testare la nostra fede?
2) Le estinzioni
stesse: si diceva un tempo (non so se ancora usa) che Dio non permette che una
specie da lui creata si estingua. Perché succede? Perché ci sono fossili di
dinosauri, trilobiti, tigri dai denti a sciabola, ecc... ?
3) Strutture
anatomiche analoghe: specie non strettamente imparentate (o, per riformulare la
frase in maniera a voi più gradita: specie dal patrimonio genetico molto
diverso) presentano strutture all'apparenza simili per adattarsi all'ambiente
comune. Questo si può vedere nelle ali degli uccelli e delle libellule, nelle
pinne dei pesci e dei cetacei, negli adattamenti di pesci e pinguini (uccelli).
Queste strutture sono funzionalmente ed esternamente molto simili, ma la loro
morfologia interna è spesso anche molto differente.
4) Strutture
vestigiali: parti del corpo che non hanno più alcuna funzione (coccige umano,
capezzoli nei maschi, molari dei vampiri, ossa pelviche delle balene e dei
serpenti). La funzionalità è andata perdendosi nel tempo. La vostra risposta a
proposito del coccige è del tutto inappropriata: il coccige non serve affatto
da punto di ancoraggio per tendini. Voi vi confondete (in buona fede voglio
sperare) con la parte inferiore dell'osso pelvico, a lato dell'enartrosi
dell'anca, a cui si attacca il quadricipite femorale. E comunque non sarebbe una
risposta: durante l'embiogenesi (cioè la formazione dell'embrione) il coccige
è una vera e propria coda che piano piano scompare, quasi completamente.
5) Strutture
omologhe: per adattarsi ai diversi habitat via via occupati, specie discendenti
da un progenitore comune hanno sviluppato adattamenti all'apparenza diversi, ma
internamente strettamente simili. Per es. la mano dell'uomo e del toporagno, le
ali dei pipistrelli e le pinne dei delfini, che hanno tutte le stesse ossa, gli
stessi muscoli, le stesse articolazioni, ecc....ecc...ecc....
6) Epigenesi
embrionale: tutti gli embrioni dei vertebrati (uomo compreso) durante le varie
fasi dello sviluppo embrionale e fetale assomigliano dapprima a pesci (abbiamo
avuto anche noi le branchie e le pinne per un po'), poi a rettili, e così
via... Avete mai visto una foto di un embrione umano? Se no, fatelo.
7) Presenza di geni
quasi identici in tutti i vertebrati superiori: l'uomo e lo scimpanzé hanno il
98% del loro genoma assolutamente IDENTICO e più del 99% dei geni in comune.
Come si spiega per un creazionista? Dio ha creato a sua immagine e somiglianza
un semi-scimpanzé (non c'è niente di offensivo in questo: gli scimpanzé sono
animali affascinanti, possono addirittura imparare a parlare attraverso il
linguaggio dei segni, lo sapevate?). Il 90% dei nostri geni è anche uguale a
quello dei pesci ossei.
8) Selezione
artificiale: per es. dell'uomo sui cani. In poche migliaia di anni l'uomo ha
prodotto migliaia di razze canine molto diverse. In miliardi di anni la
selezione naturale ha fatto molto meglio.
9) Osservazione
diretta dellla speciazione: nelle piante la comparsa di nuove specie è molto
frequente e a volte gli scienziati hanno assistito direttamente al fenomeno, che
si svolge nell'arco di una sola generazione per ragioni troppo lunghe da
spiegare qui (aberrazioni cromosomiche, se sapete cosa sono). A proposito degli
animali recentemente è stato osservata "in diretta" l'isolamento
riproduttivo di una (-due) specie di moscerini in Arizona (Nature, Luglio
2004).
Per chiarire un po'
la questione voglio solo aggiungere che l'evoluzione NON consiste proprio per
nulla nella comparsa di nuove specie per caso: i vostri simpatici calcoli sulla
probabilità della comparsa casuale di una nuova proteina sono esatti e molto
divertenti, considerando che NESSUNO sostiene che le proteine nuove compaiano
per caso. L'evoluzione è caso (mutazioni) + NECESSITA' (SELEZIONE NATURALE). La
selezione è l'esatto opposto del caso. Questo equivoco ricorrente è
estremamente irritante. Inoltre l'evoluzione spiega il complesso riconducendolo
alla semplicità. Un uomo intero non può generarsi da sé per caso. Una
molecola di DNA sì.
Intendiamoci: anche
una piccola molecola autoreplicatica (non necessariamente DNA) è improbabile
che si generi da sé. Ma a noi basta che sia successo una sola volta, al limite
in un solo pianeta dei 100 milioni di miliardi di miliardi di miliardi di
pianeti dell'universo in 5 miliardi di anni. Come saprete il limite che tende
all'infinito dell'occorrenza di una probabilità anche minima è una certezza
(matematica da 5° liceo).
SECONDO PRINCIPIO
DELLA TERMODINAMICA: E' ORA DI FINIRLA CON QUESTE IDIOZIE. La vita non viola
ovviamente il 2° principio (la creazione divina sì, fra l'altro, quindi come
osate dare dell'antiscientifico alla teoria neodarwiniana e spacciare per
scienza la vostra?!). Se infilate in un calorimentro 1 batterio e delle sostanze
nutritive, vi ritrovere il giorno dopo miliardi di nuovi batteri, ma non per
questo l'ordine totale del sistema sarà aumentato! Anzi, l'ordine totale cala
poco più del limite minimo previsto dalla teoria. Se non ci credete fate voi
stessi l'esperimento.
Di contro, il creazionismo postula l'esistenza di una divinità certamente più
complessa delle creature viventi. E allora a cosa serve? Tanto varrebbe
postulare l'esistenza da sempre della vita. La scienza deve spiegare ciò che
vediamo producendo qualcosa di utile, almeno intellettualmente. E il
creazionismo è una dottrina sterile, perché circolare: ESISTENZA DI UN DIO
ESTREMAMENTE COMPLESSO ---> CREAZIONE DELLA VITA COMPLESSA. Che me ne faccio?
Tanto piacere, ma questa non è una vera spiegazione, è un romantico sogno
infantile.
Certo che non pubblicherete mai questa lettera - rifletteteci almeno voi però,
in privato, quando prima di andare a dormire riflettete se ciò in cui credete
è anche vero, oltre che desiderabile -, vi saluto.
Ciao, ciao.
Lorenzo
Osprey-Lazzerini
Ph.D.
Cornell University (in biologia molecolare, di queste cose modestamente me ne
intendo, almeno un po')
RISPOSTA
Gentile Sig. Levi,
La ringraziamo della
Sua lettera che volentieri pubblichiamo. Lei ha ragione quando afferma che la
nostra posizione creazionista scaturisce dalla fede religiosa, ma ha torto se
pensa che vogliamo spacciarla per verità scientifica. Tuttavia, l’idea di una
creazione intelligente non solo non è contraria alle le prove oggettive a
nostra disposizione, ma ne è, al contrario, la deduzione più logica. Infatti
fior di scienziati, non solo del passato, ma anche del presente, credono nella
creazione senza che questo comprometta il loro lavoro come scienziati.
Le nuove conoscenze
nelle scienze biologiche ed in particolare nella biologia molecolare - materia
nella quale Lei è laureato - non sostengono ma mettono in crisi l’ipotesi
dell’evoluzione biologica. Una prova indiretta è il fatto che gli argomenti
da Lei proposti in difesa dell’evoluzione risalgono (tutti tranne il n. 7)
alla seconda metà dell’Ottocento, compresa la “legge” dell’epigenesi di
Ernst Haeckel, sconfessata da molti decenni e ormai cancellata dai testi
scolastici. Se non la convince questa nostra affermazione, legga il resoconto
delle moderne ricerche sull’evoluzione fatta da Nature nel numero del
19 febbraio 2004, pagine 674-676 (articolo riassunto sul nostro sito sotto il
titolo "Ultime ricerche sul progenitore comune").
Lei sostiene che il
creazionismo non è una vera spiegazione, bensì soltanto un romantico sogno. Lo è però anche la concezione dell’evoluzione biologica. È difficile, se non
impossibile, dare una definizione accettabile di ciò che è scienza senza che
tale definizione escluda, oltre il creazionismo, anche l’evoluzionismo. Non
rimane che accettare il fatto - e noi lo accettiamo - che ognuno sogna i sogni
che preferisce, senza che questo influisca sulla sua qualità di scienziato.
Quest’ultima idea però è indigesta a molti scienziati materialisti, i quali
considerano le loro favole - anche quelle più inverosimili - come “scienza”,
solo perché inquadrabili nella filosofia materialista (naturalista), mentre
chiamano, come fa lei, le idee non naturaliste “idiozie”.
Mihael
Georgiev
(10/11/2004)
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