1.
CREAZIONISMO BIBLICO A CONFRONTO
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CREAZIONISMO
BIBLICO
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EVOLUZIONISMO
RADICALE
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TENTATIVI
CONCORDISTI
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1
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Dio
ha creato “dal nulla” (ex nihilo) la materia ed ha la piena sovranità
su di essa. La Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, è coerente con i
fatti (miracoli) e le parole riguardo alla potenza creatrice di Dio.
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Nel
principio c’era solo la materia (o energia). Ora come sempre, la
materia non può essere creata o distrutta, ma solo trasformarsi o
essere trasformata.
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Dio
ha creato la materia (o l'energia) nel principio, dando ad essa una
capacità di trasformazione anche in senso evolutivo.
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2
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La
creazione sulla Terra, per Sua volontà, è avvenuta in 6 giorni di 24
ore e la rivelazione scritta indica che è recente (circa 10.000 anni).
Anche l'apparizione dell'uomo è recente, come dimostrano le prime
civiltà documentate (le mesopotamico-egiziane, risalenti a circa 5.000
anni fa).
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La
Terra ha almeno 4 miliardi di anni e, in questo lungo periodo di tempo,
ha prodotto per capacità interna e per evoluzione casuale tutto ciò
c’è in essa è presente.
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I
giorni e gli anni di cui parla la Genesi non vanno presi alla lettera e
non è importante quanto dura la creazione. Non è neppure importante
come Dio crea e può averlo fatto per mezzo dell’evoluzione. Non
contano e non sono importanti i fatti raccontati in Genesi, ma il loro
significato spirituale.
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3
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Le
varie specie non derivano le une dalle altre, ma sono state create
distinte da Dio (fissismo). Non possono prodursi spontaneamente specie
nuove. Le specie possono modificarsi (apparizione di nuove razze,
microevoluzione) ma non possono trasformarsi in altre specie
(macroevoluzione). Il concetto scientifico di specie (basato
sull'interfecondità) è coerente con quello di specie indicato nella
Bibbia.
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Tutti
gli esseri viventi derivano da una cellula iniziale, formatasi per caso
in un “brodo primordiale” (abiogenesi). La vita è poi divenuta
pluricellulare e da acquatica è passata terrestre, in un susseguirsi di
cambiamenti prodottisi per caso (evoluzione). Gli esseri viventi non
sono comparsi tutti insieme, ma gli ultimi formatisi (piante con fiore,
mammiferi, uomo) derivano da quelli preesistenti.
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Le
“specie” (“min”, in ebraico) di cui parla la Genesi non sono
quelle che oggi così chiama la scienza, ma gruppi più vasti. Dio, per
esempio, potrebbe aver creato il capostipite del genere “Panthera”
(leone, tigre, leopardo), o quello della famiglia dei “Felidi”
(genere Panthera più gatto, lince, puma, ecc.), oppure quello
dell’ordine dei “Carnivori” (fam. Felidi più cane, orso, panda,
foche, trichechi, ecc.).
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4
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Tutti
gli esseri umani derivano da Adamo ed Eva, creati direttamente da Dio
anche nel corpo. Non esistono, perciò, antenati comuni con gli animali.
L'uomo è l'unico essere che riflette l'immagine del Creatore.
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L’uomo
è frutto di una evoluzione naturale come tutti gli altri esseri viventi
ed ha degli antenati comuni con le scimmie.
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Sul
corpo dell’uomo, derivato da una evoluzione, Dio è poi intervenuto
dotandolo di uno spirito che lo rende simile a lui.
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5
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Alla
fine della creazione che Dio aveva fatta, non esistevano sulla Terra il
male e la morte (tutto era “molto buono”). La successiva
trasgressione di Adamo ha prodotto una profonda degenerazione nell'uomo
e nel creato, che possono tornare alla perfezione solo per mezzo di Gesù
Cristo.
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La
morte è un fattore necessario alla evoluzione, fa parte della vita ed
è comparsa subito dopo la prima forma di vita.
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Il
racconto biblico non va preso alla lettera, ma nel suo significato
spirituale.
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6
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La
creazione è avvenuta per ordine di Dio in un preciso momento del
passato e poi è cessata, ma l'opera di Dio sarà ripresa alla fine dei
tempi ("nuovi cieli e nuova terra"). La visione biblica delle
vicende della terra è discontinua (“catastrofismo”) perché c’è
un Dio al di fuori e al di sopra del creato (“Deus ex machina”) che
ha la capacità e la volontà di agire in esso (per esempio, Diluvio,
miracoli).
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Per
conoscere il passato e prevedere il futuro è sufficiente osservare bene
il presente, perché i grandi eventi geologici sono frutto degli stessi
fenomeni che osserviamo oggi (“attualismo” o “uniformi-smo”), ma
accumulatisi per miliardi di anni.
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La
Bibbia non impone di credere che nel passato ci siano state catastrofi
generalizzate e che ce ne saranno nel futuro: questo è un campo che
riguarda più la scienza che la fede.
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7
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Il
Diluvio ha riguardato tutta la Terra e, avendola sconvolta, è la chiave
per interpretare molti aspetti della realtà attuale (vedere gli enormi
e generalizzati strati geologici sedimentari, l'accumulo di fossili, la
scomparsa di specie inadatte alle nuove condizioni, ecc.). Gli animali
attuali discendono da quelli salvati da Noè.
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Qualche
limitato evento catastrofico locale può esserci stato, ma non un
Diluvio universale che abbia sommerso tutta la Terra.
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Il
Diluvio di cui parla la Bibbia è stato un evento con un significato
generale, ma che si è verificato solo in una regione del Medio-Oriente.
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8
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Nonostante
l'uomo abbia acquisito via via tecniche nuove, sul piano morale,
degenera sempre più, influendo negativamente anche sul creato. Il
messaggio biblico sul futuro di questa terra non è certo ottimista e
inquadra negativamente gli "ultimi tempi". Senza Dio c'è solo
il male ed i suoi effetti.
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Da
quando l’evoluzione ha prodotto un uomo intelligente, lo sviluppo va
avanti a ritmi crescenti, con la fondata speranza che si riuscirà a
portare a perfezione questo mondo.
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Gesù,
venendo sulla Terra, ha gettato il seme del Regno di Dio, perciò
possiamo e dobbiamo essere fiduciosi, infondendo speranza intorno a noi.
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9
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Tutte
le lingue discendono da quella parlata da Adamo (monogenismo) e la
diversità linguistica comincia da Babele. Col passare del tempo la
struttura portante del linguaggio si è andata semplificando, piuttosto
che divenire più complessa, nonostante l’aumento del numero di parole
in uso. Il latino ed il greco classico, per esempio, sono
strutturalmente più complessi delle lingue moderne che ne sono
derivate.
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Il
linguaggio umano si è evoluto da ceppi separati (plurigenismo) a
partire da quello delle scimmie e tuttora è in sviluppo.
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In
questo campo non bisogna interpretare la Bibbia in modo dogmatico, ma
essere aperti ai risultati della ricerca scientifica.
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NOTA
FINALE.
Il punto di vista biblico e quello evoluzionista costituiscono due sistemi
coerenti al loro interno. Mescolando elementi di un sistema con quelli
dell’altro, si ottiene una miscela instabile e contraddittoria.
2.
BASI SCRITTURALI DEL CREAZIONISMO BIBLICO E RELATIVA APPLICAZIONE
N.B.:
le sottostanti "applicazioni" riprendono e sviluppano quanto
sintetizzato nella precedente colonna del "Creazionismo biblico".
1.
Creazione "dal nulla"
Base biblica. «Nel principio Dio creò
i cieli e la terra» (Genesi 1:1). «Per fede comprendiamo che i mondi sono
stati formati dalla Parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state
tratte da cose apparenti» (Ebrei 11:3). «Egli parlò, e la cosa fu; egli
comandò e la cosa apparve» (Salmo 33:9).
Applicazione.
Dio ha creato tutto “dal nulla” (ex nihilo) e ne ha la piena sovranità. Gesù
ha mostrato come anche la materia inanimata obbedisca alla Parola di Dio (per
esempio, quando comanda ai venti, o risuscita Lazzaro; Marco 4:41, Giovanni
11:39-44). L’uomo non può distruggere, ma solo modificare la materia.
2.
In sei giorni, qualche migliaio di anni fa
Base
biblica.
«Dio disse “Sia la luce!” E la luce fu» (Genesi 1:3). «Il settimo giorno,
Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno» (Genasi
2:2). «Lavora sei giorni e fa tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di
riposo» … « poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare
e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno» (Esodo 20:10-11).
«Adamo visse centotrent’anni, generò un figlio a sua somiglianza, a sua
immagine, e lo chiamò Set … Set visse centocinque anni e generò Enos …
Lamec visse centottantadue anni e generò un figlio che chiamò Noè» (Genesi
5).
Applicazione.
Dio ha creato la terra e tutto ciò che essa contiene in sei giorni di 24 ore,
circa 10.000 anni fa. Tutti i miracoli di Gesù sono istantanei e l’esecuzione
immediata della Parola di Dio è un segno della sua autorità. Nella Bibbia il
significato di un fatto non è separabile dalla effettiva concretezza di quel
fatto.
3.
Creazione distinta delle varie specie
Base
biblica.
«Poi Dio disse: “Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano
seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto
avente in sé la propria semenza”». «Dio fece gli animali selvatici della
terra secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie e tutti i
rettili della terra secondo le loro specie». «Dio il Signore, avendo formato
dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li
condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere
vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato. L’uomo diede dei nomi
a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi».
(Genesi 1:11,25; 2:19,20). «Tra gli uccelli avrete in abominio questi, e non li
mangerete, perché sono un abominio: l’aquila, l’ossífraga e l’aquila di
mare; il nibbio e ogni specie di falco; ogni specie di corvo; lo struzzo, il
barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, lo smergo,
l’ibis; il cigno, il pellicano, l’avvoltoio; la cicogna, ogni specie di
airone, l’upupa e il pipistrello» (Levitico 11:13-19).
Applicazione.
Le varie specie non derivano le une dalle altre, ma sono state create distinte
da Dio (fissismo). Perciò possono comparire nuove razze ed estinguersi alcune
specie (o degenerarsi), ma specie veramente nuove e più complesse non possono
prodursi. Dio portò ad Adamo delle coppie di animali e Adamo gli diede il nome.
Ognuna di quelle coppie è la capostipite di una specie distinta dalle altre;
tutti i figli di ciascuna coppia hanno lo stesso patrimonio genetico e perciò
sono fra loro interfecondi. La “specie” è un insieme di individui
abbastanza facilmente distinguibile in natura e il concetto scientifico di
specie (basato sull’interfecondità) è simile a quello biblico sopra esposto.
La scienza raggruppa in “generi” le specie simili ed in “famiglie” i
generi simili; per esempio, leone, tigre, leopardo e giaguaro sono specie
appartenenti al genere “Panthera” che, con altri generi simili, formano la
famiglia dei “Felidi”. Il termine biblico “specie”, stando al contesto,
di norma non può essere inteso come corrispondente a quello scientifico di
“genere”, ancor meno può significare “famiglia”.
4.
Adamo ed Eva, una creazione speciale
Base
biblica.
«Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò
maschio e femmina». «Poi il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra,
gli soffiò sulle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente».
«L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché è stata la madre di tutti i viventi».
(Genesi 1:27; 2:7; 3:20).
Applicazione.
Anche i corpi di Adamo ed Eva sono stati creati direttamente da Dio. Gli
“ominidi” di cui si parla non sono "tappe evolutive" fra un
supposto antenato scimmiesco e l'uomo: a volte sono chiaramente specie distinte
dall'uomo, altre volte si tratta di razze a pieno titolo umane, in qualche caso
sono di più difficile collocazione, ma niente lascia supporre un "antenato
comune" fra l'uomo e le scimmie.
5.
Dio non ha creato né il male né la morte
Base
biblica.
«Dio disse:» … «“A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a
tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni
erba verde per nutrimento”. E così fu. Dio vide tutto quello che aveva fatto,
ed ecco, era molto buono». «Nel
giorno che tu ne mangerai, certamente morirai». (Genesi 1:30,31; 2:17).
«Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo
del peccato la morte» (Romani 5:12). «L’ultimo nemico che sarà distrutto,
sarà la morte» (1Corinzi 15:26).
Applicazione.
Alla fine della creazione che Dio aveva fatta, non c’erano animali carnivori
ma tutti, uomo compreso, erano vegetariani. Al termine della creazione sulla
Terra, non c'era la morte, il nemico finale di Dio, ma tutto era “molto
buono”. La distinzione fra la Terra prima del peccato dell’uomo e quella
dopo il peccato è cruciale per la Bibbia. Senza questa distinzione, il male e
la morte proverrebbero da Dio stesso, non avrebbe poi senso la libertà
dell’uomo e la necessità del sacrificio di Cristo per la sua redenzione (vedi
religiosità orientale).
6.
Dio è superiore alle "leggi naturali"
Base
biblica.
«Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. Il settimo
giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da
tutta l’opera che aveva fatta» (Genesi 2:1,2). «Le sue opere» … «terminate
fin dalla creazione del mondo» (Ebrei 4:3). «La creazione stessa sarà
liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà
dei fili di Dio» (Romani 8:21). «Il giorno del Signore verrà come un ladro:
in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si
dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate» … «Ma,
secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali
abiti la giustizia» (2Pietro 3:10,13).
Applicazione.
La creazione è avvenuta per ordine di Dio in un preciso momento del passato e
poi è cessata. Successivamente ci sono stati eccezionali interventi di Dio
(Diluvio, miracoli, ecc.), ma la sua azione di Creatore sarà ripresa solo alla
fine dei tempi. La visione biblica delle vicende della Terra è discontinua
(“catastrofismo”), perché c’è un Dio al di fuori e al di sopra del
creato (“Deus ex machina”) che ha la capacità e la volontà di agire in
esso. Dio ha più forza delle “leggi di natura” (o meglio, “leggi del
creato”) da lui stesso istituite e che, pertanto, sono anch’esse sottoposte
alla sua libera volontà.
7.
Il nostro mondo è "post-diluviano"
Base
biblica.
«Dio disse a Noè:: “Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è
giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li
distruggerò, insieme con la terra”» … «“Di tutto ciò che vive, di ogni
essere vivente, fanne entrare nell’arca due di ogni specie”». «Tutte le
fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono». «Tutte
le alte montagne che erano sotto tutti i cieli furono coperte». (Genesi 6:13;
7:11,19). «Venne il diluvio che portò via tutti quanti» (Matteo 24:39).
Applicazione.
Il Diluvio ha riguardato tutta la Terra e, avendola sconvolta, è la chiave per
interpretare molti aspetti della realtà attuale (enormi e generalizzati strati
geologici sedimentari, accumulo di fossili, scomparsa di specie inadatte alle
nuove condizioni, ecc.). Gli animali attuali discendono da quelli salvati da Noè
sull’Arca.
8.
Un'umanità in degenerazione morale
Base
biblica.
«Il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza»
(Genesi 8:21). «Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili,
perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi,
bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali,
calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori,
sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi
l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza» (2Timoteo
3:1-5). «La terra e le opere che sono in essa saranno bruciate» (2Pietro
3:10).
Applicazione.
Anche se da un punto di vista tecnico l’uomo aumenta le sue capacità, da
Adamo in poi, sul piano morale, degenera sempre più. Non è perciò
biblicamente giustificato un ottimismo sul futuro della terra, tanto più se
separato da una reale e radicale conversione dell’umanità al Dio biblico.
9.
La diversità linguistica comincia da Babele
Base
biblica.
«Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole». «Perciò
a questa città fu dato il nome di Babel, perché là il Signore confuse la
lingua di tutta la terra». (Genesi 11:1,9).
Applicazione.
Tutte le lingue discendono da quella parlata da Adamo (monogenismo). Col passare
del tempo la struttura portante del linguaggio si è andata semplificando,
piuttosto che divenire più complessa, nonostante l’aumento del numero di
parole in uso.