LINK
Che cos'è A.I.S.O.?
Il Creazionismo

Creazionismo a confronto

Dichiarazione di Fede
Statuto dell'Associazione
Cariche in vigore
Modulo di Iscrizione

Creazionismo biblico

La presente trattazione è articolata in due parti distinte

1)     Creazionismo biblico a confronto

2)     Basi scritturali del creazionismo biblico e relativa applicazione"  

  1.  CREAZIONISMO BIBLICO A CONFRONTO  

 

CREAZIONISMO BIBLICO

EVOLUZIONISMO RADICALE

TENTATIVI CONCORDISTI

 

1

Dio ha creato “dal nulla” (ex nihilo) la materia ed ha la piena sovranità su di essa. La Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, è coerente con i fatti (miracoli) e le parole riguardo alla potenza creatrice di Dio.

Nel principio c’era solo la materia (o energia). Ora come sempre, la materia non può essere creata o distrutta, ma solo trasformarsi o essere trasformata.

Dio ha creato la materia (o l'energia) nel principio, dando ad essa una capacità di trasformazione anche in senso evolutivo.

 

2

La creazione sulla Terra, per Sua volontà, è avvenuta in 6 giorni di 24 ore e la rivelazione scritta indica che è recente (circa 10.000 anni). Anche l'apparizione dell'uomo è recente, come dimostrano le prime civiltà documentate (le mesopotamico-egiziane, risalenti a circa 5.000 anni fa).

La Terra ha almeno 4 miliardi di anni e, in questo lungo periodo di tempo, ha prodotto per capacità interna e per evoluzione casuale tutto ciò c’è in essa è presente.

I giorni e gli anni di cui parla la Genesi non vanno presi alla lettera e non è importante quanto dura la creazione. Non è neppure importante come Dio crea e può averlo fatto per mezzo dell’evoluzione. Non contano e non sono importanti i fatti raccontati in Genesi, ma il loro significato spirituale.

 

 

3

Le varie specie non derivano le une dalle altre, ma sono state create distinte da Dio (fissismo). Non possono prodursi spontaneamente specie nuove. Le specie possono modificarsi (apparizione di nuove razze, microevoluzione) ma non possono trasformarsi in altre specie (macroevoluzione). Il concetto scientifico di specie (basato sull'interfecondità) è coerente con quello di specie indicato nella Bibbia.

Tutti gli esseri viventi derivano da una cellula iniziale, formatasi per caso in un “brodo primordiale” (abiogenesi). La vita è poi divenuta pluricellulare e da acquatica è passata terrestre, in un susseguirsi di cambiamenti prodottisi per caso (evoluzione). Gli esseri viventi non sono comparsi tutti insieme, ma gli ultimi formatisi (piante con fiore, mammiferi, uomo) derivano da quelli preesistenti.

Le “specie” (“min”, in ebraico) di cui parla la Genesi non sono quelle che oggi così chiama la scienza, ma gruppi più vasti. Dio, per esempio, potrebbe aver creato il capostipite del genere “Panthera” (leone, tigre, leopardo), o quello della famiglia dei “Felidi” (genere Panthera più gatto, lince, puma, ecc.), oppure quello dell’ordine dei “Carnivori” (fam. Felidi più cane, orso, panda, foche, trichechi, ecc.).

 

 

4

Tutti gli esseri umani derivano da Adamo ed Eva, creati direttamente da Dio anche nel corpo. Non esistono, perciò, antenati comuni con gli animali. L'uomo è l'unico essere che riflette l'immagine del Creatore.

L’uomo è frutto di una evoluzione naturale come tutti gli altri esseri viventi ed ha degli antenati comuni con le scimmie.

Sul corpo dell’uomo, derivato da una evoluzione, Dio è poi intervenuto  dotandolo di uno spirito che lo rende simile a lui.

 

5

Alla fine della creazione che Dio aveva fatta, non esistevano sulla Terra il male e la morte (tutto era “molto buono”). La successiva trasgressione di Adamo ha prodotto una profonda degenerazione nell'uomo e nel creato, che possono tornare alla perfezione solo per mezzo di Gesù Cristo.

La morte è un fattore necessario alla evoluzione, fa parte della vita ed è comparsa subito dopo la prima forma di vita.

Il racconto biblico non va preso alla lettera, ma nel suo significato spirituale.

 

 

 

6

La creazione è avvenuta per ordine di Dio in un preciso momento del passato e poi è cessata, ma l'opera di Dio sarà ripresa alla fine dei tempi ("nuovi cieli e nuova terra"). La visione biblica delle vicende della terra è discontinua (“catastrofismo”) perché c’è un Dio al di fuori e al di sopra del creato (“Deus ex machina”) che ha la capacità e la volontà di agire in esso (per esempio, Diluvio, miracoli).

Per conoscere il passato e prevedere il futuro è sufficiente osservare bene il presente, perché i grandi eventi geologici sono frutto degli stessi fenomeni che osserviamo oggi (“attualismo” o “uniformi-smo”), ma accumulatisi per miliardi di anni.

La Bibbia non impone di credere che nel passato ci siano state catastrofi generalizzate e che ce ne saranno nel futuro: questo è un campo che riguarda più la scienza che la fede.

 

 

7

Il Diluvio ha riguardato tutta la Terra e, avendola sconvolta, è la chiave per interpretare molti aspetti della realtà attuale (vedere gli enormi e generalizzati strati geologici sedimentari, l'accumulo di fossili, la scomparsa di specie inadatte alle nuove condizioni, ecc.). Gli animali attuali discendono da quelli salvati da Noè.

Qualche limitato evento catastrofico locale può esserci stato, ma non un Diluvio universale che abbia sommerso tutta la Terra.

Il Diluvio di cui parla la Bibbia è stato un evento con un significato generale, ma che si è verificato solo in una regione del Medio-Oriente.

 

 

8

Nonostante l'uomo abbia acquisito via via tecniche nuove, sul piano morale, degenera sempre più, influendo negativamente anche sul creato. Il messaggio biblico sul futuro di questa terra non è certo ottimista e inquadra negativamente gli "ultimi tempi". Senza Dio c'è solo il male ed i suoi effetti.

Da quando l’evoluzione ha prodotto un uomo intelligente, lo sviluppo va avanti a ritmi crescenti, con la fondata speranza che si riuscirà a portare a perfezione questo mondo.

Gesù, venendo sulla Terra, ha gettato il seme del Regno di Dio, perciò possiamo e dobbiamo essere fiduciosi, infondendo speranza intorno a noi.

 

 

9  

Tutte le lingue discendono da quella parlata da Adamo (monogenismo) e la diversità linguistica comincia da Babele. Col passare del tempo la struttura portante del linguaggio si è andata semplificando, piuttosto che divenire più complessa, nonostante l’aumento del numero di parole in uso. Il latino ed il greco classico, per esempio, sono strutturalmente più complessi delle lingue moderne che ne sono derivate.

Il linguaggio umano si è evoluto da ceppi separati (plurigenismo) a partire da quello delle scimmie e tuttora è in sviluppo.

In questo campo non bisogna interpretare la Bibbia in modo dogmatico, ma essere aperti ai risultati della ricerca scientifica.

NOTA FINALE. Il punto di vista biblico e quello evoluzionista costituiscono due sistemi coerenti al loro interno. Mescolando elementi di un sistema con quelli dell’altro, si ottiene una miscela instabile e contraddittoria.

2.     BASI SCRITTURALI DEL CREAZIONISMO BIBLICO E RELATIVA APPLICAZIONE

 N.B.: le sottostanti "applicazioni" riprendono e sviluppano quanto sintetizzato nella precedente colonna del "Creazionismo biblico".  

1.  Creazione "dal nulla"

 Base biblica. «Nel principio Dio creò i cieli e la terra» (Genesi 1:1). «Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla Parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti» (Ebrei 11:3). «Egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve» (Salmo 33:9).

Applicazione. Dio ha creato tutto “dal nulla” (ex nihilo) e ne ha la piena sovranità. Gesù ha mostrato come anche la materia inanimata obbedisca alla Parola di Dio (per esempio, quando comanda ai venti, o risuscita Lazzaro; Marco 4:41, Giovanni 11:39-44). L’uomo non può distruggere, ma solo modificare la materia.

2.  In sei giorni, qualche migliaio di anni fa

Base biblica. «Dio disse “Sia la luce!” E la luce fu» (Genesi 1:3). «Il settimo giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno» (Genasi 2:2). «Lavora sei giorni e fa tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo» … « poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno» (Esodo 20:10-11). «Adamo visse centotrent’anni, generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e lo chiamò Set … Set visse centocinque anni e generò Enos … Lamec visse centottantadue anni e generò un figlio che chiamò Noè» (Genesi 5).

Applicazione. Dio ha creato la terra e tutto ciò che essa contiene in sei giorni di 24 ore, circa 10.000 anni fa. Tutti i miracoli di Gesù sono istantanei e l’esecuzione immediata della Parola di Dio è un segno della sua autorità. Nella Bibbia il significato di un fatto non è separabile dalla effettiva concretezza di quel fatto.

3.  Creazione distinta delle varie specie

 Base biblica. «Poi Dio disse: “Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza”». «Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie e tutti i rettili della terra secondo le loro specie». «Dio il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato. L’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi». (Genesi 1:11,25; 2:19,20). «Tra gli uccelli avrete in abominio questi, e non li mangerete, perché sono un abominio: l’aquila, l’ossífraga e l’aquila di mare; il nibbio e ogni specie di falco; ogni specie di corvo; lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviero; il gufo, lo smergo, l’ibis; il cigno, il pellicano, l’avvoltoio; la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello» (Levitico 11:13-19).

 Applicazione. Le varie specie non derivano le une dalle altre, ma sono state create distinte da Dio (fissismo). Perciò possono comparire nuove razze ed estinguersi alcune specie (o degenerarsi), ma specie veramente nuove e più complesse non possono prodursi. Dio portò ad Adamo delle coppie di animali e Adamo gli diede il nome. Ognuna di quelle coppie è la capostipite di una specie distinta dalle altre; tutti i figli di ciascuna coppia hanno lo stesso patrimonio genetico e perciò sono fra loro interfecondi. La “specie” è un insieme di individui abbastanza facilmente distinguibile in natura e il concetto scientifico di specie (basato sull’interfecondità) è simile a quello biblico sopra esposto. La scienza raggruppa in “generi” le specie simili ed in “famiglie” i generi simili; per esempio, leone, tigre, leopardo e giaguaro sono specie appartenenti al genere “Panthera” che, con altri generi simili, formano la famiglia dei “Felidi”. Il termine biblico “specie”, stando al contesto, di norma non può essere inteso come corrispondente a quello scientifico di “genere”, ancor meno può significare “famiglia”.

 4.  Adamo ed Eva, una creazione speciale

 Base biblica. «Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina». «Poi il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò sulle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente». «L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché è stata la madre di tutti i viventi». (Genesi 1:27; 2:7; 3:20).

 Applicazione. Anche i corpi di Adamo ed Eva sono stati creati direttamente da Dio. Gli “ominidi” di cui si parla non sono "tappe evolutive" fra un supposto antenato scimmiesco e l'uomo: a volte sono chiaramente specie distinte dall'uomo, altre volte si tratta di razze a pieno titolo umane, in qualche caso sono di più difficile collocazione, ma niente lascia supporre un "antenato comune" fra l'uomo e le scimmie.

 5.  Dio non ha creato né il male né la morte

 Base biblica. «Dio disse:» … «“A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento”. E così fu. Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono».  «Nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai». (Genesi 1:30,31; 2:17).  «Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte» (Romani 5:12). «L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte» (1Corinzi 15:26).

 Applicazione. Alla fine della creazione che Dio aveva fatta, non c’erano animali carnivori ma tutti, uomo compreso, erano vegetariani. Al termine della creazione sulla Terra, non c'era la morte, il nemico finale di Dio, ma tutto era “molto buono”. La distinzione fra la Terra prima del peccato dell’uomo e quella dopo il peccato è cruciale per la Bibbia. Senza questa distinzione, il male e la morte proverrebbero da Dio stesso, non avrebbe poi senso la libertà dell’uomo e la necessità del sacrificio di Cristo per la sua redenzione (vedi religiosità orientale).

 6.  Dio è superiore alle "leggi naturali"

 Base biblica. «Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. Il settimo giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta» (Genesi 2:1,2). «Le sue opere» … «terminate fin dalla creazione del mondo» (Ebrei 4:3). «La creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei fili di Dio» (Romani 8:21). «Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate» … «Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia» (2Pietro 3:10,13).

 Applicazione. La creazione è avvenuta per ordine di Dio in un preciso momento del passato e poi è cessata. Successivamente ci sono stati eccezionali interventi di Dio (Diluvio, miracoli, ecc.), ma la sua azione di Creatore sarà ripresa solo alla fine dei tempi. La visione biblica delle vicende della Terra è discontinua (“catastrofismo”), perché c’è un Dio al di fuori e al di sopra del creato (“Deus ex machina”) che ha la capacità e la volontà di agire in esso. Dio ha più forza delle “leggi di natura” (o meglio, “leggi del creato”) da lui stesso istituite e che, pertanto, sono anch’esse sottoposte alla sua libera volontà.

 7.  Il nostro mondo è "post-diluviano"

 Base biblica. «Dio disse a Noè:: “Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra”» … «“Di tutto ciò che vive, di ogni essere vivente, fanne entrare nell’arca due di ogni specie”». «Tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono». «Tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli furono coperte». (Genesi 6:13; 7:11,19). «Venne il diluvio che portò via tutti quanti» (Matteo 24:39). 

Applicazione. Il Diluvio ha riguardato tutta la Terra e, avendola sconvolta, è la chiave per interpretare molti aspetti della realtà attuale (enormi e generalizzati strati geologici sedimentari, accumulo di fossili, scomparsa di specie inadatte alle nuove condizioni, ecc.). Gli animali attuali discendono da quelli salvati da Noè sull’Arca.

 8.  Un'umanità in degenerazione morale

 Base biblica. «Il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza» (Genesi 8:21). «Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza» (2Timoteo 3:1-5). «La terra e le opere che sono in essa saranno bruciate» (2Pietro 3:10).

 Applicazione. Anche se da un punto di vista tecnico l’uomo aumenta le sue capacità, da Adamo in poi, sul piano morale, degenera sempre più. Non è perciò biblicamente giustificato un ottimismo sul futuro della terra, tanto più se separato da una reale e radicale conversione dell’umanità al Dio biblico. 

9.  La diversità linguistica comincia da Babele

 Base biblica. «Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole». «Perciò a questa città fu dato il nome di Babel, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra». (Genesi 11:1,9).

 Applicazione. Tutte le lingue discendono da quella parlata da Adamo (monogenismo). Col passare del tempo la struttura portante del linguaggio si è andata semplificando, piuttosto che divenire più complessa, nonostante l’aumento del numero di parole in uso.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

Contatto | Links | Informazioni | Iscrizione | Contributi