Il presente articolo è firmato dal Prof.
John
Morris, dell' Institute for Creation Research.
Ripreso da http//www.icr.org/pubs/btg-b/btg-118b.htm
Titolo originale: "Do bacteria 'evolve' a resistance to antibiotics?"
Traduzione a cura della Redazione di Eco Creazionista.
Nelle lezioni di Biologia si sostiene spesso che l'evoluzione è stata osservata in alcuni microbi e germi che hanno sviluppato nel tempo una resistenza agli antibiotici. La penicillina ad esempio, ora è meno efficace che in precedenza. Sono state sintetizzate delle medicine più potenti e mirate, tutte con dei benefici iniziali, ma che devono continuamente essere rimpiazzate da altre più potenti. I "super germi" sconfiggono ogni trattamento.
Ci si potrebbe chiedere: questi germi unicellulari sono un esempio di evoluzione? Costituiscono una prova del passaggio da organismi unicellulari a piante e persone?
Come spesso avviene, dobbiamo innanzitutto distinguere tra variazione, adattamento e ricombinazione di tratti preesistenti (ossia microevoluzione) e la comparsa di geni o parti del corpo, nuovi e diversi (ossia macroevoluzione). Questa resistenza acquisita agli antibiotici, questo spostamento all'interno di una popolazione, questa dominanza di un tratto precedentemente minoritario, suggerisce una macroevoluzione? Dal momento che ogni specie di germe è rimasta la stessa e che nulla di nuovo è stato prodotto, la risposta è certamente no!
Ecco cosa succede: in una determinata popolazione di batteri sono presenti molti geni espressi in una grande varietà di modi. In un ambiente naturale i geni sono mischiati liberamente. Esposti ad un antibiotico, la maggior parte dei batteri muore. Ma alcuni, grazie alla loro casuale combinazione genetica, possiedono una resistenza all'antibiotico. Questi ultimi saranno gli unici a riprodursi e i loro discendenti ereditano la stessa resistenza genetica. Col passare del tempo, virtualmente tutti possiedono questa resistenza. Così la popolazione ha perso la capacità di produrre individui sensibili all'antibiotico. Non è stata prodotta alcuna nuova informazione genetica. Anzi, quel che in realtà è avvenuto è stata una perdita di informazione.
Una nuova serie di ricerche ha portato a dei risultati molto suggestivi. Si è osservato che, in condizioni di stress, alcuni microbi sperimentano un alto tasso di mutazioni, producendo rapidamente più varietà. Tale accorgimento accresce le possibilità di sopravvivenza alla condizioni critiche. Questi risultati hanno aperto interessanti campi di speculazione per i creazionisti, ma non provano affatto l'evoluzione. La portata del potenziale genetico già presente in una cellula è incredibile, ma il batterio E. coli resta E. coli anche dopo la fase di stress e le mutazioni. Si sono verificati dei cambiamenti di entità minore, ma non una vera evoluzione.
Oltre a ciò, è stato provato che la resistenza a molti moderni antibiotici era presente già decadi prima della loro scoperta. Nel 1845, i marinai di una infausta spedizione artica furono sepolti nel permafrost e restarono profondamente congelati fino a quando i loro corpi vennero esumati nel 1986. I corpi si erano preservati talmente bene che fu possibile riportare alla vita sei colonie di batteri del diciannovesimo secolo, trovate quiescenti nell'intestino dei marinai. Sottoposti ad esperimenti, questi batteri mostrarono di possedere una resistenza a svariati antibiotici moderni, inclusa la penicillina. Ovviamente questi caratteri erano anteriori alla scoperta della penicillina e non potevano perciò rappresentare un passaggio evolutivo.
Qui sta il punto. Mutazioni, adattamento, variazione, diversità, spostamenti all'interno di una popolazione, si verificano. Ma non sono dei cambiamenti macroevolutivi.
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