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LA GASTRITE DI JERRY COYNE: INTELLETTUALI E SCIENZIATI VOGLIONO "PENSIONARE" IL NEODARWINISMO
di E. Pennetta - 31/01/14 -
 



Fare clic con il pulsante destro del mouse qui per scaricare le immagini. Per motivi di riservatezza, il download automatico dell'immagine da Internet non è stato eseguito.Jerry_Coyne,_American_professor_of_biology_at_the_University_of_Chicago

Jerry Coyne, professore all’Università di Chicago e noto divulgatore del darwinismo, dichiara di avere dei bruciori di stomaco.

 La causa è la critica al darwinismo da parte di autorevoli esponenti della scienza e della cultura.

.La cosa è più che comprensibile, Jerry Coyne, uno dei più noti divulgatori del darwinismo, professore di biologia evoluzionistica all’Università di Chicago, autore del best seller “Why evolution is true” e autore del sito omonimo, proprio non poteva avere altra reazione. Il fatto è che la teoria neo-darwiniana dell’evoluzione è investita da una serie di critiche, ma questa non sarebbe una novità, il problema è che le critiche non provengono dai soliti creazionisti della Terra giovane con i quali si può giocare come il gatto col topo, e neanche da quei quattro gatti di una CS qualsiasi ai quali basta non rispondere per indegnità degli interlocutori. Il problema è che le critiche non possono essere liquidate con sufficienza o ignorate sperando che nessuno se ne accorga, e così Coyne non potendone proprio più ha esternato la sua irritazione sul proprio blog in un articolo intitolato “The Edge question: two bad answers about evolution” nel quale se la prende con un lavoro pubblicato sul sito di “Edge“, un think tank che ambisce ad essere una riedizione del Collegio Invisibile che fu all’origine della Royal Society e che comprende alcuni dei più quotati pensatori del nostro tempo.

Edge ha posto ai suoi componenti la seguente domanda come tema per il 2014: Quale idea scientifica è pronta per il pensionamento?

Il problema, per Coyne, è che alcuni degli interpellati hanno candidato al pensionamento proprio la teoria neo-darwiniana, e allora, dopo aver preso un antiacido per la sua gastrite, Coyne si è messo a spiegare agli autorevoli interlocutori che si sbagliano. Il primo con cui se la prende è Roger Highfield, che essendo stato il responsabile della redazione scientifica del Telegraph, e ancor di più direttore della rivista New Scientist, non può essere liquidato facilmente, Highfield si era già reso responsabile nel 2009 di un articolo pubblicato proprio su New Scientist dall’inequivocabile titolo “Why Darwin was wrong about the tree of life” (scaricabile gratuitamente al link segnalato).

Fare clic con il pulsante destro del mouse qui per scaricare le immagini. Per motivi di riservatezza, il download automatico dell'immagine da Internet non è stato eseguito.New Scientist Jan09 Darwin was Wrong

Nell’articolo si leggevano infatti affermazioni come le seguenti:

(John Duprè, filosofo della scienza all’Università di Exeter) “Se l’albero della vita esiste è solo una piccola anomala struttura cresciuta fuori dalla rete della vita
(Eric Bapteste, biologo evoluzionista all’Università Pierre e Marie Curie di Parigi) “Per lungo tempo il Sacro Gral è stato costruito sull’albero della vita – Non abbiamo prove comunque che l’albero della vita sia una realtà
(Michael Syvanen, dell’University of California) “Abbiamo appena annichilito l’albero della vita. Non è più un albero, è completamente una diversa topologia. Cosa ne avrebbe fatto Darwin di Questo?

 

Si trattò di un boccone duro da digerire già all’epoca, tanto che Coyne ricorda di aver risposto con un articolo dal titolo che appare più una proclamazione di guerra che una risposta scientifica “Darwin proclaimed wrong AGAIN; we fight back!“, all’articolo seguì una raffica di lettere di protesta che sostenevano la poco argomentata tesi (testualmente) -“Darwin si sbagliava” è semplicemente sbagliato-

Ma l’ammissione di avere avuto attacchi di gastrite Coyne la fa in riferimento all’intervento di Highfield su Edge, un intervento nel quale si afferma che:

Se i biologi evoluzionisti sono davvero dei Cercatori della Verità, hanno bisogno di concentrarsi maggiormente sulla ricerca di regolarità matematica della biologia, seguendo le orme dei giganti, di Sewall Wright , JBS Haldane , Ronald Fisher e così via .
La confusione della biologia ha reso relativamente difficile discernere i fondamenti matematici dell’evoluzione. Forse le leggi della biologia sono conseguenze deduttive delle leggi della fisica e della chimica. Forse la selezione naturale non è una conseguenza statistica della fisica ma una nuova e fondamentale legge fisica . Qualunque sia il caso, quelle verità – “Leggi universali” – su cui si basano i fisici e i chimici  appaiono relativamente assenti dalla biologia .
Poco sembra essere cambiato da una decina di anni fa, quando il compianto e grande John Maynard Smith ha scritto un capitolo sulla teoria dei giochi evolutiva per un libro sulle più potenti equazioni della scienza: il suo contributo non ha incluso una singola equazione.
Eppure ci sono già molte formulazioni matematiche dei processi biologici e la biologia evolutiva sarà veramente arrivata il giorno in cui gli studenti delle scuole superiori impareranno le equazioni della vita oltre a leggi del moto di Newton .
Inoltre, se la fisica è un esempio di ciò che dovrebbe essere simile ad una disciplina scientifica matura, una disciplina che non perde tempo ed energie nella lotta contro l’ordine del giorno di rigetto scientifico dei creazionisti, abbiamo anche bisogno di abbandonare la cieca adesione all’idea che i meccanismi dell’evoluzione sono verità che si trovano fuori discussione.

Si tratta chiaramente di una vera “mazzata” contro le posizioni del darwinismo radicale, un brano che avrebbe potuto benissimo essere stato scritto su Critica Scientifica e che anzi ne ricalca ampiamente le posizioni, quelle stesse posizioni che tante volte sono state dichiarate non scientifiche e non degne di risposta. Evidentemente chi ha sostenuto questo adesso dovrà farsi consigliare da Coyne gli stessi farmaci contro la gastrite.

 Il secondo bersaglio di Coyne è Kevin Kelly, cofondatore della rivista Wired, che ha criticato duramente il meccanismo delle mutazioni casuali:

Ciò che viene comunemente chiamato ” mutazione casuale “, in realtà non si verifica in un modello matematico casuale. Il processo di mutazione genetica è estremamente complesso, con molteplici percorsi, che coinvolge più di un sistema . La ricerca attuale suggerisce che la maggior parte delle mutazioni spontanee si verificano per errori nel processo di riparazione del DNA danneggiato. Né il danno né gli errori nella riparazione hanno dimostrato di essere casuali dove si verificano, come si verificano, o quando si verificano. Piuttosto l’idea che le mutazioni sono casuali è semplicemente una supposizione diffusa da non specialisti e anche da molti insegnanti di biologia. Non vi è alcuna prova diretta per essa.
Al contrario ci sono molte prove che la mutazione genetica vari in modelli. Per esempio è più o meno accettato che il tasso di mutazione aumenta o diminuisce quando lo stress sulle cellule aumenta o diminuisce. Questi tassi variabili di mutazione sono mutazioni indotte da stress da predatori di un organismo e dalla concorrenza, e così come l’aumento mutazioni è causato da fattori ambientali ed epigenetici. Le mutazioni hanno anche dimostrato di avere una maggiore probabilità di verificarsi nei pressi di un luogo del DNA dove si sono già verificati mutazioni, creando mutazioni hotspot cluster – un modello non casuale.
Anche se non possiamo dire che le mutazioni sono casuali, possiamo dire che c’è una grande componente caotica, così come vi è nel lancio di dadi truccati. Ma i dadi truccati non devono essere confusi con la casualità, perché nel lungo periodo, che è il lasso di tempo dell’evoluzione polarizzata avrà conseguenze notevoli. Quindi, per essere chiari: l’evidenza mostra che il caso gioca un ruolo primario con le mutazioni e che non ci sarebbe alcuna selezione naturale senza tentativi. Ma non è casualità. E’ un caso truccato, con molteplici vincoli, pregiudizi multi- point, numerosi effetti di clustering e distribuzioni asimmetriche .
Allora perché l’idea di mutazioni casuali persiste? L’assunzione di “mutazione casuale” era una necessità filosofica per lottare contro l’idea precedente errata dei caratteri acquisiti ereditari, o quello che viene comunemente chiamato evoluzione lamarckiana. Come un ruvido primo ordine di approssimazione, la mutazione casuale funziona abbastanza bene come un quadro intellettuale e sperimentale. Ma la mancanza di prove dirette per le mutazioni casuali reali ha ora raggiunto una fase in cui l’idea deve essere dismessa.

 

Siamo di fronte ad un altro intervento che sembra riprendere pienamente le posizioni espresse da sempre su CS.

La teoria darwiniana ormai sembra soddisfare solo un circolo autoreferenziale di fondamentalistiche temono di perdere la loro posizione consolidata, ma la pressione da parte di altre aree della scienza, e talvolta di nuove leve della biologia, sembra aumentare.

Noi ci possiamo rilassare un po’ godendo di questa confortante compagnia, lasciando Coyne ed altri illustri darwinisti, anche nazionali, a prendersi un antiacido prima di andare a dormire.

 



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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