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Passo indietro dell'evoluzionismo nella scuola italiana
di Fernando De Angelis - aprile 2004
 

Nei nuovi programmi per i primi otto anni di scuola, il ministro Letizia Moratti ha cancellato l'evoluzionismo dagli argomenti di Scienze naturali. Se ne fa un cenno indiretto solo nel programma di Storia, ma relegandolo insieme ai miti ed alle leggende della preistoria. Un provvedimento inatteso, che però è frutto di un crescente antidarwinismo, cominciato in Italia più di vent'anni fa.

Confronto fra vecchi e nuovi programmi

Con la circolare n. 29 del 5/3/04, il ministro Letizia Moratti ha dato le necessarie indicazioni affinché, già dal prossimo anno scolastico 2004/2005, si comincino ad adottare i nuovi programmi per i primi otto anni di scuola (dai 6 ai 14 anni).

La riforma mantiene la distinzione fra i primi cinque anni di scuola ed i successivi tre, ma ora i primi otto anni sono visti come un sistema unico denominato "Primo Ciclo", all'interno del quale i primi cinque anni prendono il nuovo nome di "Scuola Primaria" (ex "Scuola Elementare"), mentre i successivi tre anni prendono il nuovo nome di "Scuola Secondaria di 1° grado" (ex "Scuola Media Inferiore").

Nei vecchi programmi, nei primi cinque anni non si parlava esplicitamente di evoluzione, ma se ne parlava solo nei tre successivi ("Scuola Media Inferiore"), dove nel programma di "Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali", era prevista la trattazione della "Evoluzione della Terra" con al suo interno l'argomento "Comparsa della vita sulla Terra". In un'altra sezione era prevista la trattazione del tema "Struttura, funzione ed evoluzione dei viventi" con all'interno l'argomento "Origine ed evoluzione biologica e culturale della specie umana", che fa venire subito in mente i supposti antenati scimmieschi dell'uomo.

Nei nuovi programmi di tutto questo non c'è più traccia e l'argomento delle origini è sfiorato solo nei programmi per il 2° e 3° anno della "Scuola Primaria", come introduzione alla successiva trattazione della Storia. La formulazione è la seguente:

 

- La terra prima dell'uomo e le esperienze umane preistoriche: la comparsa dell'uomo, i cacciatori delle epoche glaciali, la rivoluzione neolitica e l'agricoltura, lo sviluppo dell'artigianato e dei primi commerci.

- Passaggio dall'uomo preistorico all'uomo storico nelle civiltà antiche.

- Miti e leggende delle origini.

 

È chiaro che questi argomenti potranno ancora essere trattati in modo evoluzionista, ma ciò non è affatto obbligatorio perché, per esempio, si parla di "comparsa dell'uomo", non di "evoluzione dell'uomo".

Il programma poi termina con l'argomento "Miti e leggende delle origini" che (anche se non crediamo che la Bibbia rientri in questa categoria) consente tuttavia di poter esporre il contenuto della Genesi.

Confinando infine l'argomento delle origini in un contesto preistorico e pre-scientifico, viene in qualche modo accolta la tesi creazionista, la quale considera il darwinismo (e più in generale l'evoluzionismo) al pari di una fede non dimostrata, così come non è dimostrabile scientificamente il racconto biblico.

 I retroterra della scelta del Ministro

Ad alcuni la decisione della Moratti è parsa come "un fulmine a ciel sereno" ed in effetti nessuno se l'aspettava; i segnali che sarebbe potuto accadere però c'erano ed ora proviamo ad elencarne qualcuno, tenendo presente che la Moratti fa parte di un governo di centro-destra, è di orientamento cattolico ed è di Milano.

Alcuni scienziati italiani di area cattolica hanno da tempo preso pubblica posizione contro il darwinismo (cioè contro quella specifica concezione dell'evoluzionismo), ma dato che darwinismo ed evoluzionismo sono percepiti come strettamente legati, la loro critica ha finito per coinvolgere anche l'evoluzionismo. I più famosi, e di fama internazionale, sono certamente Sermonti e Zichichi.

Giuseppe Sermonti si occupa di Genetica e fece clamore quando nel 1980, insieme al giovane paleontologo Roberto Fondi, pubblicò Dopo Darwin. Sermonti collabora con l'Accademia Pontificia delle Scienze e recentemente ha rinnovato la sua opposizione al darwinismo con un altro libro dal titolo inequivocabile: Dimenticare Darwin.

Antonino Zichichi è uno dei più grandi fisici viventi e Presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati (World Federation of Scientist). In due suoi recenti libri sostiene che il darwinismo non ha alcuna base scientifica (Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo, 1999, e Galilei divin uomo, 2001): la sua presa di posizione così netta e la stima di cui gode anche in Italia, credo che siano stati determinanti nell'orientamento preso dal ministro Moratti.

C'è però un'altra influenza, specificatamente milanese, che non va trascurata. Essa parte dalla pubblicazione nel 2002 del libro di Maurizio Blondet L'uccellosauro ed altri animali. Blondet è uno dei più quotati giornalisti de L'Avvenire, cioè del quotidiano dei vescovi italiani, ed egli nel suo libro non solo difende il creazionismo ed i creazionisti, ma prende addirittura le distanze dalla posizione ufficiale del Vaticano. Questo libro è stato molto convincente per un giovane esponente della destra milanese, Fabrizio Fratus, che si è interessato alla questione, ha preso contatto con i creazionisti italiani (in particolare col sito www.creazionismo.org presieduto da Romano Ricci), stimolando importanti settori del centro-destra milanese ad organizzare perfino una "settimana antievoluzionista", tenutasi a Milano nel febbraio 2003.

Letizia Moratti è una quotata manager, non è perciò soggetta a facili entusiasmi, ma una dimostrazione di quel genere, avvenuta nella sua città e organizzata da esponenti politici del suo stesso schieramento, è inevitabile che sia stato un elemento di riflessione in più.

La decisione del ministro italiano di far fare un passo indietro all'evoluzionismo, in conclusione, pur essendo un fatto inaspettato, rientra nel quadro di una generale crisi del darwinismo, che in tutto il mondo è sempre più messo in discussione.

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Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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