Nei nuovi programmi per i primi
otto anni di scuola, il ministro Letizia Moratti ha cancellato l'evoluzionismo
dagli argomenti di Scienze naturali. Se ne fa un cenno indiretto solo nel
programma di Storia, ma relegandolo insieme ai miti ed alle leggende della
preistoria. Un provvedimento inatteso, che però è frutto di un crescente
antidarwinismo, cominciato in Italia più di vent'anni fa.
Confronto fra vecchi e nuovi
programmi
Con la
circolare n. 29 del 5/3/04, il ministro Letizia Moratti ha dato le necessarie
indicazioni affinché, già dal prossimo anno scolastico 2004/2005, si comincino
ad adottare i nuovi programmi per i primi otto anni di scuola (dai 6 ai 14
anni).
La riforma
mantiene la distinzione fra i primi cinque anni di scuola ed i successivi tre,
ma ora i primi otto anni sono visti come un sistema unico denominato "Primo
Ciclo", all'interno del quale i primi cinque anni prendono il nuovo nome di
"Scuola Primaria" (ex "Scuola Elementare"), mentre i successivi tre anni
prendono il nuovo nome di "Scuola Secondaria di 1° grado" (ex "Scuola Media
Inferiore").
Nei vecchi
programmi, nei primi cinque anni non si parlava esplicitamente di evoluzione, ma
se ne parlava solo nei tre successivi ("Scuola Media Inferiore"), dove nel
programma di "Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali", era prevista
la trattazione della "Evoluzione della Terra" con al suo interno l'argomento
"Comparsa della vita sulla Terra". In un'altra sezione era prevista la
trattazione del tema "Struttura, funzione ed evoluzione dei viventi" con
all'interno l'argomento "Origine ed evoluzione biologica e culturale della
specie umana", che fa venire subito in mente i supposti antenati scimmieschi
dell'uomo.
Nei nuovi
programmi di tutto questo non c'è più traccia e l'argomento delle origini è
sfiorato solo nei programmi per il 2° e 3° anno della "Scuola Primaria", come
introduzione alla successiva trattazione della Storia. La formulazione è la
seguente:
- La terra prima dell'uomo e
le esperienze umane preistoriche: la comparsa dell'uomo, i cacciatori delle
epoche glaciali, la rivoluzione neolitica e l'agricoltura, lo sviluppo
dell'artigianato e dei primi commerci.
- Passaggio dall'uomo
preistorico all'uomo storico nelle civiltà antiche.
- Miti e leggende delle
origini.
È chiaro che
questi argomenti potranno ancora essere trattati in modo evoluzionista, ma ciò
non è affatto obbligatorio perché, per esempio, si parla di "comparsa
dell'uomo", non di "evoluzione dell'uomo".
Il programma
poi termina con l'argomento "Miti e leggende delle origini" che (anche se non
crediamo che la Bibbia rientri in questa categoria) consente tuttavia di poter
esporre il contenuto della Genesi.
Confinando
infine l'argomento delle origini in un contesto preistorico e pre-scientifico,
viene in qualche modo accolta la tesi creazionista, la quale considera il
darwinismo (e più in generale l'evoluzionismo) al pari di una fede non
dimostrata, così come non è dimostrabile scientificamente il racconto
biblico.
I retroterra della scelta del Ministro
Ad alcuni la
decisione della Moratti è parsa come "un fulmine a ciel sereno" ed in effetti
nessuno se l'aspettava; i segnali che sarebbe potuto accadere però c'erano ed
ora proviamo ad elencarne qualcuno, tenendo presente che la Moratti fa parte di
un governo di centro-destra, è di orientamento cattolico ed è di Milano.
Alcuni
scienziati italiani di area cattolica hanno da tempo preso pubblica posizione
contro il darwinismo (cioè contro quella specifica concezione
dell'evoluzionismo), ma dato che darwinismo ed evoluzionismo sono percepiti come
strettamente legati, la loro critica ha finito per coinvolgere anche
l'evoluzionismo. I più famosi, e di fama internazionale, sono certamente
Sermonti e Zichichi.
Giuseppe
Sermonti si occupa di Genetica e fece clamore quando nel 1980, insieme al
giovane paleontologo Roberto Fondi, pubblicò Dopo Darwin. Sermonti
collabora con l'Accademia Pontificia delle Scienze e recentemente ha rinnovato
la sua opposizione al darwinismo con un altro libro dal titolo inequivocabile:
Dimenticare Darwin.
Antonino
Zichichi è uno dei più grandi fisici viventi e Presidente della Federazione
Mondiale degli Scienziati (World Federation of Scientist). In due suoi recenti
libri sostiene che il darwinismo non ha alcuna base scientifica (Perché io
credo in Colui che ha fatto il mondo, 1999, e Galilei divin uomo,
2001): la sua presa di posizione così netta e la stima di cui gode anche in
Italia, credo che siano stati determinanti nell'orientamento preso dal ministro
Moratti.
C'è però
un'altra influenza, specificatamente milanese, che non va trascurata. Essa parte
dalla pubblicazione nel 2002 del libro di Maurizio Blondet L'uccellosauro ed
altri animali. Blondet è uno dei più quotati giornalisti de L'Avvenire,
cioè del quotidiano dei vescovi italiani, ed egli nel suo libro non solo
difende il creazionismo ed i creazionisti, ma prende addirittura le distanze
dalla posizione ufficiale del Vaticano. Questo libro è stato molto convincente
per un giovane esponente della destra milanese, Fabrizio Fratus, che si è
interessato alla questione, ha preso contatto con i creazionisti italiani (in
particolare col sito www.creazionismo.org presieduto da
Romano Ricci), stimolando importanti settori del centro-destra milanese ad
organizzare perfino una "settimana antievoluzionista", tenutasi a Milano nel
febbraio 2003.
Letizia Moratti
è una quotata manager, non è perciò soggetta a facili entusiasmi, ma una
dimostrazione di quel genere, avvenuta nella sua città e organizzata da
esponenti politici del suo stesso schieramento, è inevitabile che sia stato un
elemento di riflessione in più.
La decisione
del ministro italiano di far fare un passo indietro all'evoluzionismo, in
conclusione, pur essendo un fatto inaspettato, rientra nel quadro di una
generale crisi del darwinismo, che in tutto il mondo è sempre più messo in
discussione.
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