Vorrei
aggiungere ancora qualcosa al mio precedente scritto sulla nuova
teoria non darwiniana dell'evoluzione. E' evidente che i maggiori
critici dell'evoluzione col meccanismo darwiniano sono i matematici e
gli informatici e non i biologi. Il motivo è che probabilmente
i matematici fanno quattro conti e si accorgono molto facilmente
dell'estrema improbabilità che accada un aumento della
complessità con la formazione dei sofisticati macchinari per
il funzionamento della vita come noi la conosciamo attraverso il caso
e la necessità. Infatti come ho già detto altre volte
anche la formazione di una sola molecola proteica funzionale è
terribilmente improbabile.
Essendo
una proteina media formata da 300 aminoacidi e dipendendo la sua
funzionalità dall'esatta sequenza degli aminoacidi il cieco
caso deve vagliare 20^300 possibilità diverse per trovare la
giusta sequenza. In altri termini lo spazio sequenza funzionale è
molto basso rispetto allo spazio sequenza non funzionale .Ci vorrebbe
un tempo enormemente lungo ,forse più dell'età
dell'intero universo per arrivare ad avere un minimo di funzionalità
in una proteina. Per non parlare poi che esistono delle sequenze di
DNA non codificante che devono essere molto precise per far si che
possano esistere tutti i sofisticati sistemi di regolazione e
controllo delle funzioni del vivente ;inoltre si pensi che le
proteine funzionali nell'uomo sono circa 30.000!.L'organismo sembra
pertanto un enorme software informatico ed è per questo che
anche gli informatici sono critici della teoria darwiniana. E' sempre
più evidente che solo un' intelligenza può
essere alla base della vita .
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