Fratus
(http://antidarwin.wordpress.com/2011/06/07/botta-e-risposta-con-piergiorgio-odifreddi/) al
microfono del buon Salvatore “modera” il quartetto dove,
oltre al rodato compagno di trasmissione Pennetta, si inseriscono
due fisici, il prof.Ferdinando Catalano, di cui alcuni
ricorderanno questo intevento
su RadioGlobeOne ed il prof.
PierMaria Boria,che alcuni ricorderanno per il suo
intervento nel “dibattito” ospitato su “La
Voce d’Italia”,aperto proprio, fortuna volit,
dal prof.Piergiorgio
Odifreddi (http://www.enzopennetta.it/2012/04/su-la-voce-dibattito-sul-darwinismo/),
il matematico impertinente, l’anfitrione del Non senso della
vita.
La
puntata infatti si apre introducendo come argomento la abbastanza
popolare lettera con cuiJoseph Aloisius
Ratzinger, già romano pontefice, ha risposto appunto
al Piergiorgione Nazionale. Catalano va a spiegare e commentare
subito quello che è uno degli argomenti più importanti
per comprendere non solo la vicenda, non solo gli argomenti della
puntata, ma diverse cose che interessano l’argomento evoluzione
e neodarwinismo: la legge di Hardy e Weinberg ,
che la proposero indipendentemente (
http://antidarwin.files.wordpress.com/2011/06/verbapgo.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Equilibrio_di_Hardy-Weinberg ).
Tutto
iniziò, racconta Catalano, quando nel 2009,
l’anno caldo per il bicentenario della nascita diDarwin e
per il centocinquantenario della pubblicazione de “L’Origine
delle specie”, quindi dove anche per leggi di
marketing era fruttuoso pubblicare su Darwin, Odifreddi pubblicò
“In
principio era Darwin”. Quì il
matematico muove un attacco al fisico Antonio
Zichichi (di chiara fede cattolica) perché in un
suo saggio “Perché io credo
in colui che ha fatto il mondo” afferma
che l’evoluzionismo non è una valida teoria scientifica
perché manca di carattere predittivo. Infatti spiega
che ogni teoria ,degna di tal nome, debba essere in grado di
descrivere sì un fenomeno,ma di avere anche predittività,
ovvero avere una legge temporale che dica come il sistema
“evolverà” nel tempo, cosa che l’evoluzionismo
evidentemente non fa. Ed è quindi così che Odifreddi
afferma che questa legge invece esista e sia proprio l’equilibrio
di di Hardy e Weinberg.
Beh,così
non è,ma è stata un’affermazione tanto
grossolana da fare vincere ad Odifreddi l’ “Equus
asinus aureum”. Ora,il
professor Catalano svela subito l’arcano,in pochissime parole,
se l’evoluzione avviene quando non si verifica il teorema di
H&W, in quei casi in cui il teorema fa per così dire
“cilecca”, esso non può essere la formula per
spiegare questi momenti di eccezione, questi casi in cui fa cilecca.
In buona sostanza,e ripropongo anche di leggere questo
approfondimento
(http://www.enzopennetta.it/2013/04/chi-erano-veramente-i-neanderthal/ ),l’equilibrio
di Hardy & Weinberg è vero per popolazioni
ideali, dove con ideali si intende che siano verificate queste
condizioni:
1)La
mutazione può essere ignorata 2)Si hanno
generazioni discrete, non sovrapposte 3)Gli
individui si accoppiano in maniera casuale 4)La
dimensione della popolazione è molto grande 5)La
popolazione è chiusa 6)La selezione non
influenza le frequenze alleliche
Fintanto
che non si “spezza” questo equilibrio non
si può parlare di “evoluzione”, e esso si spezza
appunto lapalissianamente, in presenza di forze evolutive. E quali
sono? Sono selezione naturale, incroci non casuali, deriva genetica,
migrazioni, selezione artificiale, tutta una serie di contingenze…
ibridazioni, speciazioni, formazione di chimere, mutazioni
intra-specie (robertsonian fusion, tandem fusion etc..),
trasposizioni, adattamenti all’ambiente propri di certe specie
(metaprogrammazione, borrowed information), endogenizzazione,
simbiosi, processi Innovazione – Amplificazione –
Divergenza, processi Potenziamento – Attualizzazione –
Perfezionamento e molti altri…
Tutte
queste forze però, benché importanti nel
campo della biologia evoluzionista,della genetica delle popolazioni
non portano, questo riferiscono i dati, ad una vera evoluzione, dove
con essa intendiamo la comparsa nella biosfera di nuove funzioni,
organi e gruppi tassonomici,mentre tutto il resto che lo si chiami
adattamento, involuzione, microevoluzione o altro è
irrilevante ma se lo si chiama evoluzione poi occorre non mescolare
le cose. Altrimenti si corre il rischio nel cadere nell’errore
per cui in presenza di due fenomeni A e B, riuniti in un unico
macro-fenomeno, dimostro, spiego, osservo che avvenga e in buona
misura come avvenga B e poi vado ad estendere tutte le conclusioni
anche ad A. Ma se A è un fenomeno distinto da B, che richiede
il verificarsi di cose che non interessano B, anche se i due siano
collegati,questo procedimento logico risulta profondamente errato.
Le
mutazioni (errori di copiatura del DNA) si verificano
continuamente (anche senza la selezione), ma la maggior parte di esse
sono “neutrali”, cioè rendono il genoma di
pochissimo “difettoso” rispetto all’originale e
senza che ciò pregiudichi la vitalità dell’organismo.
Una piccola parte delle mutazioni sono non neutrali (anche più
mutazioni a catena nel tempo) e possono causare incompatibilità
o favorire un’adattamento. Poi secondo l’ipotesi
neodarwiniana dovrebbero anche portare delle novità, cosa che
però manca… e fra l’altro fintanto che non
influenzano il fenotipo la selezione non interviene,per definizione.
Bisogna
anche fare una precisazione, ovviamente in quanto scritto si
tiene anche conto dell’impatto che l’ambiente ha anche a
livello di genotipo. Lo stress ambientale che interviene per esempio
su alcune popolazioni può avere ricadute sulla prole
influenzando più o meno drasticamente l’espressione di
tratti e quindi conseguentemente “dare vita” a fenotipi
che sono un risultato adattativo allo stress che l’ha indotto.
Ma
tutti gli impatti ecologici, tutti questi meccanismi
(comprensivi anche di attivazioni/disattivazioni di geni o blocchi di
geni) che fanno parte di tutto quell’elenco di cui sopra sono
fenomeni propri dell’adattamento di una popolazione, e sono
cose che, per estensione, si ritrovano concettualmente per esempio
nel caso della Drosophyla ma
non possiamo parlare di evoluzione. Non è possibile farlo.
Abbiamo più volte rimarcato, spiegato ed argomentato il perché
evoluzione non debba intendersi in alcuni modi
(http://www.enzopennetta.it/2013/04/il-rischio-del-ridicolo/ )
e perché ciò porti ad errori e a fare confusione.
L'intero
articolo:
http://antidarwin.wordpress.com/2013/10/03/levoluzione-alla-prova-della-matematica-lapprofondimento-di-leonetto/
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