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TEOREMA DI HARDY E WEINBERG/tratto da cap.3-latoB- "Verba Volant eqvationes manent"
di P.M. Boria - 12/07/13
 

Il discorso scientifico è tale quando poggia su fondamenta scientifiche. Ovvero un qualunque discorso non è scientifico in se, ma lo è quando i concetti si rifanno a dei principi scientifici.

Nel caso in esame si parla di Genetica le cui conquiste teoriche, a spiegazione della conservazione della specie, sono consacrate dal Teorema di Hardy e Weinberg. Stiamo parlando di un teorema, cioè di un asserto che, partendo da ipotesi sperimentali, applica lo Strumento Perfetto (cioè la Matematica) per dimostrare una tesi.

Si tratta, dunque, non di una elucubrazione modello Bar Sport, ma di una verità analoga a quella dimostrata da qualunque altro Teorema, ad esempio quello di Pitagora.

Il Teorema H-W ha come ipotesi iniziale che gli organismi che si riproducono per via sessuale siano diploidi, il  che dipende dal fatto innegabile che, generalmente, i genitori sono soltanto due…

Applicando il Calcolo Combinatorio al corredo cromosomico di padre e madre, come approntato dopo la naturale operazione di meiosi che precede la fecondazione,  se si indicano con p e q rispettivamente il numero di alleli dominanti e recessivi, il Teorema in questione dimostra che il numero di combinazioni genotipiche possibili è (p+q)^2.

Da lì non si scappa. Inoltre, sempre per via matematica, si dimostra che nel caso dell’uomo, caratterizzato da 23 coppie di cromosomi, il numero minimo di combinazioni possibili per ottenere individui con diverse caratteristiche tra loro è 2^23=8.380.608. Si parla di numero minimo perché, in realtà, all’inizio della meiosi, tra i cromosomi possono verificarsi delle trasformazioni dette “crossing over” che incrementano in modo indefinito tale numero di combinazioni possibili.

La tesi, dunque, del Teorema  H-W è che ogni specie ha dei caratteri matematicamente blindati e non sono possibili accoppiamenti fecondi tra diverse specie (d'altronde questo fatto caratterizza la specie). I geni sono paragonabili a delle chiavette USB che portano, al loro interno, le informazioni necessarie alla riproduzione dei discendenti: se una chiavetta è guasta otterremo un fenotipo malato: cosa che, purtroppo, ogni tanto succede.

Postulare che di malattia in malattia ci sia evoluzione è un assurdo. Ad esempio è arcinoto che la Sindrome di Down nasce da un difetto al cromosoma 21 (Trisomia 21).

Un corollario al teorema mostra che di generazione in generazione le frequenze alleliche si conservano: il che è come dire che l’evoluzione darwiniana è impossibile!

 

Quanto detto è estratto dal Capitolo 3 che compare sul Lato B del libro “Verba volant eqvationes manent”.



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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