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Troppo sacrificata anche nei testi scolastici italiani la teoria dell'evoluzione?
di Mihael Georgiev
 

Sulla nota rivista Le Scienze (edizione italiana di Scientific American), Andrea Lavazza - a pagina 24 del numero d’aprile di quest’anno - ci fa partecipi dell’XI Incontro annuale del Gruppo italiano di biologia evoluzionistica. Detto incontro sembrerebbe stimolato dalla recente “polemica politico-giornalistica accesa dall’iniziativa di alcuni esponenti di Alleanza Nazionale sull’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole”.

Per quanto riguarda la “polemica”, si è concluso che “in Italia, a differenza che negli USA, la fiammata anti-evoluzionistica è limitata e connotata dall’accostamento Darwin-Marx più che dal fondamentalismo cristiano”.

Per quanto riguarda invece le contromisure da prendere, si lamenta che “purtroppo anche in Italia i manuali delle medie inferiori e superiori presentano una biologia superata e l’evoluzionismo spesso viene confinato nell’ultimo capitolo”.

Quindi, serve più Darwin a scuola. Ma è proprio così? Sembra vero il contrario.

Come rilevato da Andrea Bartelloni (Osservatorio permanente sui libri di testo, abart56@tin.it) l’analisi di 18 manuali per le scuole medie inferiori e superiori dimostrano che, al contrario, i testi sono di chiaro stampo evoluzionistico, spesso completamente acritico. L’argomento evoluzione occupa in alcuni dei manuali oltre il 20% (!) del testo. In netto contrasto, nei 30 maggiori testi di biochimica pubblicati negli Stati Uniti tra 1970 e 1992, la metà non riporta nell'indice analitico alcuna voce riconducibile alla teoria dell'evoluzione ed i riferimenti nell’altra metà sono 138 su 144.000 (meno di 0,1%), chiara testimonianza della scarsa importanza dell’evoluzionismo per l’apprendimento dei meccanismi di funzionamento dei sistemi viventi. (M. Behe, Darwin’s Black Box, New York, Simon & Shuster, 1996, p. 182).    

E’ vero invece che il dibattito antievoluzionista in Italia è ancora limitato, ma solo perché è appena iniziato. Questo dibattito fa giustamente paura agli evoluzionisti, i quali cercano di esorcizzare tale paura considerando la “polemica” opera di “chi cerca di confondere scienza e ideologia”. Questo perché il problema maggiore per gli evoluzionisti non è né “l’accostamento Darwin-Marx” né il “fondamentalismo cristiano”,

A queste due correnti di pensiero viene riconosciuto tutto il diritto di discutere le implicazioni filosofiche, politiche, religiose e morali dell’evoluzionismo. La polemica, tuttavia, non è dovuta alla confusione tra scienza e ideologia da parte degli antievoluzionisti, ma da parte degli stessi evoluzionisti, che sembrano non capire la totale inconsistenza scientifica della teoria dell’evoluzione.

Mihael Georgiev

13 maggio 2003

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Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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