Sulla
nota rivista Le Scienze (edizione italiana di Scientific American), Andrea
Lavazza - a pagina 24 del numero d’aprile di quest’anno - ci fa partecipi
dell’XI Incontro annuale del Gruppo italiano di biologia evoluzionistica. Detto
incontro sembrerebbe stimolato dalla recente “polemica politico-giornalistica
accesa dall’iniziativa di alcuni esponenti di Alleanza Nazionale
sull’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole”.
Per quanto
riguarda la “polemica”, si è concluso che “in Italia, a differenza che negli
USA, la fiammata anti-evoluzionistica è limitata e connotata dall’accostamento
Darwin-Marx più che dal fondamentalismo cristiano”.
Per quanto
riguarda invece le contromisure da prendere, si lamenta che “purtroppo anche in
Italia i manuali delle medie inferiori e superiori presentano una biologia
superata e l’evoluzionismo spesso viene confinato nell’ultimo capitolo”.
Quindi, serve più
Darwin a scuola. Ma è proprio così? Sembra vero il contrario.
Come rilevato da
Andrea Bartelloni (Osservatorio permanente sui libri di testo, abart56@tin.it) l’analisi
di 18 manuali per le scuole medie inferiori e superiori dimostrano che, al
contrario, i testi sono di chiaro stampo evoluzionistico, spesso completamente
acritico. L’argomento evoluzione
occupa in alcuni dei manuali oltre il 20% (!) del testo. In netto contrasto, nei
30 maggiori testi di biochimica pubblicati negli Stati Uniti tra 1970 e 1992, la
metà non riporta nell'indice analitico alcuna voce riconducibile alla teoria
dell'evoluzione ed i riferimenti nell’altra metà sono 138 su 144.000 (meno di
0,1%), chiara testimonianza della scarsa importanza dell’evoluzionismo per
l’apprendimento dei meccanismi di funzionamento dei sistemi viventi. (M. Behe, Darwin’s Black Box, New
York, Simon & Shuster, 1996, p. 182).
E’ vero invece
che il dibattito antievoluzionista in Italia è ancora limitato, ma solo perché è
appena iniziato. Questo dibattito fa giustamente paura agli evoluzionisti, i
quali cercano di esorcizzare tale paura considerando la “polemica” opera di “chi
cerca di confondere scienza e ideologia”. Questo perché il problema maggiore per
gli evoluzionisti non è né “l’accostamento Darwin-Marx” né il “fondamentalismo
cristiano”,
A queste due
correnti di pensiero viene riconosciuto tutto il diritto di discutere le
implicazioni filosofiche, politiche, religiose e morali dell’evoluzionismo. La
polemica, tuttavia, non è dovuta alla confusione tra scienza e ideologia da
parte degli antievoluzionisti, ma da parte degli stessi evoluzionisti, che
sembrano non capire la totale inconsistenza scientifica della teoria
dell’evoluzione.
Mihael
Georgiev
13
maggio 2003
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