Un lettore del blog ha
segnalato un articolo dal titolo: “Contro
il furore antievoluzionista” scritto
da Antonio Fantoni.
Subito dalle prime
righe la confusione sull’argomento trattato è evidente,
nel titolo si parla di antievoluzionismo mentre in realtà
l’autore scrive di altro:
“Anche il
semplice enunciato della storia evolutiva della vita – e il
fatto che venga insegnato nelle scuole – suscita reazioni molto
forti da parte di alcuni settori religiosi fondamentalisti che non
accettano l’imprevedibilità dei meccanismi evolutivi, il
cui procedere nega qualsiasi finalismo. Il parere di uno scienziato.”
Si badi bene,
l’autore è docente di Genetica molecolare
all’Università La Sapienza di Roma. Questo, ovviamente
ci mette più in imbarazzo.
Come si può
notare si confonde l’antievoluzionismo con la religione, lo si
fa volontariamente? Non sappiamo, ma sicuramente un po’ di
malafede c’è in quanto ormai è ben nota la
diversità delle posizioni. Leggendo le righe successive si
risconta la seguente affermazione:
“Chi considera
l’evoluzione un’«ipotesi», o una «teoria»,
implicitamente ne inficia il valore scientifico. Al contrario,
l’evoluzione è oggi un fenomeno scientifico ed è
il cardine interpretativo di tutti i fenomeni vitali. Come sanno
tutti coloro che utilizzano il metodo scientifico per condurre
ricerche in biologia, nessun risultato sperimentale è in
contrasto con i meccanismi, scientificamente provati,
dell’evoluzione. Egualmente nessuno mette più in dubbio
l’unità sostanziale di tutti gli esseri viventi nelle
molecole di Dna come informazione genetica di tutti gli organismi,
nella cellula come organizzazione fondamentale di tutti gli esseri
viventi, cioè nella continuità fenomenologica
evolutiva.”
A questo punto mi sono
fermato e non ho proseguito nella lettura dell’articolo, è
evidente quanto il pezzo abbia uno solo scopo, quello di non essere
veritiero. Ritenere la teoria di Darwin Siecnza sperimentale è
ridicolo e lo dimostrano gli stessi scritti degli scienziati
evoluzionisti, l’affermazione
“…utilizzano
il metodo scientifico per condurre ricerche in biologia…”
fa sorridere, come sappiamo gli evoluzionisti, quando si parla di
ricerca etc. rimandano sempre alla biologia evoluzionista, proprio
perché al contrario, nella biologia senza la parola
“evoluzionista” non abbiamo possibilità di trovare
nulla di empirico e sperimentale.
Riprendendo le
considerazioni di Fantoni, poi, leggiamo:
“gli esseri
viventi nelle molecole di Dna come informazione genetica di tutti gli
organismi, nella cellula come organizzazione fondamentale di tutti
gli esseri viventi, cioè nella continuità
fenomenologica evolutiva”,
qui si finisce col fare
passare un’interpretazione come un fatto scientifico, il fatto
per cui in tutte le specie esistenti le informazioni sono contenute
nel DNA non vuol per nulla significare una discendenza comune, non ha
senso, è solo una considerazione e non un fatto. La
complessità rilevata nel DNA è talmente di sostanza che
nega con ogni evidenza uno sviluppo dal semplice al complesso.
Non ho avuto il
coraggio di andare avanti e mi sono posto un grande problema, sicuro
che il professore sia un pezzo da 90, ho anche la certezza, come
dimostrato con Cavalli Sforza, che quando si parte con il piede
sbagliato si finisce per giungere a considerazioni decisamente
lontane dalla verità. Al professor Fantoni consigliamo di
aggiornare le sue conoscenze magari leggendosi il testo di J. Sanford
o le relazioni presentate presso la Cornell University…
E’ solo un consiglio..
|