Matt Ridley, autore del libro "Genoma. L'autobiografia di una
specie in ventitré capitoli" (2002) ha scritto nel Wall
Street Journal: "La morte degli individui non adatti è
ciò che fa si che la specie si adatti e migliori".
Alcuni potrebbero interpretare erroneamente il "miglioramento"
di Ridley in senso generico e riduttivo. In realtà Ridley,
come tutti gli evoluzionisti, intende con esso niente di meno che la
macroevoluzione di tutte le specie biologiche a partire dal "brodo"
chimico primordiale, ovvero addirittura il passaggio - come dice un
amico musicista - "dal pantano a Mozart". Infatti, "la
morte degli individui non adatti" è esattamente la
selezione naturale e, per esempio, nel suo libro Ridley scrive "la
selezione naturale ha progettato i pezzi del nostro organismo",
esattamente sulla stessa scia di Darwin, che - come noto - attribuì
ufficialmente alla selezione naturale il ruolo di creatore di tutte
le specie.
La frase citata di Ridley ci offre l'occasione di analizzare
logicamente la strana relazione che gli evoluzionisti stabiliscono
fra la loro supposta evoluzione e la morte. Infatti essa potrebbe
essere sintetizzata cosi: "la morte causa l'evoluzione".
Vediamo cosa succede quando una logica simile viene trasposta in
altri campi. Esempio: "la rottamazione delle automobili causa la
creazione di tutta la produzione mondiale di automobili";
oppure: "la bocciatura degli studenti agli esami causa la
conoscenza dei professori"; oppure ancora: "il fallimento
delle ditte causa la crescita economica di una nazione".
E' facile vedere in tutti e tre gli esempi (e quindi anche nella
tesi evoluzionista) un caso di ciò che in logica si chiama
errore di "non sequitur", cioè - in una parola -
"inconseguenza" o "falsa deduzione". La
rottamazione, la bocciatura e il fallimento di per sé non sono
affatto la causa degli effetti rispettivi attribuitogli. Analogamente
la morte, o - eufemisticamente - la selezione naturale, non è
affatto la causa effettiva dell'origine di tutti gli esseri viventi
ed estinti sulla terra.
Allora quale è la vera causa? Nei nostri esempi la vera
causa è sempre una causa intelligente. L'industria
automobilistica, la scuola e l'economia sono create dall'intelligenza
umana, cioè implicano progettazione. Può essere
diversamente per l'origine degli organismi? Certo che no. La loro
morte non può essere la causa della loro vita, o meglio, per
essere maggiormente precisi, del sorgere della gran quantità
di informazione complessa e specificata che essi contengono e di cui
tutte le loro prodigiose funzionalità danno evidenza che solo
un cieco può non vedere. Pensare che la morte sia causalmente
antecedente alla vita è assurdo, come pensare che un effetto
produca la sua causa o che la fine sia temporalmente precedente
all'inizio.
Ovviamente questa è solo una delle mille contraddizioni del
Darwinismo, cioè della teoria che pretende di aver
definitivamente soppiantato il "disegno intelligente" in
campo biologico. Alcune le abbiamo già esaminate in articoli
precedenti, altre le vedremo in articoli successivi.
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