Lettera
da parte di un lettore
Egr.
Dott. Nobile Migliore gli evoluzionisti sostengono che la vita si e'
evoluta grazie a necessita' caso e selezione naturale. A me sembra
una spiegazione di grande ingenuita', data la grande complessita'
de-gli esseri viventi, questo a livello di singole cellule. Non
riesco a capire come possa esserci evoluzione nel caso, molto
generale, di riproduzione sessuale. Cosa significa mutazione
per questo tipo di esseri viventi? Devono mutare nello stesso modo
tutti gli spermatozoi di un maschio, oppure l'ovulo di una femmina, o
tutti e due contemporaneamente? Mi sembra che queste
mutazioni simultanee su esseri indipendenti complichino
ulteriormente la spiegazione dei casualevoluzionisti. Ringrazio per
la risposta
AISO
risponde
Egregio
sig....., rispondo al suo quesito. Negli organismi sessuati i
cromosomi esistono a coppie, un cromosoma di origine paterna e uno di
origine materna e quindi di ogni gene ne esistono due copie ,uno di
origine paterna e uno di origine materna. Le mutazioni che si
diffondono nella popolazione devono per forza avvenire nelle cellule
germinali sia maschili, che femminili. Per quanto riguarda gli
spermatozoi sono valide solo quelle che eventualmente avvengono nello
spermatozoo che riesce a fecondare l'ovulo femminile, le altre che si
hanno nei milioni di spermatozoi in un rapporto sessuale vanno perse
inesorabilmente. E' estremamente improbabile ,anzi direi impossibile
che una mutazione identica possa avvenire nello spermatozoo
fecondante e nell'ovulo fecondato contemporaneamente, per cui solo
uno dei due geni omologhi nel nuovo individuo avrà la nuova
mutazione. Le mutazioni però molto spesso sono recessive ,vale
a dire che il gene che non la possiede è sufficiente a far
funzionare l'organismo come prima. La mutazione cioè non
incide sul fenotipo. Se fosse per esempio una mutazione letale ,in
realtà l'organismo non ne risente. Soltanto i portatori di
geni omozigoti si ammalano ,cioè quelli che posseggono tutti e
due i geni alterati. Ci sono altre mutazioni invece che sono
dominanti in quanto agiscono nell'organismo anche se sono presenti in
un solo gene dei due omologhi. Queste ultime mutazioni sono però
più rare delle prime. Da queste considerazioni appare chiaro
che la sessualità diminuisce la probabilità che le
mutazioni attecchiscano nella popolazione e ciò funziona da
protezione contro le mutazioni dannose. Le mutazioni però sono
di tre tipi :le mutazioni letali ,cioè quelle che provocano
malattie che provocano la morte prima dell'età fertile, e
sulle quali agisce la selezione naturale, le mutazioni neutrali sulle
quali non agisce la selezione naturale ,e le mutazioni favorevoli che
sono però rarissime e non sufficienti a far avanzare gli
organismi attraverso nuovi organi. Secondo il famoso genetista J.
Sanford che ha pubblicato un libro" l'entropia genetica" la
stragrande maggioranza delle mutazioni sono neutrali :esse provocano
una lieve degenerazione del genoma su cui non agisce la selezione
naturale ma è sufficiente a provocare a lungo andare alla
degenerazione del genoma, questo sta avvenendo anche nella specie
umana. A mio avviso queste scoperte avvallano maggiormente la tesi
creazionista di un genoma originario ottimale anziché la tesi
evoluzionistica del caso e della necessità. Sono sempre
disponibile per altri eventuali suoi quesiti. Tanti cordiali saluti
Nunzio Nobile Migliore
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