Scuola: scienza e pseudoscienza – Radio
Globe One
Di Leonetto
- 24 febbraio 2013
A
Orvieto si è tenuta una giornata di discussione e di
sensibilizzazione sul tema dell’insegnamento delle scienze a
scuola.
Ma
probabilmente c’è qualcosa di cui non si è
parlato: la pseudoscienza sui libri di testo.
Sulle note di “Uh…Uh.” prende il via
un’altra puntata in compagnia del dott. F. Fratus e del prof.
E. Pennetta. Come annuncia Salvatore in apertura si parla questa
volta di ‘Creazionismo’, ma non come temono ,o forse
sarebbe meglio dire spererebbero, venisse fatto alcuni esponenti di
quella che Fratus (ma non solo) definisce ‘nomenklatura’
evoluzionista. Infatti l’occasione per entrare in certe
tematiche è data dalla partecipazione del prof. Pennetta, che
nell’occasione ha accompagnato due classi, ad una conferenza
tenutasi il 6 Febbraio a Roma
(http://www.enzopennetta.it/2013/02/cronaca-di-una-conferenza-su-creazionismo-ed-evoluzione-tra-i-noma-e-lelefante-nella-stanza/),
che aveva per oratori 2 neodarwinisti (prof. Ernesto Capanna
autore di un libro
con Telmo Pievani, Mons. prof. Carlo
Molari, docente di teologia dogmatica a Roma, ed un
antievoluzionista, prof. Roberto De Mattei autore del
famoso “Evoluzionismo.-Il-tramonto-di-una-ipotesi“.
Il prof. Capanna, che
ha aperto la conferenza, ed il mons. Molari con grande capacità
di sintesi e chiarezza, a detta di Pennetta, hanno introdotto e
spiegato un po’ come evoluzione in generale, anche se nello
specifico da come sembra si può leggere al posto di evoluzione
neodarwinismo, e fede, nello specifico cristiana.
Rispettando quel principio che vuole separazione
fra il ‘Chi’ e ‘Perché’ ed il ‘Come’,
ossia il principio dei Non-overlapping magisteria di cui parlò
Gould riprendendo ed estendendo il pensiero di G. Galilei.
Galileo infatti si vide costretto a intervenire sulla questione del
rapporto fra scienza e fede, questione che non l’aveva
minimamente turbato né gli aveva dato da pensare, e sul
concetto di verità, con lo scopo principale di difendere la
propria autonomia di scienziato e anche di avvertire del danno che un
certo pensiero avrebbe potuto causare. Galileo scriveva infatti che:
« [...] nelle dispute di
problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalla autorità di
luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle
dimostrazioni necessarie: perché, procedendo di pari dal Verbo
divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello
Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini
di Dio [...]. »
« …pare
che quello che gli effetti naturali che o la sensata esperienza ci
pone innanzi agli occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono,
non debba in conto alcuno esser revocato in dubbio per luoghi della
Scrittura che avessero parole diverse sembiante, poi che non ogni
detto della Scrittura è legato a obblighi così severi
com’ogni effetto di natura»
Il grande libro della Natura che
è scritto per Galileo in caratteri matematici e va letto
in maniera scientifica e quindi non va posposto alla religione
o ad alcune interpretazioni legate ad una fede, ma per essere ben
interpretato, deve essere studiato con gli strumenti di cui il
medesimo Dio della Bibbia ci ha dotati: “sensi”,
“discorso” e “intelletto“. La
Verità a cui si giungerà perseguendo il metodo
scientifico non deve perciò essere ,né potrebbe
esserlo, motivo di preoccupazione per un fedele . La fede parla e
opera sul piano metafisico,
mentre la scienza su quello fisico. Due modi ,per un fedele, in grado
di rivelare la stessa verità che proviene da Dio.
In un certo qual modo troviamo questo concetto espresso anche
nelle Scritture. Si legga infatti:
“[..]ciò che si può
conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha
loro manifestato. Infatti le sue qualità invi sibili, la sua
eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle
sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente,
affinché siano inescusabili.” -a’
Romani 1-20-
Il prof. De Mattei, seppur non ne sia entrato in
merito durante questa conferenza, il dott. Fratus e molti altri
cristiani e non, teologi e non, scienziati e non, pensano però
che alcune visioni non siano conciliabili con la visione del Dio
Rivelato giudaico-cristiano. Si ricorderà per esempio
quanto scrisse Fratus circa il credo cattolico
(http://www.origini.info/articolo.asp?id=561
).
Il punto che poi sintetizza, a mio avviso
molto efficacemente il prof. Pennetta in trasmissione, è che
posto che certe questioni dovrebbero rientrare fra le
discussioni e le riflessioni dei cristiani, dei cattolici, degli
ortodossi, dei giudei etc. etc.. Ossia, certamente una cosa è
credere in una qualche intelligenza superiore che ha messo in
esistenza il mondo e ne ha programmato lo sviluppo, altra cosa è
ritenere, ad esempio, che la Bibbia racconta la vera storia del
mondo, e eventualmente in che termini. Su questo punto vi sono
comprensibili fraintendimenti, preconcetti e pregiudizi. Alcuni
creati ad hoc. E’ importante, se non fondamentale riconoscere
un paradosso, quello che biblica o no, la convinzione o la fede
in un Progetto intelligente di qualsiasi tipo esso sia oppure
nella plausibilità o veridicità del racconto biblico è
una questione interna al creazionismo, al credo di un Dio Rivelato
Creatore e non dovrebbe interessare più di tanto
(marginalmente) gli evoluzionisti atei.
Invece li interessa e anche molto fino al
punto che (spesso e volentieri in buona compagnia di molti
evoluzionisti teisti) spesso bollano ci mantiene un certo credo (si
faccia ben attenzione alle parole: CREDO) escludendoli da una specie
di “arco costituzionale”, cosa che è fortemente
sbagliata. E’ quindi facile, e Pennetta non esita a
sottolinearlo che introdurre, lambire il discorso della
conciliabilità o meno con una certa interpretazione fideistica
gioca molto a favore dei neodarwinisti che come abili prestigiatori
distraendo sulle questioni legate alla religione distolgono
l’attenzione su quello che è un “Elephant
in the room”(
http://it.wikipedia.org/wiki/Elefante_nella_stanza
) e su tutte quelle voragini che vengono fatte passare per
bucherelli. Nella stessa conferenza di Roma Pennetta fa notare che il
Mons. Molari ha proposto la prova dell’evoluzione vista nella
resistenza dei batteri agli antibiotici
(http://www.enzopennetta.it/2011/09/antibiotici-smentita-definitivamente-l%E2%80%99evoluzione-dei-batteri/),
Il prof. Capanna ha parlato della veridicità della
selezione naturale, ma con queste cose si è mostrato da un
lato e dall’altro processi, meccanismi che, nessuno nega o
mette in dubbio ma che mostrano casi di microevoluzione e anche di
perdita di informazione, di selezione di caratteri ma non di come si
formino nuovi caratteri di dove e come venga la nuova informazione
cosa essenziale affinché si possa parlare di vera evoluzione.
Neanche il prof De Mattei(forse rabbonito dalla
presenza del Monsignore) ha fatto presente che si ignorasse
l’elefante nella stanza e così certe cose sono comunque
sia ancora una volta passate.
Tornando alla questione dei Noma quindi il
prof. Pennetta, mostrato come portare,anche in minima parte, il
discorso su questioni di conciliabilità religiosa fa il gioco
proprio di quella nomenklatura evoluzionista. Pennetta, ribadendo che
un Cristiano non teme la Verità, mostra che anche qualora il
neodarwinismo fosse vero la fede professata col Credo non sarebbe
compromessa in quanto come fece notare ultimamente, benché poi
abbia
ritrattato, per Tattersall esiste quello che
noi abbiamo definito un “salto ontologico” fra l’uomo
e gli altri animali, un qualcosa di improvviso e di non riconducibile
a differenza quantitative di grado ma qualitative.
Fare questa premessa, ossia del fatto che
anche in quel caso la fede non sarebbe compromessa, permette di
essere molto più leggeri e evitare “furbeschi”
tentativi di spostare la discussione in termini non scientifici. E
così poi una volta essere focalizzati sul campo della scienza
galileiana si può notare finalmente l’elefante
nella stanza e tutti gli squarci nelle pareti senza perdersi a
disquisire su soprammobili, armadi e quant’altro.. Sarebbe cosa
utile far presente come anche l’ateismo sia basato su un atto
di fede ed escludere anche altre intromissioni ideologiche, appunto
dall’altro fronte (es. Uaar)
(http://www.enzopennetta.it/2013/02/darwin-day-radio-globe-one/
) e poter quindi concentrarsi sulla-e questione-i scientifica-e. La
stessa Margerita Hack, presidente onorario UAAR ha dichiarato
che:
“Io non credo, però penso che
anche l’ateismo sia una fede. Nel senso che non posso
dimostrare né che Dio c’è e neppure che non c’è.
L’idea di Dio non mi soddisfa”
E’ infatti diverso il pensiero
scettico, ignostico, agnostico, indifferente in tutte le
salse da quello ateo. ’Dimostrazioni’ e/o ‘riflessioni’
come il drago nel mio garage, la teiera di Russel cara a
Dawkins etc etc.. sono in verità cose posposte a visioni di un
Dio proprie di filosofie desiste che nulla possono ovviamente avere a
che fare con il Dio Rivelato Creatore delle Scritture.
Su questioni così l’ateo e
l’uomo di fede avranno posizioni indimostrabili, basate su
fede e divergenti l’una dall’altra,se ad esempio per un
credente in Dio il Sole non a caso avrà certe dimensioni e
sussisteranno certe armonie nella galassia e l’universo
affinchè la vita sia possbile per l’ateo non sarà
così, per il credente il “salto ontologico” fra
uomo e animale deriverà sempre dalla Volontà di un
Creatore Intelligente, per l’ateo avrà spiegazioni
riduzioniste etc etc.. Diverse saranno le interpretazioni
sull’origine dell’Universo e delle leggi che lo regolano
e lo governano etc etc..
Nessuno può dimostrare le sue posizioni
ma ateo e fedele si trovano ad essere entrambi in una posizione
di credo,nessuno può dimostrare il proprio né
falsificare l’altro.
Però da un lato anche qualora uno cerchi
di esprimere le sue interpretazioni su certi fatti, spostandosi dal
campo della scienza, viene additato e messo al bando, addirittura
tacciato di essere nemico della democrazia, se lo fa l’altro
tutto passa e spesso e volentieri viene anche fatto passare (o si
cerca fortemente di farlo) che la sua posizione non sia ideologica,
non sia legata a un credo ma puramente razionale e legata ai fatti,
un qualcosa di oggettivo.
La puntata è
disponibile al seguente link:
https://www.dropbox.com/s/83u41g8aszgov3u/7%20_02_13.mp3
.Le puntate precedenti
sono disponibili al seguente link:
http://www.enzopennetta.it/radio-globe-one-archivio-con-tutte-le-puntate-audio-e-recensioni/
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