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L'INTERVENTO DELPROF. PIEVANI
tratto da Critica scientifica - 01/02/13 -
 

Il prof. Pievani chiude la vicenda della lettera aperta ad “un insegnante antidarwiniano”, con una replica su CS.

 Nessuna sorpresa da una parte e dall’altra.

 Di seguito è riportato il testo dell’intervento del prof. Pievani in seguito alla replica alla sua lettera a me indirizzata:

Telmo Pievani scrive:

Gentile Pennetta,
la ringrazio per il tono costruttivo e per questa grande attenzione verso il mio umile lavoro. Vedo tuttavia che, come previsto, le considerazioni contenute nella mia lettera non hanno sortito alcun effetto e non hanno modificato di una virgola i suoi convincimenti. Mi duole dunque ripeterle che i suoi dubbi, le sue affermazioni e le sue ulteriori “domande” derivano da un totale travisamento delle ricerche evoluzionistiche attuali e sono del tutto infondate. Prendo atto delle precisazioni qui esposte (sulla Mostra “Homo sapiens” lei aveva scritto tutt’altro, basta rileggersi il blog), che sono in aperta contraddizione con tesi precedentemente avanzate nel suo blog. Dal modo in cui lei interpreta la frase riportata di Tattersall e riferisce termini come “salto ontologico” arguisco che abbiamo davvero un’incompatibilità anche nella comprensione dei termini di base, pazienza. Quanto da lei sostenuto su microevoluzione e macroevoluzione è del tutto errato, mi dispiace ribadirlo. E’ così sbagliato e disperatamente tendenzioso che bisognerebbe ricominciare dalle fondamenta per riuscire a capirsi. Nel merito, in ogni caso, le risposte erano già contenute nelle mie 12 pagine e nei riferimenti bibliografici e tecnici che le ho suggerito. Se non bastano, aggiungo due miei libri che trattano proprio di quelle questioni: “Introduzione alla filosofia della biologia” (Laterza) e “La teoria dell’evoluzione” (Il Mulino). Non è ipse dixit, è quello che ho imparato studiando ogni giorno, da vent’anni, la biologia evoluzionistica, e pubblicando nelle sedi opportune. Non ho davvero altro da aggiungere, mi creda, se non invitarla serenamente a rivedersi i testi di riferimento in materia. Mi preme però ringraziarla per varie ragioni. Grazie per avermi dato lo spunto per sollevare la questione di come si insegna l’evoluzione nelle scuole private parificate italiane: stiamo raccogliendo al proposito segnalazioni numerose e molto interessanti, di cui discuteremo presto in varie occasioni pubbliche a livello nazionale. Grazie per aver dato spazio all’esilarante articolo di “Libero” e ad altri rigurgiti creazionisti: proprio una bella compagnia. Ricevere gli attacchi di certa stampa è per me un fiore all’occhiello, lo metto nel curriculum come motivo di orgoglio. Era del tutto prevedibile anche lo starnazzare del finto vittimismo. E’ una tecnica ben nota: si attacca insultando e manipolando le idee altrui, poi si grida alla censura se l’interessato reagisce. Chi mi ha dato per mesi del “buffone”, del fanfarone e del dogmatico ignorante, improvvisamente non ricorda e scrive che le sue critiche erano “epistemologiche” e non personali, salvo poi ancora darmi del “villano”, dell’intollerante e del meritevole di “compassione”: davvero una strana idea di epistemologia. Il tutto in grande evidenza nel suo blog. Grazie dunque per questi suoi toni garbati, che stridono perfettamente con la violenza verbale dei commenti. Chi ha recensito il mio libro stravolgendone il significato sostiene ora di non averlo letto e di essersi basato sulla copertina (!) e su un’intervista, bell’esempio di “critica scientifica”: terrò quella risposta nei miei annali perché è strepitosa. Grazie per i continui riferimenti personali su chi sono e chi non sono (un filosofo? un biologo? Faccio ricerca e insegno Filosofia delle Scienze Biologiche, Antropologia, Evoluzione e Filogenesi nel Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova): quello che sono e non sono sta scritto nel mio curriculum, che è a disposizione di tutti online. Grazie infine per il solito prevedibile invito a confronti pubblici. Naturalmente, non ho alcuna intenzione di investire un solo minuto del mio tempo in queste pantomime, per due ragioni semplicissime. La prima è che non esiste l’oggetto del contendere: le tesi di cui dovremmo discutere non hanno alcun fondamento né alcun rilievo nel dibattito scientifico e filosofico sull’evoluzione. Per citare la risposta che l’odiato e vituperato Darwin dava in situazioni simili, “non riesco a ravvisare alcuna prospettiva di una qualsivoglia utilità derivante dalla conferenza proposta”. La seconda è che il programma di ricerca neodarwiniano, in continuo aggiornamento, è lo strumento di lavoro quotidiano di migliaia di scienziati, in Italia e nel mondo. Nei loro confronti io non ho alcun ruolo di “rappresentanza” e vorrei evitare di personalizzare questi insensati dibattiti. Le rinnovo quindi l’invito, sinceramente e senza alcuna polemica, a rivolgersi come insegnante alle istituzioni ufficiali che la comunità scientifica esprime in questo campo: la Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE) e l’Associazione Genetica Italiana (AGI). Lì troverà gli interlocutori adatti per tutti i suoi dubbi, per le obiezioni che vorrà porre e anche per un utile confronto sulla qualità e sull’aggiornamento dei manuali scolastici in uso.
Torno nel mio fortino assediato, in tremante attesa del crollo imminente del neodarwinismo. A lei e agli amici del suo blog – che adesso daranno inizio al carnevale del “si sottrae al dibattito per paura del confronto, eccetera” – i saluti più cordiali.

Telmo Pievani

 Quando il prof. Pievani ha scritto la “Lettera aperta ad un insegnante antidarwiniano credo che non avesse nelle intenzioni e nelle aspettative quella di ottenere un cambiamento della mia opinione sulla teoria neodarwiniana. Allo stesso modo neanche io ho mai pensato che esponendo le ragioni della critica antidarwiniana avrei potuto ottenere un cambiamento di opinione di Pievani o Boncinelli, o di qualsiasi altro esponente del darwinismo.

La mia azione di controinformazione scientifica era sin dall’inizio diretta ai lettori e a tutti coloro che sul web cercano delle informazioni fuori dal mainstream.

Il mio commentare gli articoli di Pikaia e altre iniziative legate al neodarwinismo è stato ed è dunque funzionale a questa opera di controinformazione e mai è stato rivolto contro qualcuno, che si tratti di associazioni o singoli individui.

Non c’è niente da stupirsi dunque che nello scambio di considerazioni, iniziato con la lettera aperta del 12 gennaio e concluso con questo mio ultimo intervento, sia emerso il più assoluto nulla di fatto, e che anche le mie ultime domande non abbiano ricevuto alcuna risposta specifica. Ciascuno resta sulle proprie posizioni.

Un nulla di fatto che si riferisce però alle personali idee del sottoscritto e di Pievani, che come ho detto prima non erano il vero oggetto del contendere, il vero confronto è infatti sulle idee dei lettori, ed è per loro che tutto questo avviene. Questo scambio di lettere segna quindi più che altro l’emergere di un confronto che proseguiva ormai da tempo senza essere riconosciuto.

Le parole di Pievani danno la conferma del fatto che il confronto proseguirà a distanza, quindi nessun chiarimento diretto che possa andare a beneficio delle persone che vogliono farsi un’idea precisa di come stiano le cose.

Solo due ultime considerazioni: per prima cosa mi permetto di dubitare che l’articolo di Marco Respinti pubblicato su Libero sia stato per il prof. Pievani così “esilarante” come dice; in secondo luogo prendo atto del procedere della preannunciata raccolta di segnalazioni sull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole paritarie.

Chiedo a questo punto che i risultati siano resi pubblici e pubblicamente discussi in presenza di una controparte. 

.Riguardo poi al carattere discriminatorio e intimidatorio di quest’ultima iniziativa, preannuncio al prof. Pievani, e a chiunque altro fosse interessato, che sarò io il primo a parlarne da una tribuna pubblica a livello nazionale.



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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