Questa è la prima parte della risposta.
Gentile prof. Telmo Pievani,
come si conviene ad una persona bene educata, le scrivo per rispondere alla lettera aperta che lei ha voluto indirizzare al sottoscritto dalle pagine del sito Pikaia il 12 gennaio scorso.
Più volte avevo sollecitato un confronto con gli esponenti più accreditati della teoria neodarwiniana in Italia, e mai era stato accolto questo invito, le confesso quindi che è stata per me una vera sorpresa questa sua inaspettata e consistente lettera aperta. Questa premessa mi permette di precisare che non la ho mai citata al di fuori del riferimento al suo ruolo indiscusso di esponente del neodarwinismo e che quindi non c’è niente di personale nei miei interventi. Del resto, non è a questo titolo di massimo esponente del neodarwinismo che lei viene spesso invitato in importanti trasmissioni televisive e che interviene con articoli su organi di stampa nazionali? E non è sotto la sua direzione che lavora il sito Pikaia che si definisce “il portale dell’evoluzione”?
Se per contestare il neodarwinismo non mi rivolgo a lei e a Pikaia, a chi dovrei rivolgermi? Se lei dichiarerà pubblicamente di non essere uno dei riferimenti del neodarwinismo nel nostro paese, prometto solennemente che smetterò immediatamente di occuparmi di quello che viene pubblicato su Pikaia.
La verità è che una persona pubblica come lei e come me, fatte le dovute proporzioni, si espone alla critica, è qualcosa che fa parte del “gioco” e non si può pensare che le cose vadano diversamente. Lei lamenta il “travisamento” dei suoi scritti, se questo è accaduto me ne dispiaccio e mi scuso, ma lei aveva la possibilità di intervenire con delle precisazioni o di far intervenire qualcuno in sua rappresentanza, se non l’ha fatto è stato per una sua scelta. Riguardo alle affermazioni ingiuriose che lei ritiene a suo parere di aver ravvisato, se vorrà segnalarmele verranno prontamente rimosse e darò pubblicità alla cosa.
Apprendo poi con piacere che il materiale pubblicato sul blog è in costante visione presso i suoi avvocati, essendo io una persona pacifica e rispettosa non ho nulla da temere, e quindi ritengo che i suoi avvocati (ma quanti sono?) abbiano espresso il desiderio di fare una sana lettura di informazione scientifica durante le pause di lavoro. Essendo quindi i suddetti avvocati dei lettori assidui dei miei scritti, estendo a loro gli auguri di buon anno che ho fatto a tutti i lettori di CS nell’articolo di Natale. Al tempo stesso voglio rassicurare chiunque che non disponendo il sottoscritto di avvocati (in realtà non ne ho neanche uno…) nel criticare il mio pensiero non si corre alcun rischio di essere coinvolti in azioni legali.
Senza entrare ancora nello specifico degli argomenti da lei sollevati vorrei però spendere ancora qualche parola sulle considerazioni che lei ha posto all’inizio della sua lettera aperta, in particolare a quei riferimenti alla mia attività riguardo ai temi da me trattati. Per quel che concerne l’argomento “extraterrestri”, preciso subito che il mio fine è quello di fare “debunking“, cioè opera di smascheramento di una falsa credenza, esattamente come fanno i suoi amici del CICAP, il cui logo campeggia sulla home page di Pikaia. Si tratta di un’attività che lei dovrebbe dunque apprezzare, anzi al riguardo consiglio vivamente a lei e agli amici del CICAP la lettura del libro di cui sono coautore ”Extraterrestri, le radici occulte di un mito moderno” nel quale si fa un’opera di informazione sul fenomeno e di smascheramento molto più ampia di quella che si può trovare altrove. E la stessa cosa si può dire per tutti gli altri argomenti di cui si occupa Critica Scientifica.
Ma l’argomento principale di cui mi occupo è certamente il darwinismo in tutti i suoi sviluppi e in tutte le sue applicazioni, e contrariamente a quello che appare dalla sua lettera, l’opera di controinformazione su tale argomento non deriva da motivazioni religiose.
Lo ripeto: la mia critica al neo-darwinismo non è motivata da considerazioni di tipo religioso. Come ho infatti già avuto modo di dire altre volte, io condivido pienamente l’idea di Stephen Jay Gould dei Magisteri Non Sovrapposti, quindi so che la scienza non potrà mai confermare o confutare la religione, e questo lei in quanto filosofo lo sa meglio di me. Punto, argomento chiuso. Non serve quindi portare come elemento di confutazione delle mie argomentazioni quello che pensa o no il Nobel Werner Arber, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze: dichiaro pubblicamente di pensarla diversamente da lui.
E riguardo al fatto di avere amici e simpatizzanti che riprendono i miei scritti all’interno di una certa “galassia ideologica”, mi consenta un’osservazione, è proprio la filosofia della scienza, come lei mi insegna, a contestare il fatto che possa esistere una totale neutralità di vedute, la “tabula rasa” di Francis Bacon è una condizione irrealizzabile. Lei afferma: “Non ho affiliazioni, tessere di partito, bandierine e uniformi. E così Pikaia. Forse le sfugge, ma è un principio semplice: si chiama libertà di pensiero“, con queste parole lei esprime un’aspirazione più che un fatto, se la mia “galassia” si può facilmente identificare nel mondo cattolico, la sua è piuttosto chiaramente collocata in un mondo laicista.
Tale collocazione laicista è espressa oltre ogni dubbio dal fatto di essere una delle firme della “grande famiglia” che ruota intorno alla schieratissima rivista Micromega. Inoltre sulla sua pagina personale su Wikipedia la fotografia scelta per rappresentarla riporta la seguente didascalia: “Pievani al Darwin Day UAAR 2012“. Si tratta evidentemente di un messaggio piuttosto significativo. Come dicevo la scelta di una foto per essere rappresentati non può essere casuale, ma se invece non si sente rappresentato da tale scelta sarebbe opportuno rivolgersi agli amministratori di Wikipedia e chiedere di operarne una differente. E che dire infine del fatto che tra i siti amici di Pikaia compare quello della “Chiesa degli spaghetti volanti” che definire di “dubbio gusto” e irridente verso i credenti è solo un pietoso eufemismo.
Questi fatti li ho ricordati per dire che forse non è del tutto vero che lei, prof. Pievani, e il sito Pikaia non avete “bandierine e uniformi”, come affermato nella sua lettera. Ma ciononostante su una cosa sono d’accordo, che questo non significa che lei e Pikaia non possiate avere “libertà di pensiero“.
Ma, se ci pensa bene, affermare la sua libertà di pensiero significa affermare contemporaneamente anche la mia, se infatti nonostante i legami sopra ricordati lei rivendica giustamente una libertà di pensiero, dovrà riconoscere anche ad Enzo Pennetta la stessa libertà di pensiero.
Chiarito il fatto che entrambi siamo sullo stesso piano riguardo alla libertà di pensiero, le comunico che il motivo per cui mi occupo di teoria dell’evoluzione è da individuare solo nel fatto che la scienza e l’educazione non solo sono il mio lavoro, ma anche qualcosa in cui credo fermamente, e quindi mi sento in dovere di mostrare pubblicamente qualcosa che a mio giudizio è errato.
Riguardo poi all’affermazione da lei fatta in cui dice: “Capisco che avendo tempo libero e desideri di visibilità deve essere divertente inventarsi un blog, chiamarlo “scientifico” e crogiolarsi nell’approvazione acritica dei propri entusiasti compagni….” devo fare delle importanti rettifiche. Tanto per cominciare di tempo libero, nonostante i luoghi comuni sugli insegnanti, non ne ho molto, la cura del blog mi costa infatti molte ore di lavoro sottratte ad altri impegni, ore anche notturne se necessario, e quindi non si tratta proprio di un modo per passare il tempo che non ho.
Riguardo poi a presunti desideri di visibilità, anche in questo caso devo smentire la sua ipotesi: francamente della visibilità o se vuole della “notorietà” non so che farmene. Inoltre non mi piace farmi filmare (gli unici due video che troverà in circolazione sono stati girati da altri nel corso di conferenze alle quali sono stato invitato) e detesto essere fotografato. Se poi parla di “approvazione acritica” nel mio blog si vede che non ha presente di cosa stiamo parlando.
E qui giunti vorrei tranquillizzare lei e chiunque altro sia preoccupato per la correttezza dell’insegnamento nelle scuole paritarie, e nella mia in particolare. Come chi mi legge sa bene, la mia idea (che credo anche lei condividerà) è che per poter criticare qualcosa bisogna conoscerla bene, quindi ci tengo in modo particolare che i miei studenti conoscano bene, ma davvero bene, la teoria neo-darwiniana. Trovo poi “bizzarro” leggere che mi definirei docente di scienze naturali, la qualifica di docente me la conferisce infatti un’abilitazione dello Stato conseguita con il massimo dei voti, dopo una laurea in Scienze biologiche (sempre conseguita in un’università dello Stato con il massimo dei voti). Per completezza d’informazione aggiungo che quella di insegnare presso una scuola paritaria è stata una libera scelta in quanto, pur avendo vinto una cattedra presso lo stato circa quindici anni fa, rifiutai per restare al mio posto.
Ma per offrire la massima garanzia sulla qualità del mio insegnamento voglio fare di più: la invito pubblicamente a venirmi a trovare presso la mia scuola, dove sarà gradito ospite, e dove potrà assistere in classe, insieme ai miei studenti, ad una mia lezione. Se ravviserà alcunché di errato nell’esposizione della teoria neo-darwiniana potrà indicarlo a me affinché mi corregga, e poi se ritiene che sia il caso, potrà segnalarlo pubblicamente.
E poiché questa mia risposta vuole cogliere l’occasione di un confronto che sia costruttivo per i nostri lettori, le propongo una serie di possibili iniziative che sarebbero certamente gradite e avrebbero un sicuro seguito di interesse.
1- Innanzitutto la invito a partecipare con uno o più articoli alla speciale sezione del sito denominata “La Tavola Alta”, si tratta di una sezione riservata agli interventi di persone competenti nelle scienze e in particolare nel campo dell’evoluzione, e come probabilmente saprà, sono già presenti degli interessantissimi interventi di docenti universitari e ricercatori.
2- La invito inoltre a partecipare ad un Mendel day, un’iniziativa che verrà lanciata prossimamente e nella quale si potranno affrontare diversi e importanti temi di biologia e filosofia della scienza.
3- Le propongo anche di poter esporre le nostre posizioni in un eventuale confronto pubblico con uno o più moderatori di fiducia, iniziativa che credo susciterebbe molto interesse.
4- Per ultimo, sarebbe di sicuro interesse una eventuale pubblicazione di un libro congiunto nel quale esporre e confrontare in parallelo le nostre posizioni, e nel quale offrire quindi la possibilità ai lettori di farsi un’idea della validità o meno delle affermazioni del neodarwinismo e delle obiezioni proposte.
Nella seconda parte della mia risposta entrerò nello specifico delle questioni scientifiche da lei proposte attinenti a neo-darwinismo e alle implicazioni sociologico-antropologiche.
Con la speranza che sul sito Pikaia questa risposta alla sua lettera aperta possa trovare un suo spazio, le porgo i miei più cordiali saluti.
Enzo Pennetta