Thomas Nagel, pensatore fra i più autorevoli della scena
culturale anglofona, ateo dichiarato, ha pubblicato di recente una
nuova opera dal titolo emblematico: Mind and Cosmos. Why
the Materialist Neo-Darwinian Conception of Nature is Almost
Certainly False. In essa dichiara senza mezzi termini
l'incapacità del paradigma neo-darwiniano di render conto
della complessità dell'evoluzione e di tutto quanto ad essa
collegato: l'origine della vita, della coscienza, etc. Riconosce
altresì il merito dei teorici dell'Intelligent Design di aver
scosso le acque del dibattito con le loro critiche, anche se mosse
per lo più da interessi religiosi che a lui risultano invece
estranei. Ecco la mia traduzione di un passo molto significativo
tratto dal libro di Nagel: "Nel riflettere intorno a queste
problematiche sono stato stimolato dalla critica alla
prevalente visione scientifica del mondo .... dai difensori
dell'intelligent design. Anche se autori come Michael Behe e
Stephen Meyer trovano un'almeno parziale motivazione nelle loro
credenze religiose, gli argomenti empirici che essi adducono contro
la probabilità che l'origine della vita e la sua storia
evolutiva possano essere interamente spiegate dalla fisica e dalla
chimica sono di grande interesse in sé. ... . Anche se non si
viene portati alla spiegazione alternativa offerta dall'azione di un
progettista, i problemi che questi iconoclasti pongono per il
consenso scientifico ortodosso dovrebbero essere presi in seria
considerazione. Essi non meritano il biasimo che comunemente
incontrano. E' chiaramente poco corretto". Bene, gli
Stati Uniti, Paese leader della ricerca scientifica mondiale,
sanno riflettere anche in maniera acre sulle grandi questioni
scientifiche. In alcuni Stati dell'Unione (Tennessee, Louisiana,
e.g.) è stato applicato fino in fondo il principio della
libertà della scienza. Al confronto, l'Italia offre uno
spettacolo desolante. Tutti a piangere per la mancanza di una cultura
scientifica diffusa, ecc. ecc., ma nessuno (o quasi. Una voce isolata
è quella di Piattelli Palmarini, non a caso docente al MIT)
che osi levarsi contro i dogmi scientifici prevalenti. E'
proprio questo che ci fa essere culturalmente indietro. Fernando
di Mieri
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