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L'ATEO THOMAS NAGEL: IL NEODARWINISMO E' QUASI CERTAMENTE FALSO
di Fernando di Mieri - 04/01/13
 



Thomas Nagel, pensatore fra i più autorevoli della scena culturale anglofona, ateo dichiarato, ha pubblicato di recente una nuova opera dal titolo emblematico: Mind and Cosmos. Why the Materialist Neo-Darwinian Conception of Nature is Almost Certainly False. In essa dichiara senza mezzi termini l'incapacità del paradigma neo-darwiniano di render conto della complessità dell'evoluzione e di tutto quanto ad essa collegato: l'origine della vita, della coscienza, etc. Riconosce altresì il merito dei teorici dell'Intelligent Design di aver scosso le acque del dibattito con le loro critiche, anche se mosse per lo più da interessi religiosi che a lui risultano invece estranei. Ecco la mia traduzione di un passo molto significativo tratto dal libro di Nagel: "Nel riflettere intorno a queste problematiche sono stato stimolato  dalla critica alla prevalente visione scientifica del mondo .... dai difensori dell'intelligent design. Anche se autori come Michael Behe e Stephen Meyer trovano un'almeno parziale motivazione nelle loro credenze religiose, gli argomenti empirici che essi adducono contro la probabilità che l'origine della vita e  la sua storia evolutiva possano essere interamente spiegate dalla fisica e dalla chimica sono di grande interesse in sé. ... . Anche se non si viene portati alla spiegazione alternativa offerta dall'azione di un progettista, i problemi che questi iconoclasti pongono per il consenso scientifico ortodosso dovrebbero essere presi in seria considerazione. Essi non meritano il biasimo che comunemente incontrano. E' chiaramente poco corretto". 
Bene, gli  Stati Uniti, Paese leader della ricerca scientifica mondiale, sanno riflettere anche in maniera acre sulle grandi questioni scientifiche. In alcuni Stati dell'Unione (Tennessee, Louisiana, e.g.) è stato applicato fino in fondo il principio della libertà della scienza. Al confronto, l'Italia offre uno spettacolo desolante. Tutti a piangere per la mancanza di una cultura scientifica diffusa, ecc. ecc., ma nessuno (o quasi. Una voce isolata è quella di Piattelli Palmarini, non a caso docente al MIT)  che osi levarsi contro i dogmi scientifici prevalenti.
E' proprio questo che ci fa essere culturalmente indietro.
Fernando di Mieri

 



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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