ECO CREAZIONISTA
Articoli
Recensioni
Rassegne Stampa
Lettere
Eco dei Lettori
Eventi, Interviste
Bibbia & Scienza
Archivio
 
 
 
 
RADIOGLOBEONE:RECENSIONE PUNTAT DEL 10 NOVEMBRE
di Radioglobeone - 3/11/12-
 

Conferenza sul malthusianesimo e santificazione di Darwin - Radio Globe One – Recensione 10/11:

Di Leonetto

 

Dopo due settimane torna in onda la finestra sull’evoluzionismo di Radio Globe One con il dott. Fabrizio Fratus ed il prof. Enzo Pennetta, reduce dalla  conferenza “La Guerra Ambientale è in Atto.

Conferenza di cui inizia a parlare introducendo subito l’importante concetto di guerra. Il concetto di guerra a cui siamo abituati è infatti riduttivo, e raffigura su per giù uno scontro armato fra due fazioni avverse, ma non è possibile oggigiorno restare ancorati a questo concetto, il prof. Pennetta ricorda così una definizione fornita dal  gen. F. Mini, ossia qualsiasi mezzo mediante al quale una parte costringere una seconda a fare qualcosa che non vuol fare  cercando di sottometterla a sé.

Ed è anche possibile ricordare la definizione di Von Clausewitz:

La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi”

Pennetta si è occupato alla conferenza del Malthusianesimo,un modo per sottomettere dapprima classi povere poi paesi meno sviluppati  e delle sue implicazioni oggi, delle politiche appoggiate anche da USA, ONU, ONG, tante organizzazioni che ponendosi di facciata come aiuto all’Africa vanno ad impoverirla sempre più.. rappresenta dunque una vera forma di guerra moderna.

Andando infatti ad imporre ad uno Stato sovrano scelte che danneggino la sua popolazione, uno strumento in grado di uccidere gli abitanti e depredarli delle loro risorse impoverirli e renderli facilmente controllabili, sfruttabili, si tratta di vere e proprie politiche coloniali di un colonialismo che astutamente si fa credere non esista però… Si potrebbe a tal fine aprire anche una finestra sulla dialettica hegeliana, una una tecnica usata comunemente per ottenere un risultato desiderato.

Si tratta di un processo in tre fasi:

1- Tesi:  Il problema viene  deliberatamente creato.

2- Antitesi:  L’opposizione al problema viene creata.

3- Sintesi  Il risultato desiderato è proposto come una soluzione.

Infatti alcune politiche che normalmente molto mal verrebbero accettate dalla popolazione lo vengono invece di buon grado se poste come soluzione. Ed anche l’ambiente è stato usato per far sentire la gente colpevole, adescandola al fine di far accettare certe politiche come necessarie. Il movimento ambientalista è stato co-optato per strappare alla proprietà privata il controllo e lo sfruttamento delle risorse,vedasi anche: http://www.enzopennetta.it/2012/11/clima-il-vero-rischio-sono-le-iniziative-di-geoingegneria-contro-il-gw/

Si toglie  l’opposizione e magari si ricevono addirittura supporto e sovvenzione. Pennetta invitando ad allargare la visuale sul neodarwinismo, come ha fatto nel suo libro (http://www.enzopennetta.it/2011/11/inchiesta-sul-darwinismo/) riflette su come tale teoria “scientifica” sia stata fin da subito come strumento per determinate politiche coloniali e sociali. A tal pro rimando alla scorsa puntata di “Evoluzionismo un ipotesi al tramonto?” (http://www.enzopennetta.it/2012/10/radio-globe-one-recensione-20-10-inchiesta-sul-darwinismo-un-anno-dopo/) Si può anche far riferimento ad un’intervista di Jacques Cousteau (UNESCO Courier) del 1991 in cui alla domanda Che cosa dobbiamo fare per eliminare la sofferenza e la malattia risponde che:

E’ una splendida idea, ma forse non del tutto una beneficio nel lungo periodo. Se cerchiamo di attuarlo questo potrebbe mettere a repentaglio il futuro della nostraspecie. È terribile dover dire questo. La popolazione mondiale deve essere stabilizzata e per farlo dobbiamo eliminare 350 mila persone al giorno. Questo è così orribile da considerare che non dovremmo nemmeno dirlo. Ma la situazione generale in cui siamo coinvolti è deplorevole. E’ una questione di costi. Abbiamo bisogno di 400 miliardi di dollari l’anno per quindici anni. Per fornire le persone di acqua potabile. Per fornire scolarizzazione alle bambine e delle pensioni basse per gli anziani. Con 4 miliardi di dollari in quindici anni non si può solo ridurre la pressione demografica, ma fermare la crescita della popolazione”.

Il neodarwinismo va infatti contestualizzato come strumento di azione socio politico economica,forze “politiche” si appropriarono  e si appropriano di questa teoria e tale impiego ha poi una sensibile  ricaduta sulle neo-colonie. Darwin vede in buona sostanza nelle civiltà del passato qualcosa di funzionale  all’avvento della civiltà inglese, se infatti si tiene in mente quel celebre  percorso che va dalla  scimmia all’uomo (http://shop.thatslikewhoa.com/wp-content/uploads/2012/06/Screen-Shot-2012-06-30-at-2.22.50-PM.png) si può constare che Darwin vede nella parte a destra la civiltà inglese.

Fratus interviene dunque ricordando anche l’implicazione razziste legate alla visione neodarwiniana, ricorda anche l’intervento di J. Watson (http://www.enzopennetta.it/2012/04/scoperto-il-gene-dellintelligenza/ ) di qualche tempo fa in cui praticamente sosteneva che gli africani sono meno intelligenti degli occidentali e invita a riflettere che da un’analisi antropologica e sociale popolazioni non così sviluppate tecnologicamente come le Occidentali sono molto più civili del cosiddetto uomo civilizzato.. che vuole imporre il suo modello impregnato di neodarwinismo che toglie benessere e ne pregiudica qualsiasi possibilità di raggiungerlo e di sviluppo. Il prof.Pennetta coglie così l’occasione per introdurre  l’argomento “Darwinolatria”. Infatti dalle penne di Desmond &Moore recentemente è uscito il libro “La sacra causa di Darwin”, prontamente recensito sul sito di Pikaia e del prof.Formenti, dove praticamente, illustra il prof.Pennetta, si va a cercar di far credere, capovolgendo fatti facilmente verificabili (http://www.lastampa.it/2009/03/04/blogs/san-pietro-e-dintorni/darwin-l-avete-letto-tutto-djOtA7uh467LY8VX82aVXP/pagina.html) che ciò che mosse Darwin verso la pubblicazione della sua opera immortale non fu tanto l’occuparsi di scienza, non fu la ricerca di gloria personale o altro ma bensì il voler contribuire alla causa abolizionista ed anti razzista, quella di combattere il razzismo e spronare all’uguaglianza delle genti.. un revisionismo che nemmeno la mente di Orwell avrebbe mai potuto raccontare..

Il dott.Fratus si aggangia così al discorso spiegando che i neodarwinisti sono maestri nel cercare di far passare cose per altre e si arriva così poi a parlare di un recente intervento del prof.Umberto Veronesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Veronesi )  che dichiarò fra le altre cose:

Sempre più spesso si attenuano le differenze tra uomo e donna”, “l’uomo produce meno ormoni androgeni e la donna meno estrogeni” e ancora: “la bisessualità sará il prezzo da pagare per l’evoluzione naturale della specie umana”

Che praticamente in tutto il suo intervento va ad ipotizzare un futuro in cui si arriverà o al monosesso o al bisessualismo. A tal pro si ricorda un recente articolo della Dr.ssa Marrino (http://www.origini.info/articolo.asp?id=537 ) dove tra le varie cose si propone una tabella tratta da un testo di genetica per medici specialisti (T. Strachan Genetica umana Molecolare edizione Utet) in cui vediamo una cassandrica previsione, si dice infatti che l’Y maschile scomparirà, dando luogo ad nuovo soggetto cromosomico portatore di X0, che denota l’assenza del cromosoma, che però esiste da sempre (lo sanno benissimo i genetisti che lo diagnosticano con l’amniocentesi (che però si vede amano costruire favole)), ed è una femmina con piccole ovaie che necessita di terapia sostitutiva ormonale (la terapia con estrogeni, gli ormoni prodotti dalle ovaie che non sono sviluppate) ma che ha vita normale, a parte essere sterile. Fratus così con vena satirica spiega che ciò che noi stolti ed ingenui non abbiamo capito è che ciò che si sta mobilitando a livello sociale e culturale con le vicende legate all’omosessualità (si ricordano  le recenti  novità adottate anche dalla Francia parrebbe di “genitore 1 e 2” e “sposo 1 e 2”) (http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1064269/in-francia-al-posto-di-mamma-e-papaci-saranno-il-genitore-1-e-il-genitore-2.shtml )( http://www.vanityfair.it/f#news/mondo/12/10/18/legge-francia-genitore-madre-padre-adozioni-matrimonio-gay ) non sono altro che il passaggio naturale che precede ed accompagna l’evoluzione biologica del nuovo sesso verso una società “alveare” che neanche nelle serie di romanzi fantascientifici Urania di un po’ di anni fa..

E’ sempre Umberto Veronesi a spiegare infatti che i gay sarebbero “più evoluti”, ovvero l’amore gay forma d’amore più evoluta,scrive fra l’altro:

Avere qualcosa di chimico dentro, vorrebbe dire che una persona e’ predisposta, che geneticamente nasce gia’ cosi’. Questo non lo penso[…] l’omosessualita’ si diffonde in rapporto agli stili di vita, alla cultura del momento: in molti ambienti e’ molto frequente e si scopre che e’ una forma di amore che puo’ essere interessante esplorare[…] l’amore gay è più puro ed evoluto”.

Pennetta si aggancia così, essendo stato tirato in ballo Veronesi, ad un recente articolo apparso sull’Espresso (http://www.corriereuniv.it/cms/2012/11/cancro-obiettivo-mortalita-zero/) di cui si era parlato anche su CS (http://www.enzopennetta.it/2012/11/il-vero-pericolo-del-neodarwinismo/) dove con il titolo, come accaduto altre volte, si lascia intendere una cosa ma poi leggendo l’articolo ci si accorge (se ci si riesce) che le cose invece sono un po’ diverse..

Riguardo l’argomento si potrebbe citare George Johnson (The New York Times):

La ricerca si sta sempre più concentrando sul fatto che un tumore non è una massa omogenea di cellule cancerose”.

Infatti la cellula cancerosa non si formerebbe come portatrice di malattia, ma come prodotto secondario derivante da una reazione di difesa delle cellule sane, il che è decisamente diverso dalla conclusione a cui si era giunti applicando il modello neodarwinista.

Nell’ultimo decennio però su l’inee guida neodarwiniane  la ricerca sui tumori è stata guidata da una visione comune sul come una singola cellula, in competizione con quelle vicine, si evolva in un tumore maligno… ed oggi sono ancora rimasti ossessionati dalla loro “visione comune”.

Inoltre bisogna far attenzione dove si parla di guaribilità poiché l’oncologia elabora le sue statistiche sulla sopravvivenza, non sulla guarigione, e che grande importanza in realtà l’ha la prevenzione e la diagnosi precoce non la cura in quanto tale.Veronesi è infatti chiaro:

Se però per vittoria” sul cancro intendiamo il cancellare la malattia come è avvenuto per le grandi epidemie del passato, quali la peste o il colera, allora la riposta alla domanda iniziale”stiamo vincendo la guerra contro il cancro è: no.”

Ma su CS ci si era già occupati dei danni che il neodarwinismo ha provocato e provoca anche nel campo medico e dell’ostacolo che rappresenta per la ricerca (http://www.enzopennetta.it/2011/12/i-danni-dellapproccio-darwiniano/) e degli organi vestigiali che oggi sappiamo hanno una precisa utilità, come le tonsille, che combattono le infezioni, o l’appendice che funge da serbatoio di batteri utili a ricolonizzare l’intestino dopo un’infezione etc.e non residui dell’evoluzione in quanto assolvono una ben precisa funzione, però si continuano comunque a chiamare  “organi vestigiali”. Fratus ricorda poi che intanto anche quello dell’immortalità appare un miraggio infatti studi scientifici riportano che l’età massima di possibilità di vita si aggira sui 120 anni (www.diegodecastro.it/lastampa/decastro_lastampa_210365.pdf) come hanno confermato anche quelli del San Raffaele (http://www.corriere.it/politica/10_luglio_12/berlusconi-verze-150-anni_2e584034-8da0-11df-a602-00144f02aabe.shtml)

Prosegue poi ricordando che come gli suggerì M.Georgiev se si vuole comprendere bene ciò che c’è dietro al cancro è bene leggere “Anticancro” un libro di David Servan-Schreiber, un ricercatore trentunenne con un brillante futuro nelle neuroscienze, che  scoprì per una casuale circostanza di avere un cancro al cervello  che vinse dopo 15 anni di lotta. Con acume e tenacia, Servan-Schreiber ha potuto accedere a informazioni preziose sui metodi naturali che si sono rivelati utili nel prevenire lo sviluppo delle neoplasie o nel facilitarne il trattamento con approcci convenzionali quali la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia.

Sempre con l’avallo delle ultimissime ricerche, propone in questo volume un nuovo approccio integrato al tumore e un vero e proprio stile di vita preventivo, con l’intento di dare un aiuto concreto a ognuno per accumulare tutte le opportunità possibili di una vita migliore. Tutti abbiamo delle cellule cancerogene nel nostro corpo. E tutti possiamo evitare che si attivino.Questa la conclusione del ricercatore.

Che poi è un approccio “creazionista” per così dire, infatti co si chiede quali danni abbia mai fatto chi avesse osservato un approccio creazionista.. ossia tradotto nella ricerca pratica” finalistico”, che tutto serva a qualcosa.. che poi è ciò che si osserva in natura.. Eppure si ricorda che dopo l”affaire Moratti” che Pennetta ricorda che poi in verità poi non fu proprio come fu fatto passare, infatti ciò che si voleva realmente fare era mettere in risalto le magagne del neodarwinismo (http://www.enzopennetta.it/2012/02/caro-augias-facciamo-tornare-darwin/ ) infatti la riforma della scuola è proprio quello di creare coscienze libere, sviluppando il senso critico degli allievi sin dai primi anni del percorso scolastico.

Vogliamo assicurare ai nostri ragazzi, sotto la guida degli insegnanti, una pluralità di fonti e di opinioni, in modo che attraverso il confronto possano formarsi una propria coscienza critica.Ma come si vide con una sorta di avvertimento “mafioso”( http://www.enzopennetta.it/2011/10/avvertimenti_ideologia/)

Pennetta,Fratus,RadioGlobeOne,chi segue il blog di CS,il sito di Antidarwin o di AISO sono (siamo) considerati dal Consiglio d’Europa, dei nemici della democrazia.

Tornando all’approccio “creazionista” Fratus spiega che se l’organismo fu creato perfetto ma si trova  in fase degenerazione allora poi si va ad individuare una logica della prevenzione volta a migliorare la qualità della vita e a preservarla. A tal pro, come ricordato altre volte durante un’audizione sull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole europee presso il Parlamento Europeo indetta da Maciej Giertych intervenne anche Prof. Giuseppe Mastropaolo, un fisiologo umano dalla California State University,che nell’occasione spiegò che non si assiste affatto alla formazione di “nuove specie”, Il carico genetico, cioè il numero di difetti genetici in una popolazione, è in crescita in tutto il mondo vivente. Ha presentato i dati relativi alla temibile crescita esponenziale dei difetti genetici nella popolazione umana che mettono in pericolo l’esistenza stessa della nostra specie. Il processo che va nella direzione opposta all’evoluzione è dimostrabile. L’involuzione esiste e andrebbe considerata, ma come si può se si considera che esiste l’esatto opposto?

(http://www.enzopennetta.it/2012/05/levoluzione-umana-continua/).

Mastropaolo menzionò i vari meccanismi con cui i difetti sono corretti in natura, come la guarigione, la ricrescita dei tessuti o degli organi andati perduti, la resistenza immunologica ai parassiti, la formazione di cisti per rendere innocui corpi estranei, ecc. il potenziale correttivo è grande, sia per i singoli che per la popolazione, ma non ha nulla a che fare con i postulati processi evolutivi.

Insomma una puntata dove è stato possibile fare un punto sui danni e gli errori commessi e possibili dall’approccio neodarwinista in campo della medicina e delle politiche socio-economiche, fra le altre cose proprio di recente su CS si è parlato di un articolo apparso sulla rivista “Le Scienze”( http://www.enzopennetta.it/2012/11/il-lattosio-e-levoluzione-umana/) dove  Pennetta conclude scrivendo:

Questo significa che è nella collaborazione e l’altruismo, e non nella competizione, il vantaggio della specie. Quanto basterebbe per seppellire le idee di Adam Smith e tutte quelle teorie socio economiche basate sulla “mano invisibile”, sulla competizione e sul primato del libero mercato. Di spunti dunque dal caso della tolleranza al lattosio ne potrebbero derivare molti. Ma nessuno a favore della teoria neodarwiniana.”

Si invitano pertanto gli ascoltatori a seguire CS (http://www.enzopennetta.it),il sito di AISO (www.origini.info) e del Comitato antievoluzionista (www.antidarwin.it) e si dà l’appuntamento alla prossima settimana.

La registrazione della puntata è disponibile al seguente link:

https://www.dropbox.com/s/8jenm02wc768syr/10_11_12.mp3

L’archivio completo è disponibile: Radio Globe One – Archivio audio

 



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

Contatto | Links | Informazioni | Iscrizione | Contributi