ECO CREAZIONISTA
Articoli
Recensioni
Rassegne Stampa
Lettere
Eco dei Lettori
Eventi, Interviste
Bibbia & Scienza
Archivio
 
 
 
 
DARWIN'S BLACK BEAST_2: M.PIATTELLI
di E.Pennetta - 28/09/12
 

A fine luglio avevamo parlato della complessità irriducibile come criterio di falsificabilità della teoria neodarwiniana.

 Pochi giorni dopo nientemeno che M.Piattelli Palmarini affermava esattamente le stesse cose.

 Contrariamente a quanto si vuol far credere la teoria è sempre più debole.

 Il 27 luglio scorso su CS appariva l’articolo intitolato Darwin’s Black Beast, una riflessione che a sua volta prendeva spunto dall’articolo Complessita’ irriducibile, la sconfitta dell’evoluzionismo di Fabrizio Fratus sul quotidiano online La Voce, in cui si affrontava l’argomento della “complessità irriducibile“.

Fratus nel suo articolo riproponeva la definizione data da Behe:

La definizione di M. Behe relativa alla complessità irriducibile è questa: «Un singolo sistema composto da diverse parti interagenti che contribuiscono alla funzione di base, e per il quale la rimozione di una qualunque delle parti causerebbe la cessazione del funzionamento del sistema».

Nell’intervento su CS veniva poi ricordata un’affermazione dello stesso Darwin che poneva proprio gli argomenti della complessità irriducibile come “criterio di falsificabilità” della teoria:

Se potesse dimostrarsi che esista un organo complesso, il quale non possa essere stato prodotto con molte modificazioni successive e piccole, la mia teoria sarebbe completamente rovesciata.  Ma io non posso trovarne un solo caso. [...]
Per scoprire i gradi transitori pei quali questo organo è passato, noi dovremmo riportarci alle più antiche forme primitive, che da lungo tempo rimasero estinte.

C. Darwin – L’origine delle specie, Zanichelli 1864 – pag. 149-150

Questo è l’unico vero criterio di falsificabilità della teoria neo-darwiniana, purtroppo il suo limite è che non è facile giungere ad una dimostrazione definitiva che un determinato sistema sia impossibile da realizzare gradualmente, come dimostra il noto esempio della trappola per topi (che può funzionare solo se sono presenti tutti i pezzi) proposto proprio dai sostenitori della complessità irriducibile.

Mousetrap number 3

Ed è altrettanto noto che da parte dei sostenitori della teoria neodarwiniana si è ritenuto di poter dimostrare che neanche la trappola per topi è un esempio di complessità irriducibile (vedi CS-Amici del CICAP: che ne direste di proporre il darwinismo nell’ora di religione?).

Solo tre settimane dopo, il 18 agosto, su Il Foglio veniva pubblicato l’articolo intitolato Il totem darwinista: Piattelli Palmarini replica a nuove, vecchie accuse, un articolo che a sua volta era la replica a quello pubblicato la domenica precedente su il Sole 24ORE a firma di Armando Massarenti e nel quale in occasione della ripubblicazione del saggio “Gli errori di Darwin” di J. Fodor e M. Piattelli Palmarini, veniva duramente criticato l’autore definendo la pubblicazione “un aggiornamento grottesco” e dichiarando che quello sollevato è solo un “falso dibattito” inscenato da M.Piattelli Palmarini accusato di schivare le critiche di Telmo Pievani.

Ma a quanto pare sono Massarenti e Pievani a schivare le repliche che a sua volta M. P. Palmarini ha pubblicato su testate come il Corriere della Sera, il Sole 24ORE e Scienza in rete.

Ma perché tanta acredine nei confronti di questo libro e dei suoi autori? La spiegazione la fornisce lo stesso P. Palamarini nell’intervista al Foglio:



 

Il vero torto è stato dunque quello di aver infranto il paradigma e la cappa di conformismo culturale che lo sorregge, che poi è lo stesso “torto” di chiunque che, a partire dal livello di P.Palmarini per finire agli autori e ai commentatori di blog come questo, osa dire le stesse cose.

Ma particolarmente importante è anche quanto viene detto riguardo al criterio di falsificabilità della teoria:

 

Massimo Piattelli Palmarini riporta dunque lo stesso passaggio di Darwin sulla “complessità irriducibile” di cui avevamo parlato a Luglio, sostenendo che  non solo esistono casi di organi impossibili da spiegare con la selezione naturale, ma che ne “esistono a iosa”.

La teoria neo-darwiniana dovrebbe quindi ritenersi scientificamente confutata, ma la paura del “creazionismo” impedisce che questo accada:

 

L’articolo finisce con un’ultima affermazione di Piattelli Palmarini, il darwinismo dei Pigliucci e Pievani vincerà “sociologicamente, non scientificamente“. Una situazione che da sempre andiamo dichiarando.

E’ vero, questo sta avvenendo perché le forze in campo sono estremamente impari, ma abbiamo la presunzione di sostenere che andrà a finire diversamente di come immagina P. Palmarini: il darwinismo perderà sia scientificamente che sociologicamente.



 


 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

Contatto | Links | Informazioni | Iscrizione | Contributi