Di Leonetto
L’ultimo appuntamento prima della
pausa estiva si è aperto entrando nel merito di un
argomento visto anche di recente sulle pagine di CS,nello specifico,
si è preso spunto dall’articolo
sul Salmone Rosa, quindi si è affrontato il
discorso su come sia possibile ritenere che l’unica differenza
fra micro- e macro- evoluzione stia solo nella scala temporale,ma non
nel processo,che sarebbe il medesimo.
Discussione che anche recentemente
ha permesso di mettere in luce alcuni punti importanti,
nonché di richiamare alla mente quella domanda
acui nessuno ha ancora dato risposta.
E quindi, anche sulla mancanza , ad oggi, di un caso di
vera evoluzione certificato secondo questo meccanismo.
Si ha avuto così modo di entrare nel primo dei due temi
importanti dell’appuntamento radiofonico, che poi sono
collegati strettamente.
Infatti ,dopo un consueto richiamo a come vengano
etichettati come mistificatori e su come si inviti a non concedere
parola a chi voglia dibattere circa il neodarwinismo, contestarlo, si
è partiti a mostrare una gran furberia del neodarwinismo,ossia
“il cambio di definizioni“. Questo
riguarda varie cose, fra le quali, d’interesse, il
fatto che qualsiasi cambiamento del DNA, che porti un qualche
cambiamento, porta evoluzione; quindi l’ ”anemia
mediterranea” o il caso dei batteri
dell’esperimento di Lenski,
dove si hanno rotture di meccanismi,danni,che in determinate
circostanze posson si dare un qualche vantaggio alla specie,ma non
implicano alcun guadagno di capacità nuove o la comparsa di
altri tratti genetici,così come scherzosamente, ma non troppo,
durante la trasmissione si paragona la cosa a come danneggiamenti
continui a meccanismi di una “500” possano portare a una
corvette o chissà che..
Con tale definizione persino casi come quello
della sindrome
di Elhers-Danlos, potrebbero venire visti come
evoluzione,tant’è che una trasmissione li presenta come
possibili passi evolutivi..
Poi vi sono anche altri casi spacciati per
evoluzione,trattati anche più volte su CS come il
caso del nylonase dove si vede una
“metaprogrammazione” o come nel caso
del leptospirillum.
Tutti casi in cui ciò che avviene potrà
portare anche ad avere delle varietà, che magari finiranno
così “Neodarwinismo
alla “deriva”: la speciazione allopatrica… conduce
all’estinzione“, o magari no, ma di
certo,non potranno mai portare a dare origine, in qualsiasi
lasso temporale, ad una nuova comunità di individui con
un diverso pool genico,che si dovrebbero poi definire nuove
vere specie.
A questo si aggiunge un’altra definizione
opportunamente creata, il parlare della quale porterà al punto
centrale del giorno:quella di evoluzione.
Come visto tempo fa in commenti: Darwinismo:
controreplica a MicroMega -2.
E come ricorda il dott.Fratus,si
passò da trasformismo a “evoluzione”,una
parola che richiama senz’altro più al progresso,ad un
cambiamento per il meglio,ad una trasformazione in qualcosa di sempre
migliore,si pensi all’evoluzione dei computers..di conseguenza
il passato è sempre peggiore,e questo lo si estennde con
forzatuire spesso e volentieri ad ogni campo: I
nemici della scienza: il caso paradigmatico di Cecchi Paone.
Questo avvenne da quando venne proposto il
darwinismo fino a quando si parlò di evoluzione,
attraverso le filosofie,teorie di Smith,Malthus
e Spencer. Si finisce ,pertanto,
inevitabilmente, a parlare di quello che è il secondo tema
importante della puntata: il darwinismo sociale”.Come visto in
recenti articoli su CS: Asse
del male: Governo britannico e Gates Foundation (e
correlati).
Secondo Malthus per combattere la povertà
si dovrebbe diminuire il numero dei poveri,togliendone gli
aiuti,l’assistenza,salari sotto alla soglia minima etc..così
da non far danno ai poveri che fraintendendo gloi aiuti e
riproducendosi avrebbero riprodotto la povertà stessa.
Teoria drammaticamente smentita nel
tempo che appoggiava l’imperialismo Britannico. Teoria fallita
dal versante dei poveri,ma dal versante del capitalismo,del
neocolonialismo le cose stanno ben diversamente;infatti Il
malthusianesimo è la ricetta che consente di non far emergere
i paesi poveri, secondo l’economista Ester
Boserup, le popolazioni possono sviluppare
un’economia complessa solo se raggiungono una
determinata “massa critica”, quella
che il malthusianesimo cerca infatti ferocemente di evitare che venga
raggiunta nel terzo mondo,ma che i BRICS,
avendo ignorato ed eluso il birth control malthusianista hanno
raggiunto e “ora” emergono,e fra l’altro,
l’occidente si svuota e si impoverisce in un declino
demografico e culturale di cui non si vede la fine.
Ed esponenti che militavano per la sinistra
in tempi andati anni ’70,che difendevano certi
diritti,certe libertà si trovano oggi schierati a fianco del
capitalismo che volevano combattere..se lo scenario arriva a questi
livelli diventa pertanto difficile ritrovare logica e quant’altro: La
sinistra e la scienza: una strana evoluzione.
A tutto questo si affiancano lo spencerismo
(alias darwinismo sociale) che vede un danno per l’intera
società oltre che per i diretti interessati dei benefici del
welfare perché si impedisce quella “lotta per la
sopravvivenza” e soggetti deboli si espandono come un epidemia
all’interno della società indebolendola a sua
volta,questo per dirla molto brutalmente.
Ed infine A.Smith che sostenne che il miglior
risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò
che è meglio per sé, che è quantomeno
incompleto, portando al più al momentaneo in auge di qualcosa
e alla caduta di tutto il resto..
Tutto questo aiuta senz’altro a
comprendere meglio perché questa teoria viene (e sia
stata) sostenuta e portata avanti ,ed in un certo modo,come
nessun’altra teoria mai nella storia dell’uomo.
Si conclude invitando a letture estive: Inchiesta
sul Darwinismo, Ed. Cantagalli – 2011 COMITATO
ANTIEVOLUZIONISTA: Antievoluzionismo, tanti libri da
leggere
Una puntata dove non le si sono mandate a
dire e densa di argomenti. Da ascoltare, in attesa del ritorno dopo
la pausa estiva.
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