Tecnoscienze "Dubitare delle teorie scientifiche e'
cosa scientifica"
Boria: "La scienza vera ha una virtu' essenziale:
l'umilta'"
"Non si puo' usare la scientificita' come scudo delle
proprie convinzioni nel campo della fede personale"
“Dubitare delle teorie scientifiche è cosa
scientifica”, così ha esordito il Dott. Pier Maria
Boria, fisico ed autore di vari saggi sul tema delle origini del
mondo che sta trovando ampio spazio sulla “Voce d’Italia”
con la costruzione di un dibattito aperto, capace di stimolare
l’intervento di molti esperti.
Quali sono i
suoi assunti per ritenere la teoria di Darwin non
scientifica?
“Dubitare delle teorie
scientifiche è cosa scientifica". Oggi è di
moda riempirsi la bocca della parola "scientifico" come
se tale aggettivo rafforzasse il concetto: errore! Sul mio libro
panettone di quest'anno (che è attualmente in cantiere, e
che adotta il lemma citato come premessa) il concetto sarà
ulteriormente chiarito; ma già così dice tutto: non
perdiamoci nelle parole, applichiamo con rigore il rasoio di
Occam! Darwin ha fatto un gran bel lavoro ma, quando lo si
estende alla storia passata, si entra in un campo dove non si può
dimostrare nulla in forma sperimentale. Si entra nel campo della
fede personale usando la scientificità come scudo per le
proprie convinzioni. Darwin ha teorizzato intendendo che gli
sperimentali dessero le loro conferme: ciascuno è libero di
vederle o no. Le tante parole consentono ai preti di quella tal
chiesa di ingarbugliare i concetti e da certi particolari (che
sono rivelatori) si capisce che sono sostanzialmente sprovvisti di
argomenti "scientifici": uno di questi è
l'attacco alle persone che traggono conclusioni diverse dalle
medesime premesse, assumendo essi l'atteggiamento fondamentalista
che attribuiscono alla "controparte". Le persone non
sono attaccabili, le idee si. Le persone vanno rispettate anche se
professano credenze diverse. Ogni argomentazione deve poggiare
su delle fondamenta. Tra queste, in campo scientifico, ci sono i
principi di conservazione: sul primo volume, "Caro amico
mio...", Lato A, ho inserito un capitolo intitolato
"L'evoluzione del nulla". Si confuta l'evoluzione con
considerazioni di principio che è la migliore procedura
indiretta conosciuta in campo scientifico. I libri compaiono
anche nei banner della Hoepli, compreso quello presente in questa
rubrica, e sono alla portata di tutte le borse”.
Nei
suoi saggi lei ha “attaccato” alcuni modi di “fare”
scienza sostenendo che sono i fatti a dare validità alle
teorie, il resto sono chiacchere, ci può citare degli
esempi?
“Le discussioni scientifiche
vanno fatte ricorrendo a delle fondamenta concordate dimodochè,
adottando concetti comuni all'inizio, la discussione si possa
sviluppare soddisfacendo esigenze logiche. Per esempio quando
ho scritto la Teoria Termodinamica della Creazione ("Caro
amico mio...", Lato B), avendo come fondamenta l'entropia di
Clausius, la statistica di Boltzmann, la Legge del Caso di Gauss,
sono giunto alla conclusione "La creazione è una
necessità termodinamica". Si tratta di un asserto
conclusivo di un ragionamento scientifico perchè usa i
metodi della Scienza, a cominciare dallo Strumento Perfetto: la
Matematica. Il prof. Verolini, in occasione del primo convegno
creazionista a Milano, osservava giustamente che, di per sè,
tale teoria non è specificamente antievoluzionista. Infatti
essa teoria si accontenta soltanto di richiedere necessariamente
un Creatore. Nulla dice direttamente sull'evoluzione”
La
scienza ufficiale presenta il neodarwinismo come teoria provata
dai fatti, tra questi un esempio è che nella storia
dell’esistenza le specie si sono susseguite, anche se non vi
sono anelli di congiunzione è un fatto che vi siano diverse
specie, alcune sono scomparse e altre, invece, sono spuntate
improvvisamente, lei come lo spiega?
“Per
quanto riguarda le ricerche paleontologiche e genetiche lascio la
parola agli esperti: se ne sentono di tutti i colori ed il
pocologo che è il sottoscritto non ci si mette. Uniquique
suum... Debbo, però, registrare che ho trovato tanta
confusione in molti che discettano di genetica, tanto che ho
scritto "Il Teorema di Hardy-Weinberg" inserendomi in
una "quaestio" tra Fratus e Odifreddi. Chi vuol saperne
di più vada sul Lato B di "Verba volant eqvationes
manent".
Molti ritengono che lo scontro
tra evoluzionisti e antievoluzionisti sia da identificarsi con la
lotta tra atei e teisti, lei è un credente?
“La
questione del teismo è così ovvia che non è
neanche il caso di porla! Per quanto mi riguarda se dico che la
creazione è una necessità termodinamica è
sufficiente un minimo di coerenza per professarmi credente e sfido
chiunque a dimostrare che la TTC è sbagliata!”
Cosa
vorrebbe dire alla scienza ufficiale?
“Premesso
che la scienza ufficiale ad un pocologo come me non chiederà
mai nulla, tanto per rispondere alla domanda, direi che la Scienza
vera (quella con la esse maiuscola) è caratterizzata da una
virtù essenziale, purtroppo in disuso: l’Umiltà”.
A
cura di Andrea Carbone
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