Tecnoscienze "Da quell'assemblea al Vittorini in dieci
anni e' cambiato moltissimo"
Fratus: "Il neo-darwinismo e' una religione"
"Evoluzionismo? Non vi sono prove concrete per nulla"
Affidiamo la sintesi del dibattito sorto nei giorni scorsi su
“La Voce d’Italia” in merito alle teorie che
spiegano le origini del mondo a Fabrizio Fratus, referente del
Comitato Antievoluzionista. Si conclude così il ciclo di
interviste realizzato dalla Voce d’Italia, che ha coinvolto
il Prof. Odifreddi ed il Dott. Bertolini, nell’auspicio che
queste tematiche siano affrontate con maggiore frequenza ed
interesse sui media.
Dott. Fabrizio Fratus, sono
passati 10 anni dalla sua prima iniziativa antievoluzionista
tenutasi al liceo scientifico Vittorini di Milano. In
quell’occasione tre studiosi spiegarono perché per
loro la teoria di Darwin non era scientifica: è cambiato
qualcosa da allora?
“E’ cambiato
moltissimo. Al liceo Vittorini parlarono il ricercatore
dell’università di Padova Ronald Nalin, il professore
di scienze naturali Fernando De Angelis e il medico Mihael
Georgiev, poi divenuto uno dei massimi esponenti nella lotta alla
teoria neodarwinista in Italia. Con l’assemblea studentesca
organizzata in collaborazione con alcuni studenti si è
aperto il vaso di pandora, dimostrando che la teoria di Darwin non
è per nulla una teoria valida scientificamente, è
piena di falle ed è sostenuta soprattutto per motivi
ideologici. Non si capisce come si possa sostenere che noi si
discenda da un qualcosa che non si sa da dove sarebbe nato e come
si sarebbe sviluppato. Da quel primo evento se ne sono susseguiti
a cascata molti altri”
In sintesi ciò
che lei sostiene è che il darwinismo funga da
giustificazione ideologica per la costruzione di un certo tipo di
società: è corretto?
“È
così. Per comprendere il discorso si deve tornare
all’origine della teoria quando Darwin la propose, si deve
comprendere il periodo storico… a metà del ‘700
la rivoluzione industriale e a fine secolo quella francese,
l’affermazione della scuola di pensiero di S. Simon e Comte,
la nascita delle scienze sociali e colonialismo… tutte
questioni che vanno inquadrate in un’ottica di società
materialista cui Darwin è servito. Non dobbiamo poi
dimenticare che egli era figlio di un pastore anglicano e aveva
seguito studi per diventare pastore: chi meglio di lui per
sostenere che ogni ipotesi trascendente della vita non esisteva?
Questo fu il primo passaggio. Arrivò poi H. Spencer a
coniare il termine evoluzionismo (Darwin parlava solo di
trasformazione), ed inoltre creò il modello specifico a cui
oggi facciamo riferimento, un modello sviluppatosi partendo dalle
ipotesi di Darwin per cui si crede che tutto sia migliorabile. Il
progresso di cui si sente tanto parlare ha origine nella teoria di
Darwin: esso va sostenuto perché è la strada per
giungere alla migliore condizione possibile. In realtà gli
studi dimostrano il contrario: noi viviamo in una società
che non ha migliorato realmente la qualità della vita e
tantomeno la sua durata effettiva (basti guardare un qualsiasi
libro e verificare quando morivano i filosofi al tempo di
Pitagora). Ma il discorso è molto lungo e complesso, per
concludere su questo argomento vorrei specificare che in relazione
all’ipotesi evoluzionista noi siamo frutto del caso e come
tale non siamo differenti da nessun tipo di animale: è
partendo da questo assunto che, a mio avviso, si legittimano
aborto, eutanasia ed eugenetica“
Ma
davvero non vi sono prove a sostegno della teoria di Darwin?
“Questo è il fatto più
interessante: prove concrete non ve ne sono per nulla. Basta
leggere le dichiarazioni degli stessi evoluzionisti per averne
dimostrazione. .la più chiara è sicuramente quella
del genetista di Harvard Richard Lewontin, che ha scritto: “Noi
difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità
di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità
scientifica per delle favole immaginarie... perché abbiamo
un impegno materialista aprioristico... Non è che i metodi
e le istituzioni della scienza ci obbligano ad accettare una
spiegazione materialista dei fenomeni, ma al contrario, siamo
costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause
materiali... Questo materialismo è assoluto, perché
non possiamo permettere l’accesso a Dio” Ecco quanto è
valida scientificamente la teoria di Darwin. Ma prendiamo anche un
altro importante scienziato evoluzionista, colui che è
stato importantissimo nel processo contro l’insegnamento
dell’Intelligent Designer nelle scuole americane, ovvero il
prof. di filosofia e zoologia M. Ruse: “L’evoluzione
viene promossa dai suoi praticanti come più che solo
scienza. L’evoluzione viene promulgata come una ideologia,
una religione secolare – una completa alternativa al
cristianesimo, con significato e moralità. Sono un
evoluzionista fervente ed ex-cristiano, ma devo ammettere …
che chi si attiene alla lettera ha assolutamente ragione.
L’evoluzione è una religione”. Sono gli
evoluzionisti che devono dimostrare di avere delle prove… e
come si è appena accennato, sono i primi a sapere di non
averle”
Ho avuto modo di leggere dei
suoi articoli contro diversi esponenti evoluzionisti che lei
sostiene appartengano ad una “nomenclatura evoluzionista”.
Qual è l’accusa?
“È
senza dubbio l’incapacità della nostra cultura
universitaria di essere al passo con il resto del mondo
occidentale. Quando parlo di “nomenclatura evoluzionista”
faccio riferimento alla lobby dei professori evoluzionisti che per
diversi interessi screditano tutti coloro che si schierano contro
il neodarwinismo. Un esempio è Telmo Pievani, che in una
recente intervista ha dato degli stupidi a tutti coloro che
sostengono che la teoria di Darwin sia una ideologia e una
religione: mi spiace per lui che evidentemente offuscato dalle sue
convinzioni non conosce le dichiarazioni degli stessi
evoluzionisti fuori dai nostri confini, dichiarazioni come quelle
che ho esposto precedentemente”
La sua
posizione è molto chiara e mi chiedo se ha esempi concreti
in cui gli evoluzionisti hanno sbagliato ad interpretare i dati.
“Ve ne sono moltissimi di esempi,
l’ultimo in ordine temporale è quello a proposito di
batteri e antibiotici: gli evoluzionisti sostenevano che i batteri
si evolvessero per resistere agli antibiotici mentre si è
scoperto, come sostenevano altri scienziati non evoluzionisti, che
la resistenza agli antibiotici fosse già patrimonio
dell’informazione contenuta nel codice genetico dei batteri.
Hanno avuto ragione i secondi. Nel nostro codice genetico vi sono
informazioni e una complessità incredibile e gli
evoluzionisti vogliono farci credere che tutto ciò sia
frutto del caso, senza però riuscire a dimostrarci come si
“crei” l’informazione contenuta nelle specie
viventi. A titolo di ulteriori esempi possiamo citare molto
altro. Gli organismi unicellulari, come scriveva Huxley in
contrapposizione all’ipotesi di Paley sostenitore del
disegno intelligente, erano ritenuti essere delle semplici gocce
di “protoplasma”. Oggi sappiamo che non sono primitivi
e tanto meno semplici, sono capolavori, vere e proprie macchine
molecolari. Ancora: Darwin sosteneva che lo sviluppo embrionale
fosse influenzato da fattori esterni, al contrario è un
progetto incorporato negli esseri viventi. Oppure: Cuvier ha avuto
ragione nel sostenere che i fossili fossero distinti e separati,
ed infatti come è dimostrato da tutti i fossili ritrovati
non vi è nessun tipo di possibilità nel ricostruire
qualsiasi tipo di albero che preveda una gradualità
temporale e morfologica come sostenuto dagli evoluzionisti.
Insomma: la variabilità che vediamo non si genera da
variazioni casuali ma solamente da rimescolamento genetico, essa è
limitata e oscillante e non illimitata come vogliono farci credere
i neodarwinisti. La selezione naturale elimina e non contribuisce
in nessuna maniera a sviluppare nuove informazioni”
A
cura di Andrea Carbone
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