Evoluzionismo? Non
posso giustificare una presa di posizione non sostenuta da prove
certe”
Bertolini: “Anche
i creazionisti accettano la selezione naturale ma…”
“Ecco perché
non si organizzano dibattiti su questa materia….”
Continua su “La
voce d’Italia” il dibattito in merito alle origini del
mondo. Dopo aver ospitato le idee di Piergiorgio Odifreddi, autore di
diversi saggi sul tema del darwinismo, diamo spazio al Prof,. Stefano
Bertolini, presidente dell’Associazione Italiana Studi sulle
Origini.
Dott. Bertolini,
quali sono, in sintesi le motivazioni che la spingono a metter in
dubbio la validità della teoria darwiniana?
Come ingegnere e
persona di formazione scientifica non posso giustificare una presa di
posizione che non sia sostenuta da prove certe. Non solo l’ipotesi
dell’evoluzione (il darwinismo non rientra nella definizione di
teoria scientifica secondo diverse definizioni) non viene sostenuta
da prove empiriche, ma al contrario, queste la confutano. Cresciuto
quasi ateo e avendo una formazione scientifica fondata
sull’evoluzione mi sono trovato in una situazione che mi ha
costretto a rivedere la mia visione del mondo. Questo mi ha spinto ad
approfondire quello che insegna l’evoluzione e man mano che si
allargavano le mie ricerche, trovavo delle fondamenta incerte, fino a
d arrivare al punto in cui tutta la struttura del neo darwinismo
crollò. La scienza operativa (quella di esperimenti empirici
nell’oggi, cioè quello che il mondo oggi chiama scienza)
non può e non deve essere confusa con la scienza delle origini
( quella senza esperimenti e prove empiriche, cioè la storia).
Semplicemente la scienza non sostiene l’ipotesi dell’evoluzione
in diversi campi della scienza, dalla genetica alla cosmologia alla
geologia. La mia formazione tecnica mi ha costretto ad abbandonare
l’evoluzione se volevo rimanere fedele al metodo scientifico”
Ci potrebbe
spiegare cosa si intende per creazionismo e quali sono i fondamenti
di tale posizione?
“Il
creazionismo è lo studio delle nostre origini che vede come
unica alternativa all’ipotesi dell’evoluzione una
creazione supernaturale, detta anche divina. Questo studio delle
origini è fondato su studi scientifici che per un simile
ragionamento a quanto risposto precedentemente si può solo
basare su studi nel presente e dati empirici ottenuti nel presente.
Possiamo sviluppare un modello per cercare di spiegare il presente
(prove empiriche) che cerca anche di soddisfare quello che troviamo
come indizi del passato come fossili (il passato va inferito perché
non eravamo presenti). I nostri modelli avranno anche delle
predizioni che vanno soddisfatte, come l’assoluta necessità
per l’evoluzione di trovare migliaia di forme di transizione
fra ogni specie di animale, insetto e pianta. Quando i dati del
presente e le predizioni sostengono un modello piuttosto che l’altro
si potrà avere più fiducia in quella spiegazione per
chiarire le nostre origini. Molti scienziati creazionisti in ogni
campo sono impegnati in ricerche d’avanguardia per cercare di
capire e spiegare meglio le nostre origini e le osservazioni fatte.
Quando si esclude l’evoluzione l’unica logica alternativa
sarebbe un Dio Creatore. Come l’evoluzione esclude un Dio a
priori, il creazionismo lo postula. Si evince che la scienza sostiene
il racconto biblico ed entrambi rimangono in perfetta armonia. Io
sono personalmente arrivato a credere in un Dio creatore attraverso
una convinzione scientifica che l’assioma primario
dell’evoluzione semplicemente non regge ed è sbagliato”
Può
segnalarci esempi concreti in virtù dei quali la spiegazione
di Darwin risulterebbe illogica o errata, e che al contrario
sosterebbe il Creazionismo.
Più che di
Darwin parliamo del neo-darwinismo dato che Darwin non sapeva niente
della genetica. Il concetto di Darwin sulla selezione naturale, in
sostanza, non era sbagliato. Anche i creazionisti accettano
pienamente la selezione naturale come meccanismo che sceglie gli
esemplari più adatti ad un certo ambiente in base loro
fenotipo. La selezione naturale non agisce direttamente sul genotipo
o DNA (vedere a tal proposito ad esempio gli ultimi risultati delle
ricerche ENCODE, Birney, E., et. Al., Identification and analysis of
functioanal element in 1% or the human genome by ENCODE pilot
project, Nature 447:799-816,2007), ma può per definizione solo
selezionare delle caratteristiche già esistenti
nell’individuo. Dove Darwin aveva assolutamente torto è
pensare che la variazione all’interno di una specie si possa
portare alla trasformazione di un organismo in uno completamente
diverso. L’evoluzione e la selezione naturale sono due
meccanismi molto diversi che non vanno scambiati in un gioco
dell’equivoco. L’evoluzione va presunta mentre la
selezione naturale si osserva. La microbiologia ha confermato che le
mutazioni non aggiungono mai nuove informazioni ma risultano sempre
una perdita d’informazione genomica o semplicemente un
riarrangiamento dell’informazione già esistente. Questo
è chiaramente dichiarato dal rinomato genetista John Sandford
nel suo libro “Genetic Entropy: the Mystery of the Genome”,
divenuto poi creazionista come risultato di una vita di studio a
all’avanguardia. La lista di altri esempi concreti è
molto lunga. Solo alcuni:
Gli studi sul
DNA mitocondriale ed il tasso di mutazione dello stesso confermano
l’origine della prima donna moderna a poche migliaia di anni,
al contrario dei milioni che ci si aspettava.(Gibbons, A.
“Calibrating the Mitochondrial Clock”. Science 279
(5347):28-29, January 2, 1998).
Il risultato
del sequenziamento del cromosoma Y dello scimpanzè per gli
scienziati è stato uno shock perché risulta molto
diverso dal cromosoma Y umano quando questa fu comparato. Perché
un qualsiasi risultato di una ricerca scientifica dovrebbe portare i
ricercatori in uno stato di shock quando gli scienziati e la scienza
sono così oggettivi ed interamente basati sulle evidenze?
Ecco, già subito si evince la risposta. Gli scienziati e la
scienza NON sono più tanto oggettivi, ma fortemente
influenzati dai loro presupposti (“Il rapporto del cromosoma Y
fra l’uomo ed l scimpanzè è stato ridotto in
briciole.” Buchen, L., The fickle Y chromosome,, nature
463(7278):149, 14 January 20120).
L’omologia
(strutture simili fra specie diverse) viene citata per sostenere un
origine comune, ma ignora troppi problemi meglio spiegati dal punto
di vista di un progetto intelligente. Crescenti conoscenze dei
fondamenti genetici e molecolari della vita rivelano molti
importanti eccezioni e contraddizioni alla teoria. Le eccezion
vengono definiti simili solo per funzione, e sono chiamate analoghe.
Si cerca di spiegare l’esistenza di strutture analoghe con
un’evoluzione convergente attraverso un’evoluzione
indipendente di strutture simili grazie a pressioni ambientali
simili ma senza alcun sostegno delle prove. Gli arti anteriori
dell’uomo, delle balena, degli uccelli e dei cavalli sarebbero
omologhe, mentre le ali degli uccelli e degli insetti sarebbero
analoghe. Però la struttura dello scheletro dell’ala di
un uccello sarebbe omologa a quella di un pipistrello, per
discendenza da un antenato rettilio comune, ma sarebbero
contemporaneamente analoghe per la modifica di funzione per il volo
(piume per gli uccelli e membrana della pelle per il pipistrello).
Quando una similitudine di disegno sostiene l’evoluzione
diventa un’omologia e viene accettata come un prova
dell’evoluzione, mentre quando non sostiene l’evoluzione
le stesse similitudini diventano analoghe.
L’embriologia
ha dimostrato un importante per problema per organi o strutture
identiche o simili in differenti animali. Non è insolito
trovare strutture omologhe fondamentali come il tratto digestivo
(tubo digerente) che si forma in tessuti embrionici differenti in
diversi animali. Per esempio negli squali questo si forma dal tetto
della cavità digestiva embrionica. Nelle rane si forma dal
tetto ed il fondo, invece in uccelli e rettili dalla parte inferiore
del disco embrionico o blastoderma. Anche il classico esempio
dell’arte anteriore vertebrato (a cui si riferisce Darwin e
che viene citato in centinaia di libri di testo come prova
dell’evoluzione) ora si è dimostrato errato come
esempio di omologia. Glia arti anteriori di un tritone si sviluppano
dai segmenti del torso da 2 a 5, in una lucertola da 6 a 9, e
nell’uomo i segmenti si sviluppano da 13 a 18 ( de Beer, S.G.,
Homology, An Unsolved Problem, Oxford University Press, London, p
13,1971) Il dr. Michael Denton ha concluso che questa prova dimostra
che gli arti anteriori non si sono sviluppati omologamente.
Nuovamente la spiegazione più logica e coerente è
quella di un progettista che nel suo disegno ha usato la stessa
soluzione per diverse specie che devono tutte vivere nello stesso
ambiente.
Gli embrioni di
Haeckel e la sua teoria della Ricapitolazione viene citata in ogni
testo scolastico dalle scuole elementari alle università.
Peccato che la scienza lo ha scartato da decenni come una frode:
”Questo è uno dei peggiori casi di frode
scientifica.”(M.Richardson. The Times (London), p14, 11 Agosto
1997).
La datazione
viene citata a sostegno dei milioni di anni d’evoluzione,
ignorando completamente tutti i risultati che la confutano
completamente d i presupposti tecnici per la misura che sono
completamente incerti. La stessa roccia del Uinkaret Plateu
(considerata di un età di migliaia di anni) è stata
datata con tecniche diverse con età che variano da 10.000
anni a 2,6 miliardi di anni (Austin, S.A. (ed) 1994. Grand
Canyon: Monument to Catastrophe. Institute for Creation
Research, Santee, California, pp.120-131). Oppure dinosauri datati a
decine di migliaia di anni con il carbonio 14. Addirittura un femore
di T.Rex è stato trovato parzialmente fossilizzato con
globuli rossi e parti molli presenti all? interno dell’osso (
M. Schweitzer and I. Staedter, the Real Jurassic Park, Earth, pp.
55-57, June 1997)”
Si pone in un ambito confessionale, o fa riferimento
essenzialmente a credenti data la chiesa come usuale location dei
suoi incontri?
“Mi pongo in qualsiasi ambito, non faccio distinzione. In
realtà le conferenze più frequentemente vengono
presentate in sale pubbliche come l’auditorium del museo di
Scienza e Storia Naturale di Brescia, il Campidoglio a Roma,
l’Emeroteca a Mestre, e altre sale comunali. Viene concesso il
patrocinio del comune in molti casi”.
Qual è la sua posizione sull’Intelligent Design?
“Considero l’ID come scientificamente molto valida. I
suoi proponenti sono spesso scienziati emeriti e fanno un ottimo
lavoro di ricerca per l’avanzamento della scienza. Molti
creazionisti citano spesso il loro lavoro e ne hanno una grande
stima. L’ID non va confusa però con il creazionismo come
fanno gli evoluzionisti per screditarne il lavoro. Il creazionista
non può condividere la loro filosofia perché chi sia
questo progettista intelligente non rientra nel suo mandato. Chi
sostiene l’ID non sempre crede in un Dio creatore ed i dettagli
dello sviluppo della vita sulla terra spesso non concordano con chi è
strettamente creazionista”.
Cosa pensa del Comitato Antievoluzionista in Italia?”
Il Comitato Antievoluzionista svolge un importante lavoro di
diffusione d’informazione sul dibattito creazione-evoluzione
destinata ai giovani, che più di tutti hanno necessità
di conoscere la verità sullo stato precario dell’ipotesi
dell’evoluzione. La loro posizione va considerata diversa da
quella creazionista. Quello che ci unisce è il riconoscimento
che la scienza smentisce e confuta assolutamente l’ipotesi
dell’evoluzione”
Negli ultimi anni sappiamo di 4 contradditori nel nostro paese:
nel 2009, alla Casa della Cultura organizzato con il UARR, a Milano
sempre nel 2009 al congresso creazionista, Roma e Milano nel 2011.
Come mai in Italia non si sviluppano contradditori come nel resto del
mondo?
“In realtà anche nel resto del mondo non si sviluppano
molti contradditori. La mia unica spiegazione è che la
nomenclatura evoluzionista teme il confronto. AISO avrebbe
organizzato un altro dibattito all’Università di Bergamo
nel 2009, poco dopo che ebbi tenuto delle conferenze al Museo di
Scienza e Storia Naturale di Brescia, che ha fatto scaturire un vivo
(e poco educato da parte di molti esponenti dell’evoluzione)
dibattito in internet. Al momento della pubblicità dell’evento
a Bergamo il professore con cui abbiamo collaborato per l’incontro
è stato censurato e l’evento cancellato. Recentemente
nel 2012 è stato organizzato a Melbourne un congresso ateo
mondiale ove avrebbero partecipato i pezzi grossi come Richard
Dawkins. L’organizzazione creazionista Creation Ministries
International (CMI) li ha invitati ad un dibattito pubblicizzato
sulla TV per risolvere pubblicamente l’accusa dagli
evoluzionisti che i creazionisti sono solo degli stupidi ignoranti
religiosi: gli atei hanno rifiutato. La CMI ha lanciato nuovamente la
sfida ed una seconda volta non hanno accettato perché in
passato in piccoli dibattiti su radio ed altri media ne sono usciti
con la coda fra le gambe. E’ uscito un documentario su DVD
chiamato “Expelled, no intelligence required” che
documenta diversi casi di docenti universitari che hanno perso il
posto di lavoro perché in qualche modo sono stati tacciati di
aver messo in dubbio il dogma evoluzionistico. Non dovrebbero proprio
essere le università i centri di dibattito e confronto per la
progressione della scienza? Conosco personalmente un geologo
ricercatore italiano che lavorava per un centro di ricerca italiano a
cui è stato ordinato di non associarsi all’AISO
altrimenti avrebbe perso il posto di lavoro. Vorrei lasciarvi due fra
tanti possibili riferimenti testuali.
In realtà
negli ultimi 100 anni, quasi tutta la biologia è avanzata
indipendentemente dall’evoluzione, eccetto la biologia
evolutiva stessa. La biologia molecolare, la biochimica, la
fisiologia non hanno a fatti considerato l’evoluzione. “
Dr Marc Kirschner, presidente fondatore del Reparto dei Sistemi
Biologici, Harvard Medical School, The Boston Globe, 23 Ottobre
2005.
Noi difendiamo
la scienza nonostante l’evidente assurdità delle sue
affermazioni, nonostante essa non riesca a realizzare molte delle
sue stravaganti promesse sulla salute e sulla vita, nonostante la
tolleranza della comunità scientifica per delle favole
immaginarie prive di verifica, perché abbiamo un impegno
aprioristico, un impegno materialista. Non è che i metodi e
le istituzioni della scienza ci obbligano ad accettare una
spiegazione materialistica dei fenomeni, ma al contrario, siamo
costretti dalla nostra adesione aprioristica alle cause materiali a
creare un apparato d’investigazione ed una serie di concetti
che generano spiegazioni materialistiche; non importa quanto
contro-intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti
ai lavori. Non solo, ma tale materialismo è un assoluto,
perché non possiamo aprire la porta al Piede Divino. Richard
Lewontin, “Billions and billions of demons”, ”,
The New York review, 9 January 1997, p.31”
A cura di Andrea carbone
|