Tutti noi siamo portati a
credere a ciò che riteniamo veritiero in relazione a quello
che presunti esperti ci spiegano tramite i diversi canali media e
così ci ritroviamo a considerare informazioni da verificare
come prove oggettive. Capita a volte che queste nostre informazioni
divenute per noi credenze si difendano in pubblico con forza e
convinzione. Purtroppo il problema è presente in ognuno di noi
e pochi ne sono coscienti. L’ultimo caso è quello di una
docente di storia nel biennio di un Liceo Classico, durante una
lezione la docente ha approfondito con la classe la teoria di Darwin
mettendone in luce limiti di carattere scientifico e in sostanza la
sua inaccettabilità.
Gli studenti, in parte con
ragione visto che gli si poneva un problema: credere o non credere ai
libri di testo visto che la loro professoressa, con l’aiuto di
pubblicazioni, confutava la teoria di Darwin? Ed ecco allora che i
giovani, credendo di avere un FATTO inconfutabile a sostegno della
teoria si sono contrapposti alla docente e hanno presentato il caso
degli abitanti di Limone sul Garda, portatori di una mutazione
genetica, attualmente ancora operante, che avrebbe dato luogo alla
produzione di una nuova proteina, la Apolipoproteina A-1 Milano, che
protegge dalle malattie cardiovascolari favorendo l’eliminazione
del colesterolo.
Appena appreso della nuova
“prova” a sostegno della teoria mi sono subito chiesto il
perché questa prova arrivi da studenti e non la si ritrova in
nessun testo a favore di Darwin? Già da qui il sospetto che
fosse come sempre una notizia “fasulla”; la domanda è
stata posta al dott. Nunzio Nobile, che, senza nessun tipo di
problema ha subito risposto e spiegato la questione e soprattutto
confutando che fosse una prova del neodarwinismo:La apolipoproteina A
ha già una funzione benefica per l'organismo in quanto estrae
il colesterolo dal circolo sanguigno e la porta al fegato dove
verrà eliminato attraverso la bile.La mutazione Milano
presente in alcuni abitanti di Limone del Garda non porta quindi ad
una funzione nuova ma rafforza ed amplifica la funzione precedente
della proteina. Queste mutazioni che provocano miglioramenti di una
precedente funzione sono selezionate e si possono diffondere nella
popolazione. Non è vero che le mutazioni sono o dannose o
neutrali, qualche volta, seppur molto raramente sono benefiche, ma
nel senso che migliorano una precedente funzione oppure possono
determinare una perdita di una funzione che nel caso specifico
possono dare un vantaggio all'organismo che la possiede: vedasi la
resistenza dei batteri agli antibiotici. In queste questioni si
deve rifuggire da due opposti estremismi: quello che dice che la
teoria darwiniana non è valida in nessun evento della vita ed
è da buttare via del tutto e quello che afferma la validità
della teoria drwiniana in tutti gli eventi della vita compresa la
macroevoluzione e le strutture complesse funzionali integrate. Di
queste strutture sono piene le cellule, basti pensare alle macchine
molecolari enzimatiche formate da molte sub-unità proteiche
,non funzionando una sola di esse la funzione della struttura
viene persa completamente. La formazione di queste strutture non
possono assolutamente essere spiegate col meccanismo darwiniano di
piccole mutazioni casuali + selezione naturale, per funzionare la
struttura tutte le componenti devono essere presenti sin dall'inizio.
Consiglio alla professoressa di leggere il libro di Michael Behe 'la
scatola nera di Darwin' è un libro molto ben fatto e chiaro e
accessibile anche ai non addetti ai lavori. In conclusione il
meccanismo darwiniano può funzionare per quelle piccole
mutazioni che migliorano una funzione precedente ed è questo
il caso della apolipoproteina A1 Milano. Ma il problema della vita
è:come sono nate le funzioni irriducibilmente complesse?'
Anche in questo caso, come in tutti gli altri, le prove non
sostengono per nulla il neodarwinismo; grazie alla docente che con
coraggio ha fatto il suo dovere, spiegato con intelligenza le
mancanze del neodarwinismo. Grazie al dott. Nunzio Nobile che senza
alcun problema ha risolto la questione delle mutazioni a Limone del
Garda.
Fabrizio Fratus
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