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UMILIATI DAL CASO
di Renzo Busti - 17/10/11-
 



Articolo scritto da un lettore di AISO



Probabilita' della nascita spontanea della vita.

Viviamo perché migliaia di proteine diverse, organizzate in modo molto complesso, funzionano opportunamente insieme. Pensando ai foglietti illustrativi delle medicine, sappiamo quanti guai puo' causare una singola proteina. Per parlare di vita, bisogna utilizzare i grandi numeri. Pochi hanno il tempo e la voglia di farlo. Per chiarirci le idee, propongo un esempio.

Immaginiamo l'Universo conosciuto pieno d'acqua. Con la potenza del pensiero comprimiamo tutta questa acqua nella punta di una biro. Otteniamo una sferetta d'acqua superdensa. Riempiamo tutto l'universo di queste sferette superdense. Otterremo un "Universo superden-so", che conterrebbe circa 10 elevato a 200 molecole d'acqua. Supponiamo che un nostro amico abbia perso un oggetto in questo universo compatto. Avrebbe qualche probabilità di ritrovarlo?

Immaginiamo ora di avere a disposizione i venti amminoacidi che formano la vita. Decidiamo di costruire tutte le possibili proteine contenenti 190 amminoacidi. Quante sarebbero? E' sempre il numero descritto in precedenza, 10 elevato a 200. Sarebbero tuttavia proteine spaghetto, inutili. Bisognerebbe avvolgerle in modo opportuno, per trasformarle in proteine funzionanti. Consideriamo ora un ipotetico essere vivente primordiale, che per sopravvivere ha bisogno, fra molte altre cose, di una proteina specifica, fatta da centonovanta amminoacidi. Si trova nella situazione di uno che cerca l' oggetto perso nell'Universo superdenso. Sbagliando proteina, poi, potremmo avere il veleno del cobra al posto dell'emoglobina.

Le nostre conoscenze attuali sono queste e mai saranno smentite:

1) la vita si basa su reazioni e organi molto complicati;

2) piccoli errori (proteina errata), portano alla morte;

3) il caso non può aver prodotto meccanismi o molecole molto complessi con pochi tentativi;

4) quindi per moltissimo tempo i meccanismi erano perlomeno balordi.

Non ci sono allora grandi difficoltà al formarsi spontaneo e casuale della vita?

I calcoli precedenti sono molto sfavorevoli al caso. Tuttavia la realta' e' ancora piu' complessa. Non di universo superdenso bisogna parlare, ma di multiverso superdenso. Esistono infatti proteine costituite da ... 200, 201, 202,..... 1000...proteine. Per ognuna di esse si puo' ripetere il ragionamento. La cosa si complica ulteriormente.

Passando da una proteina a quella che ha un amminoacido in piu', la grandezza del nuovo universo e' 20 volte piu' grande del precedente. Invito a pensare all'universo delle proteine costituite da 1000 amminoacidi. Questo per quanto riguarda le probabilita'.

Leggo da sempre una rivista scientifica, che pubblica regolarmente articoli sugli esseri viventi. Ogni articolo contiene valutazioni piene di ammirazione .

Se grande e' la difficolta' di produrre una nuova proteina, enormemente piu' difficile e' produrre un organo. Pensiamo per esempio le ali per volare. Uno dei massimi geni dell'umanita', Leonardo da Vinci, voleva arrivare a questo. Ha studiato il volo di molti uccelli, molti ne ha sezionati per capire come fare. E' riuscito solamente a produrre dei trabiccoli. Perche'? Perche ogni organo richiede intelligenza conoscenze e capacita' tecniche enormi.

Se pensiamo ad una mosca, dobbiamo ammettere che e' una meraviglia tecnologica. Parte istatntaneamnete, vola in silenzio, atterra in un punto qualunque. E' comandata da un cervello di 1 mmc, capace di dirigere tutte le funzioni biologiche di cui ha bisogno. Questo piccolo essere sarebbe una umuliazione per noi, se prodotto dal Caso. Riconosciamo giustamente una grande intelligenza a Rita Levi Montalcini, premio Nobel per avere individuato una proteina. Non inventato, ma individuato. Credo che inventare una proteina, senza copiare l'esistente, sia un compito al di fuori di qualunque intelligenza umana. Ogni essere vivente e' portatore di un numero enorme di soluzioni geniali a problemi complicatissimi. I sostenitori dell'evoluzione casuale fanno salti mortali per negare l'evidenza di un Creatore.. Devono sostenere che il Caso produce casualmente ( nella realta' un numero immenso di volte ) effetti meravigliosi. La terna Caso Necessita' Selezione impressiona, ma bisogna ricordare che e' invertita.Bisogna dire NECESSITA' CRITICA E IMPELLENTE, CASO, SELEZIONE. Un essere che ha bisogno ( IMPELLENTE ) di emoglobina, non puo' aspettare qualche milione di anni Parlando dell'occhio arrivano a dire (ultimo numero di Le Scienze ) che non e' un progetto intelligente, e che l'eventuale ingegnere progettista sarebbe da bocciare. Un grave errore sarebbe la posizione invertita dei coni. Credo non sia un errore, ma la necessita' di proteggerli da luce eccessiva, e mantenerli al''interno di un tessuto nutritivo.Comunque l'importante e' il suo ottimo funzionamento. Molte volte si e' parlato di errori, ma poi si e' scoperto che non lo erano. Si e' parlato addirittura di DNA spazzatura, ma poi...Ho letto che, l'inutile appendice, serve per conservare la flora batterica utile all'intestino. Dopo una infezione intestinale, a guarigione avvenuta, la flora sana contenuta nell'appendice riforma una flora normale nell'intestino. Tutti gli esseri sani funzionano perfettamente, ma l'evoluziosta deve cercare qualche errore, e lo trova dove non capisce. I grandi progettisti migliorano le loro macchine attraverso difetto-correzione. La natura non puo' fare questo, un errore distrug-gerebbe il lavoro precedente. Credo che i biologi, istruiti dagli errori fatti, dovrebbero essere piu' umili. Se vogliono credere che il Caso riesce a fare cose miracolose, lo credano. Dovrebbero pero' essere meno arroganti, con quelli che credono in una Intelligenza Creatrice. Per chiudere, ricordo che le loro ricerche procedono a tentativi, guidati dalle conoscenze acquisite, ma pur sempre tentativi.

Piccola precisazione finale: " il DNA di ogni essere vivente non e' fatto,come le proteine, da qualche centinaio di amminoacidi, ma da qualche miliardo di giuste proteine.

Prof.Renzo Busti


 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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