Domanda
posta da un lettore di AISO
Spett.le
redazione AISO: Desideravo, se possibile avere una risposta su
questo argomento: Mi è capitato oggi di ascoltare il Sig.
Pievani su RAI3 , stava pubblicizzando un suo libro ed ovviamante
attaccava Dio definendolo cinico e crudele per il fatto che diversi
animali ed insetti hanno comportamenti crudeli e addirittura sadici
per procurarsi il cibo o far crescere la loro progenie , portando
nella fattispecie a testimonianza l'esempio della vespa che con
il veleno immobilizza il bruco per poi depositare le larve dentro di
esso etc. etc , forse tra i vostri articoli avevo letto una risposta
a qualcosa del genere ma non riesco a trovarlo,ad ogni modo se
poteste gentilmente dirmi il vostro pensiero in proposito vi
sarei davvero grato, perché alcune volte anche io faccio
fatica a darmi una spiegazione su alcuni comportamenti animali
apparentemente crudeli.
Ringrazio
sentitamente.
Aiso
risponde
Molti
si sono posti questa domanda, partendo da Charles Darwin: “…non
avevo alcun’intenzione di dare un’impronta atea al mio
scritto. Ma confesso che non riesco a vedere, chiaramente come
altri e come desidererei, prove di un progetto e di benevolenza tutto
attorno a noi. Mi sembra ci sia troppa miseria nel mondo. Non riesco
a convincermi che un Dio benevolo e onnipotente avrebbe creato di
proposito le Ichneumonidæ con l’espressa intenzione che
si alimentassero all’interno dei corpi vivi dei vermi, o che un
gatto dovesse giocare con i topi.”, Charles Darwin, lettera ad
Asa Gray, 22 Maggio 1860. Da questa lettera si evince che questa
riflessione era uno dei fattori che spinse Darwin a cercare una
spiegazione che escludesse qualsia intervento divino per l'origine
della vita su questa terra.
Dopo
Darwin diversi hanno fatto la stessa rifllessione, incluso il
famosissimo Sir David Attenborough Per decenni voce e protagonista
dei più belli documentari sulla natura della BBC. Lui non
accetta l'esistenza di un Dio che crea delle creature crudel1:
"Quando creazionisti parlano di Dio che ha creato ogni specie
come un atto distinto, citano sempre i colibrì, orchidee,
girasoli ed altre belle cose. Io invece considero un verme parassita
che sta forando l' interno dell'occhio di un bambino seduto sulla
riva di un fiume nell'Africa occidentale, che lo porterà alla
cecità. Gli chiedo, 'Mi state dicendo che il Dio in cui
credete, detto da voi come un Dio misericordioso, che vuole bene ad
ognuno di noi, state dicendo che Dio ha creato questo verme che non
può supravvivere al di fuori del globo dell'occhio di un
bambino innocente?' Questo non mi sembra coincidere con un Dio colmo
di misericordia." , Buchanan, M, Wild, Wild Life, Sydney Morning
Herald, The Guide, p. 6, 24 March 2003. In un'altra occasione
Attenborough ha affermato che il movimento ID (Disegno Intelligente)
riguarda la teologia, mentre l'evoluzione riguarda la scienza. Nell'
esempio dell'occhio del bambino, Attenborough usa un'argomento
puramente teologico per screditare il creazionismo dimostrando una
palese incongruenza nelle sue argomentazioni, come fanno molti
evoluzionisti nel tentativo di screditare il creazionismo. Iniziando
il suo discorso con l'atto creativo di ogni specie da parte di Dio,
Attenborough costruisce un avversario di comodo per screditare il
creazionismo. Dio non ha creato la fissità delle specie, ma
specie con un patrimonio genetico sufficentemente ampio da consentire
la variazione e la speciazione. La specie biblica non si può
paragonare alla specie biologica secondo la definizione di specie di
E.Meyer, perché si troverebbe più al livello fra genere
o famiglia nella classificazione lineana.
Quello
che Darwin, Attenborough e molti altri hanno fattto è di
ignorare o non comprendere l'effetto che il peccato (la disubidienza
dell'uomo a Dio) ha avuto su ogni forma di vita su questa terra, cioè
la degenerazione di ogni specie, sia nel genoma, che nel fenotipo che
nel comportamento. In principio quando Dio creò la terra ed
ogni specie, non esisteva ne la morte, ne la sofferenza. Con
l'avvenimento del peccato, dovuto ad una scelta dell'uomo, Dio è
stato costretto a ritirare la mano sostenitrice, permettendo
all'entropia di iniziare ad agire. Con questo inizia la degenerazione
del genoma, l'accumulo delle mutazioni e l'adattamento all'ambiente
(che può portare anche alla speciazione) secondo il meccanismo
della selezione naturale. Ribadisco che i creazionisti accettano
pienamente la selezione naturale come sostenuto dalla scienza, le
prove empiriche e l'osservazione, ma questo non può portare
mai all'evoluzione di nuove forme di vita al di fuori dei limiti
della specie. La selezione naturale risulta sempre in una perdita del
contenuto genomico, proprio come le mutazioni anche loro risultano
sempre in una perdita di informazine genetica. L'evoluzione è
un meccanismo radicalmente diverso che presume la creazione
d'informazione genetica dal nulla, ma è privo di sostegno
scientifico e rimane una mera ipotesi. Come concetto l'ipotesi
dell'evoluzione necessità della sofferenza nel suo percorse di
selezione degli esemplari più adatti alla sopravvivenza. La
sofferenze e la morte sono strumenti fondamentali ed i “compagni
intimi” dell'evoluzione.
Il
mondo odierno sta vivendo e subendo le consequenze del peccato. La
sofferenza e la crudeltà nel mondo vivente non sono voluti da
Dio, ma sono il risultato della scelta dell'uomo. Come cristiani
crediamo che Dio non ci ha abbandonati a questa crudeltà ma ha
trovato una soluzione. Gesù Cristo ha sofferto ed è
morto per noi cosiché noi non dovremmo più subire la
pena della morte come conseguenza dei nostri peccati. Nella Bibbia
troviamo la promessa che un giorno non ci sarà più ne
la sofferenza ne la crudeltà. Apocalisse 21: 1 - 4: Poi
vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e
la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. E
vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo
da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii
una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di
Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi
popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà
più la morte, né cordoglio, né grido, né
dolore, perché le cose di prima sono passate». Quando
vedo che la scienza sostiene il modello creazionista per le
nostre origini, come presentato nel racconto della creazione, allora
posso avere fiducia che anche su quanto detto sulla terra ricreata.
E' una bellissima promessa di speranza.
Stefano Bertolini
Presidente A.I.S.O.
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