Il professor Piergiorgio Odifreddi ci ha inviato le seguenti considerazioni con riferimento ad un precedente post; di seguito la risposta in collaborazione con il professor Pier Maria Boria.
Caro Fabrizio,
grazie del suo post. devo darle atto di aver mantenuto le
critiche a un livello signorile, e dunque non ho difficoltà
a risponderle.
1) le mie critiche a zichichi che lei cita non
erano generiche, ma riferite a un suo libro sull’infinito.
poichè quel libro era pieno di strafacioni, credo che
fossero giustificate. citate fuori dal contesto, come nel suo
post, possono risultare offensive e sgradevoli, ma la lettura
dell’articolo intero dovrebbe mostrare che erano inserite
all’interno di un pezzo umoristico, almeno nelle
intenzioni.
2) le mie critiche a von neumann riguardavano le
sue idee politiche, e non certo il suo (indiscusso) valore
matematico. purtroppo, fa parte della condizione umana poter
essere grandi scienziati e pessimi uomini.
3) lei dice che “non
le era mai occorso di incontrare un evoluzionista che ricorresse
all’equazione di hardy e weinberg per sostenere
matematicamente l’evoluzione”. temo di poter dedurre
dalle sue parole che lei non ha mai guardato nessun testo di
biologia del liceo, in italiano o in inglese, perchè
praticamente tutti i testi scolastici riportano l’argomento.
4)
temo anche che non le sia familiare l’elementare principio
logico secondo cui, se da certe premesse segue una certa
conclusione, dalla negazione della conclusione segue la negazione
di almeno una delle premesse. ed è esattamente quel
principio che serve per usare l’equazione di hardy e
weinberg per dedurre le condizioni per l’evoluzione (a meno
che lei neghi non solo la spiegazione dell’evoluzione
fornita da darwin, cioè le premesse, ma il fatto stesso che
le specie evolvono, cioè la conclusione).
5) le
richieste che lei (tramite zichichi) fa a una teoria matematica
dell’evoluzione sono completamente irrealistiche, e
totalmente antiscientifiche: non esiste NESSUNA teoria scientifica
che le soddisfi! ad esempio, la sua critica si applica
perfettamente anche alla meccanica newtoniana, che certo non è
in grado di descrivere nei dettagli le orbite dei pianeti (già
nel caso di tre soli corpi), o anche solo della formazione delle
nuvole (tanto per fare un esempio a caso). chi ponga quelle
richieste, non è antievoluzionista, ma antiscientifico.
6)
per quanto può interessare, un intero libro sulle
antinomie, logiche e non, l’ho già scritto. si chiama
“c’era una volta un paradosso” (einaudi,
2003).
7) la sua conclusione, che se l’evoluzionismo
fosse provato allora non ci sarebbero movimenti antievoluzionisti,
è doppiamente fallace, e non dimostra nulla.
da un lato,
esistono infatti da sempre negazionisti di qualunque teoria
scientifica. io stesso continuo, ad esempio, a ricevere lettere di
gente che ritiene di aver quadrato il cerchio, nonostante le
dimostrazioni di impossibilità.
dall’altro lato,
esistono altrettanto da sempre convinti seguaci delle più
svariate e strampalate favole, sacre e profane. provi a leggere
“forse queneau. enciclopedia delle scienze anomale” di
paolo della bella e paolo albani (zanichelli).
in altre parole,
il mondo è pieno di sordi che non possono sentire, e di
idioti (con una d sola) che non possono capire. e anche di finti
sordi, che non vogliono sentire, o di matti che non vogliono
capire.
alla sua conclusione manca ovviamente un “terzo
escluso”. che la spiegazione sia corretta, e che lei e altri
non possiate o non vogliate capirla. per motivi ideologici anche
comprensibili, che non è il caso di specificare, essendo
comunque evidenti.
cordialmente! Pgo
RISPOSTA
Caro professor P. Odifreddi
credo che le sue critiche al Prof Zichichi siano pretestuose.
Zichichi è uno dei massimi scienziati italiani nel mondo
(http://it.wikipedia.org/wiki/Antonino_Zichichi) e i vari
strafalcioni a cui si riferisce sono solo interpretazioni non
condivise.
Le critiche alle persone e alle idee che hanno
portato avanti variano nel tempo e, quindi, sono irrilevanti nelle
argomentazioni di Zichichi. Von Neumann, come scrive lei, è
indiscutibile sotto il profilo scientifico ed è probabile
che ogni uomo abbia un vantaggio relativo ai suoi elaborati anche
grazie alle sue personali idee. Anche lei sicuramente valuta ed
interpreta la realtà basandosi sulle sue convinzioni. Si
verifichino i risultati non il pensiero personale.
I libri di
testo sono un po’, come dire, datati? Riportano ancora
fantomatici alberi evolutivi, false trasformazioni di diverse
specie in altre, classificazioni dei viventi ormai obsolete e
tante altre questioni ormai completamente riconsiderate come i
famosi organi residuali. Sull’equazione di Hardy e Weinberg,
nello specifico, le risponderò con il contributo del fisico
P. M. Boria; la conclusione è che voi evoluzionisti fate
confusione, l’evoluzione non avviene. Ciò che è
dimostrato è la cosi detta “microevoluzione”,
evoluzione verificabile, non la “macroevoluzione, che non è
osservabile in nessun modo e viene negata da ogni verifica
empirica (fossili, biochimica, complessità etc. etc.). La
Vostra ostinazione nel credere che piccole variazioni
(microevoluzione) possano produrre nell’arco di milioni di
anni esseri viventi differenti non è stata dimostrata
mentre il fatto che ogni qualvolta vi è microevoluzione si
ha perdita di informazione è verificabile sempre… E’
per me difficile comprendere come l’accumulo di perdita di
informazioni, microevoluzione/selezione naturale, possa sviluppare
nuove specie e ritengo che questa idea sia quantomeno bizzarra.
Sappiamo benissimo che la storiella dell’antiscientifico non
sta in piedi. Il curriculum di A. Zichichi parla da se ma le
faccio altri nomi: K. H. Wanser (fisica, professore alla
California State University), J. R. Rankin (fisica matematica
Università La Torbe Australia), A. McIntosh (matematica
Università di Leeds), W. Gitt (direttore Grman Federal
Istitute of Physics and Techology in Germania), J. M. Ciambala
(ingegnere meccanico Pennsylvania State Uneversity) etc. etc. Loro
la pensano come il nostro caro fisico, sono solo alcuni,
ovviamente.
La mia conclusione è che la teoria di Darwin
non è esaustiva, non rientra nel campo della scienza come
ha dichiarato l’evoluzionista e filosofo della biologia M.
Ruse. Mentre nel mondo la critica alla teoria di Darwin è
sempre più argomento di attualità (presso la
libreria di Harvard di Cambridge il testi che negano validità
al neodarwinismo sono quasi equivalenti ai testi che la
sostengono) in Italia si nega l’evidenza: un ampio movimento
di scienziati è ormai cosciente del fallimento della scuola
Spenceriana/Darwiniana.
Nelle sue considerazioni mi sottopone
qualche libro da leggere, la ringrazio, ma allo stesso tempo la
invito a leggere qualcosa anche io: Charles Darwin, oltre le
colonne d’Ercole di M. Georgiev, Le balle di Darwin di J.
Wells, L’illusione di Dawkins di Alister McGrath. Senza
pregiudizi ma cercando di comprendere che la verità
assoluta, nel caso vi fosse, non può essere la Vostra e
andrebbe ricercata in altro campo da quello della scienza. Qui,
tra i sordi idioti e un po’ matti, ci troviamo a cercare
verità verificabili e non dogmi falsamente scientifici.
R.
Lewontin, 1997 (Genetica, Harvard):
“Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente
assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza
della comunità scientifica per delle favole immaginarie…
perchè abbiamo un’impegno materialista aprioristico…
Non è che i metodi e le istituzioni della scienza ci
obbligano ad accettare una spiegazione materialista dei fenomeni,
ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione
aprioristica alle cause materiali… Questo materialismo è
assoluto…”
Cordialmente.
Fabrizio Fratus.
Vi proponiamo infine un’approfondimento sull’argomento ad opera del Prof. Boria. per leggerlo, CLICCA QUI