di Ronald Nalin
Alcuni caratteri della scrittura cinese racchiudono delle informazioni del tutto simili
a quelle presenti nei primi capitoli del libro della Genesi. Per comprenderlo
meglio è necessario addentrarsi un po' nel mondo della scrittura cinese.
La scrittura cinese, come altri sistemi di scrittura di antiche civiltà, è nata
pittografica. Con questo termine si intende che i suoi caratteri più che essere
collegati a dei suoni erano collegati agli oggetti che raffiguravano (persone,
cose, atti, eventi, idee). Ma mentre il nostro tipo di scrittura alfabetica è
diventata ad un certo punto fonemica (cioè ad ogni carattere corrisponde un
suono), quella cinese è restata morfemica, cioè ad ogni carattere non
corrisponde un suono ma un significato. Così per esempio, la parola
“mangiabili” nel nostro sistema di scrittura è composta da 10 unità minime
- le lettere che la compongono -, mentre nel sistema cinese è composta da 3
unità minime/morfemi: “Mangiare”, “-bile” che indica la possibilità
dell’azione di mangiare, e infine “-i” cioè indicativo del plurale:
totale 3 caratteri.
Uno dei caratteri cinesi per scrivere “uomo” è il simbolo
dove
si riconosce la rappresentazione di due gambe in movimento.
Il simbolo significa
"bocca" ed è la schematizzazione di una bocca aperta; questo simbolo
ha anche il significato astratto di “persona”, come d’altronde è comune
anche nel nostro linguaggio (dove si usa l’espressione “tante bocche da
sfamare”). “Albero” simboleggia
una pianta con le radici e “donna” è
la rappresentazione schematica di un essere umano. Per esprimere degli oggetti
complessi o delle idee astratte, non è possibile usare singoli
caratteri. Ci vogliono degli ideogrammi,
cioè una serie di caratteri messi vicini e che formano un’unica parola. Gli
ideogrammi devono usare accostamenti di idee facilmente intuibili, altrimenti il
messaggio diventa difficile da decifrare.
La scrittura ideografica cinese è vecchia di ben 4000 anni, dato che le sue
origini vengono fatte risalire a prima del 2000 a.C.. In tutto questo lungo
periodo di tempo l’aspetto grafico degli ideogrammi si è mantenuto abbastanza
inalterato, cosicché quelli attuali non sono molto diversi da quelli antichi.
Accadde invece che alcuni caratteri, pur restando graficamente inalterati,
cominciarono ad assumere un valore più fonetico che ideografico, divenendo cioè
un semplice suono non collegato più all’oggetto originario.
Andiamo ora a vedere in dettaglio i caratteri utilizzati per alcune parole che ci
interessano in modo particolare.
Il verbo “creare” si scrive ed
è composto da quattro elementi: significa
“polvere”, abbiamo
visto che sta per “bocca” o “persona”, significa
“camminare” (una rappresentazione evidentemente pittografica) e infine un
piccolo segno verticale accanto alla parola polvere, chiamato p’ieh,
che rappresenta l’idea di alito vitale e movimento. Dunque i cinesi scrivono
creare come: polvere + alito vitale + persona (o bocca) + camminare. Dice Genesi
2:7: «E l’Eterno Iddio formò l’uomo (persona)
dalla polvere della terra, gli soffiò
nelle narici un alito vitale e
l’uomo divenne un’anima vivente».
L’aggettivo “primo” si scrivee
in esso riconosciamo tre elementi: “polvere”,
“uomo”
e il p’ieh"vivente". Perché associare il termine “primo” proprio ad un essere umano e alla
polvere? Quest'associazione presuppone l’esistenza di una diffusa credenza in
un primo antenato umano tratto dalla
polvere, come testimonia anche il già visto verbo “creare”.
La parola “felicità” si scriveed
è composta da quattro simboli:è uno dei segni usati per la parola “dio” o per indicare spiritualità in
generale,che significa “persona”,“giardino”
o “campo coltivato”, un carattere che in tutte le sue accezioni si riferisce
sempre al lavoro dell’agricoltore, infine un tratto orizzontale che
simboleggia il numero “uno”. Già il pittogramma per “giardino” ricorda
la descrizione dell’Eden, perché in Genesi 2:10 è detto che da esso si
dipartivano 4 corsi d’acqua in quattro direzioni. Ma è singolare che il
concetto di felicità sia espresso in cinese con questo accostamento: dio + una
persona + giardino, quasi un ritratto della pace dell’Eden.
Ancor più significativo è come ancora oggi i cinesi scrivono il verbo “desiderare,
concupire”. Ecco la sua rappresentazione:.
Questo carattere può anche esser utilizzato come un nome o un aggettivo:
avido, bramoso, ghiotto, goloso, ingordo, quasi sempre riferito al desiderio
senza freni di mangiare o bere. Dovreste essere
in grado di riconoscere i tre simboli di questa parola, composta da 2 alberi e
una donna. È nota la presenza di due alberi speciali in Eden, con una donna che
mise in atto un desiderio proibito mangiando un frutto proibito! La conferma di
questo collegamento sta proprio nel modo in cui si scrive "proibire,
avvertire"in
cui di nuovo osserviamo la presenza di due alberi e di un terzo carattere
Concludiamo con la parola “imbarcazione” .
Ci sono tre componenti: “vaso”
o “recipiente”,il
numero “otto”, infine l’ormai rinomata “persona”
. “Imbarcazione” è dunque un vaso con otto persone ed è noto che la più
famosa barca della storia, l’arca di Noè, conteneva proprio otto passeggeri
umani (Genesi 7:13; 1 Pietro 3:20).
Per ragioni di spazio ci fermiamo qui, ma ci sono ancora molte altre parole
(spirito, tentatore, torre, confusione, dominio imperiale, principio, crudele,
giustizia, dolore, nascondersi, ecc.) che ricordano in modo sorprendente il
racconto della Genesi.
Se nell’epoca in cui nacque la scrittura cinese questi concetti erano compresi,
significa che la gente era a conoscenza di racconti e tradizioni in tutto simili
a quelli della Genesi. Siamo dunque in presenza di una fonte esterna alla
Genesi che ne conferma il contenuto. Questa scoperta suggerisce
l’accattivante ipotesi che i progenitori dei cinesi provenissero dalla
dispersione di Babele e che abbiano fissato nella scrittura le tradizioni che
avevano ricevuto dai sopravvissuti al Diluvio. Quelle stesse tradizioni che si
conservarono più o meno inalterate anche in altre culture (semitiche e non) e
che vennero ad un certo punto impresse in modo ispirato nella Parola di Dio.
Anche oggi, nell’ipertecnologico XXI secolo, un cinese scrive “nave” come
“vaso con otto persone” e “concupire” con “donna e due alberi”:
pochi sanno il perché di questa bizzarria, ma è forse proprio per la presenza
di queste antiche radici bibliche che i cinesi sono attualmente fra i più
aperti all'ascolto della Parola di Dio.
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