Domanda
posta da un lettore di AISO
Teofilo
ci invia una richiesta d'aiuto per rispondere ad un suo
interlocutore.
Interlocutore: Ciao, sono così
convinto che Dio esiste da non avere più necessità
neppure della fede ! I tuoi dubbi provengono solo dal fatto che
continui comunque a pensare all'evoluzione come una "teoria",
lo era ma ormai non più. L'altra idea che penso generi
confusione deriva invece dal fatto che pensi alla coppia come un
insieme armonico di organi appartenenti a creature meravigliose e
complesse invece di pensare che sono formate anche esse da tessuti e
da strati di cellule e le cellule da molecole e le molecole da atomi.
Gli stessi atomi delle pietre e del legno, sono uguali varia solo il
numero dei loro corpuscoli. Diceva oggi alla TV quell'attore CRUDO
che ha vinto l'isola dei famosi che paragona Dio a..."un panino
col salame" ossia di una semplicità infinita. A parte
l'ilarità del paragone ma ha detto una cosa molto giusta: Dio
è infinitamente semplice e logico oltre che tutte le altre
cose. Cosa c'è di più semplice e allo stesso momento
complesso di creare una particella (ti sei chiesto perchè i
Fisici di Ginevra cercano la "particella di Dio" ?)e
lasciarla poi evolvere e dar luogo all'Universo infinito e all'uomo ?
Se andiamo a ritroso nel tempo miliardi di anni fa ( quasi 14
miliardi) venne fuori il nostro universo proprio da una particella e
la terra da una esplosione di corpi celesti circa 5 miliadi di anni
fa. Allora non c'era niente, solo acqua e nubi tossiche. Chi viveva
in quell'ambiente ? Nessuno, però man mano che l'ambiente
diventava meno tossico furono le continue scariche elettriche che
colpivano gli atomi a ionizzarli e a far sviluppare le prime
molecole. Ma sopravvivevano solo quelle che si univano tra di loro
perchè diventavano più resistenti quando, per caso, una
mutazione creò la prima molecola di acido nucleico (più
atomi messi insieme tra loro in una combinazione che dava massima
stabilità e minima energia). Da li i primi protozoi, poi i
batteri, le alghe, gli organismi pluriclelulari complessi ecc.ecc.
che si riproducevano per divisione. Finchè divenendo più
complessi comparve sempre per caso la riproduzione sessuale che fu
premiata rispetto alle altre. Quindi i primi animali ecc ecc. finchè
un animale amntropomorfo sviluppò, sempre per mutazione
casuale, un cervello più grande degli altri e qui comparve
l'uomo circa 250 mila anni fa. Ma pensi davvero che Dio abbia
preferito far comparire l'uomo già bell'e fatto con tanto di
mela in mano quando a lui è bastato creare l'atomo e far fare
poi il resto alla stessa natura creata da LUI ? Comunque, dammi
retta, l'evoluzione non è più una teoria ma un dato di
fatto e dimostra in maniera inequivocabile la creazione in termine
ecolutivi fatta da DIO. Del resto ti basta chiedere a un sacerdote
aggiornato sul pensiero attuale della Chiesa alla luce degli ultili
convegni che si sono susseguiti negli anni e vedrai che oggi la
Chiesa Cattolica ammette l'evoluzione e l'atto creativo relativo.
Abbiamo la fortuna di avere un Papa "Scienziato" molto ma
molto oculato e intelligente approfittiamone ! Ciao
Teofilo:
Da parte mia faccio fatica a pensare quello che pensa questo
biologo e cioè di tutta questa casualità senza un
progetto nella creazione che avrebbe dato origine alla coppia come
per necessità... Ha un peso scientifico quello che egli
dice non essere più una semplice teoria? Può la
coppia umana o di qualunque specie animale essersi così venuta
a formare?
Vi ringrazio se vorrete offrirmi qualche spunto
motivato per poter rispondere.
Risponde
AISO
Il
suo interlocutore parte dal presupposto che l'evoluzione sia un
fatto, iniziando cosi già subito con il piede sbagliato. Una
semplice riflessione puo facilmente confutare questo pensiero:
Quello che la maggioranza del grande pubblico considera come
scienza viene in realtà definita come scienza operativa,
cioè fare esperimenti nel presente. Questa è
la scienza che ci ha dato il computer, la macchina, la resonanza
magnetica ed ha portato l'uomo sulla luna. Questo tipo di scienza si
basa su esperimenti che risultano in dati empirici - che sono dati
osservabili e tangibile. Lo studio delle nostre
origini (un evento del passato) non rientra nella definizione della
scienza operativa perché non è possibile fare
esperimenti nel passato. La consequenza va classificata come
scienza delle origini e con questo perde la modalità empirica.
La selezione naturale , essendo osservabili ,
rientra nella scienza operativa e nei dati empirici. Invece la
abiogenesi (spontanea generazione della vita) , essendo
puramente presunta, rientra nella scienza delle origini e
il pensiero metafisico. La selezione naturale va equiparata
all'evoluzione perché sono meccanismi diversi. Una semplice
definizione per una teoria scientifica che deve rispettare i
seguenti criteri. 1) osservabile 2) testabile 3)
ripetibile La abiogenesi non è osservabile,
nè testabile, nè ripetibile (meno male) e
cosi non è una theoria scientifica, come non lo è la
creazione. Karl Popper, il padre del metodo scientifico moderno,
ha definito mera congettura una teoria che non è
testabile . Cosa ha dichiarato per l'ipotesi dell'evoluzione?:
Sono
arrivato alla conclusione che il Darwinismo non è una teoria
testabile, ma un programma di ricerca metafisica. K.Popper, Unended
Quest: An Intellectual Autobiography [1974], Open Court: La Salle,
Ill., Revised Edition, 1982, p.168
Può essere una dura
realtà da accettare per molti, ma l'evoluzione non ha mai
superato il suo stato di mera ipotesi.
Con questa base
scientifica stabilita possiamo rispondere a quanto specificato dal
suo interlocutore sulla abiogenesi. Le condizioni primordiali
esistenti che hanno portato alla formazione della prima forma di vita
va chiarita . Gli amino acidi dovevano arrivare prima del acido
nucleico. Le molecole degli amino acidi poi dovevano unirsi in
catene, formando cosi le proteine che a loro turno si dovevano unire
a formare tutto il resto come l'acido nucleico. Miller ed Urey nel
1953 hanno sviluppato il loro famoso esperimento che avrebbe copiato
le condizioni primordiali che avrebbero prodotto la vita.
L'esperiemento è stato proclamato come un trionfo per
l'evoluzione. Ma c'erano 3 problema fondamentali: 1) Le
materie prime erano sbagliate: L’atmosfera originale degli
evoluzionisti doveva diventare riducente: Metano (CH4) + Ammoniaca
(NH3) + N2 + CO2 + H2O. Non poteva assolutamente avere ossigeno (O2).
Però è un fatto che l'atmosfera
primordiale conteneva ossigeno. Questo si evince con certezza perché
tutte le rocce antiche testate contengono O2, anche quelle
considerate come avere 3.500 millioni di anni (Flowers, C., A Science
Odyssey: 100 Years of Discovery, William Morrow and Company, New
York, p. 173, 1998.). La presenza di ossigeno avrebbe ossidato ogni
materiale organico ed inorganica che sarebbe stata prodotta
dalle scariche elettriche. Avrebbe distrutto le molecole che Miller
cercava di creare. I raggi cosmici + H2O nell'atmosfera = H2 +
O2. L'ossigeno naturalmente c'era. 2) Le
condizioni erano sbagliate: CH4 + NH3 + scarica elettrica =
amminoacidi amminoacidi + scarica elettrica = DISTRUZIONE Per
superare questo problema Miller ha dovuto creare un flusso e un
metodo per estrarre gli amminoacidi prima che la successiva scarica
elettrica avrebbe distrutto la molecola che stava cercando di creare.
Questo raggionamento presume un intelligenza o disegnatore e non puro
caso! 3) I risultati erano sbagliati: Miller ha creato
catrame + amino acidi: Il catrame è tossico per la vita e gli
amminoacidi estratti da Miller erano sia destrogiri che levogiri.
Solo le catene di amino acidi levogiri formano le poteine della vita.
1 sola molecola destrogira distruggerebbe la vita (Jamali, F.,
Lovlin, R., Corrigan, B.W., Davies, N.M. and Aberg, G.,
Stereospecific pharmacokinetics and toxicodynamics of ketorolac after
oral administration of the racemate and optically pure enantiomers to
the rat, Chirality 11(3):201–205, 1999. Coppedge, J.F.,
Probability of left-handed molecules, CRSQ 8:163–174, 1971.).
La probabilità di formare 1 proteina con solo 100 amminoacidi
è di 1 su 1065. Imaginiamo l'impossibilità di formare
una catena cosi lunga di amino acidi che siano TUTTI levogiri! Anche
la formazione di una proteina (se possibile) non risulterebbe in una
forma di vita che è infinitamente più complessa di una
proteina. 75 Proteine sono necessarie per formare il DNA, ma il DNA è
necessario per formare le proteine - un circolo vizioso senza uscita!
Un'altra cosa, dica al suo interlocutore che ne gli
atomi ne le molecule subiscono una
mutazione . Questo presuppone una forma di vita pre-esistenze
per mutarsi. Le molecole non si mutano - subiscono unicamente delle
reazioni chimiche e reazioni chimiche non rappresentano forme di
vita!
Il rinomato Sir Frederick Hoyle (evoluzionista) ha
calcolato la probabilità che la abiogenesi sia avvenuta
spontaneamente. Secondo il suo calcolo la probabilità della
abiogenesi è di 1 su 10^40.000 (1 in 1E40.000), cioé
matematicamente impossibile. Se consideriamo che 1E80 è
stimata come la somma di tutti gli atomi nell'intero universo, una
probabilità di 1 su 1E40.000 non la possiamo neanche
immaginare. Equivale a prendere una grande bomba, farla esplodere
sotto una grande montagna - i pezzettini cadono e, come per
incanto, New York, con semafori, ascensori che funzionano,
ecc. Poi i pezzettini continuano a cadere e ogni secondo Tokyo,
Londra, Parigi, Roma ....... per un'eternità. Necessità
una fede straordinaria a credere in questo. Il calcolo di Hoyle viene
accettato anche dal mondo evoluzionista. In base al proprio calcolo
Hoyle ha rinunciato ad avere una fede cieca nell'abiogenesi. Poiche
non vuoleva rinunciare all'evoluzione ora crede che la vita è
arrivata sulla terra dallo spazio - una teoria conosciuta come la
Panspermia. Però semplicemente il problema dell'impossibilita
della abiogenesi viene spostata su'un altro pianeta dove è
altrettanto impossibile creare la vita! Ecco vari articoli sui
calcoli di Hoyle: F. Hoyle and C. Wickramasinghe, Evolution from
Space, pg 130. Hoyle, F., The big bang in astronomy, New Scientist
92(1280):527, November 19, 1981. Hoyle on evolution, Nature,
294(5837):105, November 12, 1981. Hoyle F., The universe: past and
present reflections; in: Engineering and Science, p. 12, November
1981.
Tutto questo presuppone che il Big Bang sia avvenuto.
Perché non chiede al suo interlocutore di fare delle indagini
sulle ricerche e riflessioni più recenti. Avrebbe una grande
sorpresa a scoprire che gli evoluzionisti ora non sono più
cosi certi. Infatti, sempre più scienziati ora stanno cercando
una spiegazione alternativa per l'origine dell'universo perché
il Big Bang semplicemente non spiega le osservazioni: numerosi
pianeti retrogradi, galassia con spirali non sufficientemente
avvolti, corpi antichi (come la nostra luna ed altre lune) con
attività sismiche indicative di una formazione recente, ecc.
Presumiamo ora che la abiogenesi sia avvenuta, contro ogni
possibilità (ormai anche gli scienziati evoluzionisti hanno
abbandonato la ricerca per spiegare la abiogenesi), e cosi nasce il
principio antropico. Il fatto che siamo qui è evidenza che
l'abiogenesi sia accaduta ! Questo ci parla di una scienza
logica e sistematica? Per niente! Dalla prima cellula di vita si
sarebbero mutate tutte le altre forme organiche conosciute? Anche qui
ci tocca ignorare il fatto che nessuna mutazione è mai stata
dimostrato di avere aggiunto o creato nuove informazioni genetiche,
che invece è quello che necessità l'evoluzione.
Un'altro rinomato scienziato Dott. John Sanford (genetista e
co-inventore della 'pistole del gene' per la modifica genetica di
organismi) ha chiaramente affermato nel suo recente libro che
mutazioni risultano SEMPRE in una perdita d'informazione genetica.
Genetic Entropy & The Mystery of the Genome, FMS Publications,
3rd Ed., 2008, p.27.
Il suo interlocutore probabilmente non
ha letto il recente articolo del gennaio 2009 nella prestigiosa
rivista New Scientist dove la copertina dichiara "Darwin aveva
torto". L'articolo trova il biologo Eric Bapteste, Università
Pièrre & Marie Curie, Parigi che dichiara: “Non
esiste alcuna evidenza che l’albero della vita è una
realtà”, Lawnton, G., Uprooting Darwin’s tree, New
Scientist 201(2692):34–39, 24 January 2009. Non rifiutano
l'evoluzione, ma il processo di discendenza per omologia non riesce a
spiegare le forme di vita sulla terra, cosi devono trovare un nuovo
meccanismo!
Un'ultima riflessione su quanto scritto dal suo
interlocutore. Si dichiara assolutamente un credente, sostenendo che
la chiesa cattolica ed il papa stesso accettano l'evoluzione come
fatto. Ho sentito altri cattolici che insistono che la posizione
della chiesa cattolica NON è una di pieno accordo con
l'evoluzione. Però cattolico o no, un qualsiasi credente in
Dio ed in Gesu Cristo come figlio di Dio e nostro redentore dovrebbe
porsi la seguente riflessione. La Bibbia dichiara che la morte è
il risultato del peccato (il peccato essendo la
disubidienza/ribellione a Dio). Un credente che contemporaneamente
crede in millioni di anni di evoluzione accetta che i fossili hanno
millioni di anni e cosi accetta che la morte e la sofferenze siano
stati presente sulla terra prima dell'evoluzione del primo uomo.
L'evoluzione assolutamente necessita del processo di morte come il
suo meccanismo di elliminazione delle forme di vita meno adatte. Se
la morte c'è sempre stata, prima del peccato, allora non può
essere la conseguenza del peccato. Allora cosa possiamo dire dell
peccato? Sarà un concetto filosofico e se il peccato è
un concetto filosofico allora cosa dire della crocefissione di Gesù
e la Sua morte per i nostri peccati filosofici? Rende inutile e
privo di significato il sacrificio del Figlio di Dio per la nostra
redenzione. Come mai molti credenti non hanno mai fatto questa
riflessione e non sono arrivati alla stessa conclusione degli atei?
L'ateo Richard Bozarth nella rivista atea American Atheist , ha
dichiarato nel suo articolo "The Meaning of Evolution"
del 20 Sept. 1979, p. 30: "È chiaro che la
comprensione della vita di Gesù e la Sua morte sono la
consequenza dell’esistenza di Adamo e del frutto proibito che
lui ed Eva mangiarono. Senza il peccato originale, chi ha bisogno di
essere redento? Senza la caduta di Adamo in una vita di costante
peccato, culminata nella morte, quale ruolo rimane per la
Cristianità? Nessuno.” Questa è una riflessione
importante che ogni credente che accetta l'evoluzione dovrebbe porsi.
Penso di aver dato sufficiente materiale di studio per
il suo interlocutore.
Cordiali saluti, Stefano
Bertolini Presidente A.I.S.O.
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