Aldo
Piombino ha posto 22 questioni in seguito alla pubblicazione del
libro curato dal prof. Roberto de Mattei “Evoluzionismo: il
tramonto di una ipotesi”. Queste 22 questioni sono state
promosse entusiasticamente in internet fra i vari blog evoluzionisti
come un’ottima sfida al creazionismo. Va considerata
l’esperienza di Piombino che si è laureato in Scienze
Geologiche, ma secondo la sua biografia “non ho fatto il
geologo”. Le questioni vengono riprodotte per intero, corredate
delle relative risposte.
Premessa
A.Piombino: E' vero. Non sono un ricercatore universitario, come lo
sono invece tanti blogger scientifici. Proprio per questo mi sento
libero di rivolgere alcune domande al Vice Presidente del CNR, il
Professor Roberto De Mattei, che non solo è un
antievoluzionista, ma ha organizzato, come ho già scritto, un
convegno contro il darwinismo nella sede del CNR (convegno di cui
peraltro non c'è traccia nel sito di questa organizzazione).
Sono curioso di sapere come è possibile che oggi, quando
l'evoluzionismo regge alla prova dei fatti "al dì là
di ogni ragionevole dubbio," un vicepresidenza [sic] del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, continui a contestarlo usando
allo scopo i locali di questa organizzazione pubblica, che gli ha
pure concesso 9.000 euro per stampare gli atti del suo workshop.
Ammetto di essere molto lungo, ma la capacità di sintesi
evidentemente non è il mio forte, e gli argomenti da toccare
sono troppo vasti. Quindi, Caro Professor De Mattei, La prego di
rispondermi o qui direttamente o inviandomi una E-mail al mio
indirizzo aldo.piombino@tiscali.it per sapere dove mi ha risposto in
modo che i miei 24 lettori ne siano informati.
8.
ORNITORINCO: ci sono 5 classi di vertebrati (o 6 se scindiamo dai
pesci ossei quelli cartilaginei): ognuna di queste ha un preciso
schema anatomico, biologico e fisiologico, nonostante le grandi
differenze in dimensioni e stile di vita delle creature che ne fanno
parte. Se vediamo un animale capiamo immediatamente se è un
“pesce”, un “anfibio”, un “uccello”
un “rettile” o un “mammifero” (placentato o
marsupiale). Invece l'ornitorinco è un caso diverso: ha il
pelo, ha una temperatura costante (sia pure più bassa degli
altri mammiferi), produce latte (però non ha delle vere
mammelle), ha un solo arco aortico e i denti visibili solo nei
neonati e in qualche fossile, sono diversi fra loro. Questi sono
caratteri tipiche di un mammifero. Ma per altre caratteristiche
sembra un rettile: i femori orizzontali anziché verticali, la
visione a colori, l'apparato escretore – riproduttivo unico (la
cloaca), la produzione di uova (con uno solo dei geni per la
vitellogenina ancora attivi), i cromosomi sessuali più simili
a quelli dei rettili. Insomma, si potrebbe classificarlo sia fra i
rettili che fra i mammiferi. Guarda caso questo animale assomiglia
molto a tutta una serie di fossili che indicano forme di vita
intermedie fra rettili e mammiferi che si trovano in sedimenti di età
compresa fra il Permiano e il Triassico, forme estinte dappertutto
tranne che in Australia, dove i mammiferi placentati non sono potuti
arrivare a causa dell'isolamento di questo continente dall'epoca
della rottura del Gondwana. Quindi l'ornitorinco è l'unico
animale che troviamo, diciamo così, nel guado fra una classe
di vertebrati ed un'altra. Perchè Dio, dopo aver usato
degli schemi così rigidi, avrebbe fatto un animale come
l'ornitorinco che è una via di mezzo tra rettili e mammiferi?
Dio
ha il senso dell’ umorismo e si è divertito. Forse avrà
voluto mettere il bastone fra le ruote degli evoluzionisti?
L’ornitorinco non va considerato come una forma intermedia, ma
viene piuttosto classificato come creatura “a mosaico”
detto anche chimera. Dopo il sequenziamento del suo genoma,
l’ornitorinco non riesce più a collocarsi nel classico
albero evolutivo, ma costituisce un ramo a parte. Non è utile
alla teoria dell’evoluzione.
Stefano
Bertolini
Presidente
AISO
Le
prime 5 risposte:
http://www.origini.info/articolo.asp?id=398
http://www.origini.info/articolo.asp?id=397
http://www.origini.info/articolo.asp?id=395
http://www.origini.info/Articolo.asp?id=402
http://www.origini.info/Articolo.asp?id=401http://www.origini.info/Articolo.asp?id=403http://www.origini.info/Articolo.asp?id=410
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