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STEFANO BERTOLINI RISPONDE ALLE 22 QUESTIONI DI ALDO PIOMBINO - QUESTIONE 8 DI 22- ORNITORINCO
di Stefano Bertolini - 22/04/11-
 



Aldo Piombino ha posto 22 questioni in seguito alla pubblicazione del libro curato dal prof. Roberto de Mattei “Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi”. Queste 22 questioni sono state promosse entusiasticamente in internet fra i vari blog evoluzionisti come un’ottima sfida al creazionismo. Va considerata l’esperienza di Piombino che si è laureato in Scienze Geologiche, ma secondo la sua biografia “non ho fatto il geologo”. Le questioni vengono riprodotte per intero, corredate delle relative risposte.


Premessa A.Piombino: E' vero. Non sono un ricercatore universitario, come lo sono invece tanti blogger scientifici. Proprio per questo mi sento libero di rivolgere alcune domande al Vice Presidente del CNR, il Professor Roberto De Mattei, che non solo è un antievoluzionista, ma ha organizzato, come ho già scritto, un convegno contro il darwinismo nella sede del CNR (convegno di cui peraltro non c'è traccia nel sito di questa organizzazione). Sono curioso di sapere come è possibile che oggi, quando l'evoluzionismo regge alla prova dei fatti "al dì là di ogni ragionevole dubbio," un vicepresidenza [sic] del Consiglio Nazionale delle Ricerche, continui a contestarlo usando allo scopo i locali di questa organizzazione pubblica, che gli ha pure concesso 9.000 euro per stampare gli atti del suo workshop. Ammetto di essere molto lungo, ma la capacità di sintesi evidentemente non è il mio forte, e gli argomenti da toccare sono troppo vasti. Quindi, Caro Professor De Mattei, La prego di rispondermi o qui direttamente o inviandomi una E-mail al mio indirizzo aldo.piombino@tiscali.it per sapere dove mi ha risposto in modo che i miei 24 lettori ne siano informati.


8. ORNITORINCO: ci sono 5 classi di vertebrati (o 6 se scindiamo dai pesci ossei quelli cartilaginei): ognuna di queste ha un preciso schema anatomico, biologico e fisiologico, nonostante le grandi differenze in dimensioni e stile di vita delle creature che ne fanno parte. Se vediamo un animale capiamo immediatamente se è un “pesce”, un “anfibio”, un “uccello” un “rettile” o un “mammifero” (placentato o marsupiale). Invece l'ornitorinco è un caso diverso: ha il pelo, ha una temperatura costante (sia pure più bassa degli altri mammiferi), produce latte (però non ha delle vere mammelle), ha un solo arco aortico e i denti visibili solo nei neonati e in qualche fossile, sono diversi fra loro. Questi sono caratteri tipiche di un mammifero. Ma per altre caratteristiche sembra un rettile: i femori orizzontali anziché verticali, la visione a colori, l'apparato escretore – riproduttivo unico (la cloaca), la produzione di uova (con uno solo dei geni per la vitellogenina ancora attivi), i cromosomi sessuali più simili a quelli dei rettili. Insomma, si potrebbe classificarlo sia fra i rettili che fra i mammiferi. Guarda caso questo animale assomiglia molto a tutta una serie di fossili che indicano forme di vita intermedie fra rettili e mammiferi che si trovano in sedimenti di età compresa fra il Permiano e il Triassico, forme estinte dappertutto tranne che in Australia, dove i mammiferi placentati non sono potuti arrivare a causa dell'isolamento di questo continente dall'epoca della rottura del Gondwana. Quindi l'ornitorinco è l'unico animale che troviamo, diciamo così, nel guado fra una classe di vertebrati ed un'altra. Perchè Dio, dopo aver usato degli schemi così rigidi, avrebbe fatto un animale come l'ornitorinco che è una via di mezzo tra rettili e mammiferi?


Dio ha il senso dell’ umorismo e si è divertito. Forse avrà voluto mettere il bastone fra le ruote degli evoluzionisti? L’ornitorinco non va considerato come una forma intermedia, ma viene piuttosto classificato come creatura “a mosaico” detto anche chimera. Dopo il sequenziamento del suo genoma, l’ornitorinco non riesce più a collocarsi nel classico albero evolutivo, ma costituisce un ramo a parte. Non è utile alla teoria dell’evoluzione.



Stefano Bertolini

Presidente AISO


Le prime 5 risposte:

http://www.origini.info/articolo.asp?id=398 http://www.origini.info/articolo.asp?id=397 http://www.origini.info/articolo.asp?id=395 http://www.origini.info/Articolo.asp?id=402

http://www.origini.info/Articolo.asp?id=401http://www.origini.info/Articolo.asp?id=403http://www.origini.info/Articolo.asp?id=410


 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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