Il 2009 è
stato l’anno delle celebrazione per il bicentenario darwiniano,
ma continuano le pubblicazione e le discussioni su questi avvincenti
argomenti. Il 2010 ha visto la pubblicazione del testo di J. Fodor e
M. Piattelli Palmarini (Feltrinelli ed.) che si sono soffermati sulla
critica all’idea darwiniana che la selezione naturale sia il
principale motore dell’evoluzione. Questo è bastato per
riaccendere le polemiche da parte delle vestali dell’evoluzione
che non vogliono mai sentire parlare di critiche. Figuriamoci quando
si metta in discussione la selezione naturale che, col caso, reggono
l’impianto evoluzionista.
Nel
novembre del 2010 è stato pubblicato un’agile testo del
prof. Umberto Fasol, biologo, docente di Scienze Naturali nel Liceo
Alle Stimate di Verona, di cui è Preside, non nuovo a
pubblicazioni su questi temi; infatti, nel 2007 per le edizioni Fede
& Cultura pubblicò La creazione della vita, andato
subito esaurito nel giro di pochi mesi; ecco che Fede & Cultura
in questi giorni ci propone Evoluzione o Complessita? La nuova
sfida della scienza moderna (pagg.90, € 7,00).
C’era proprio
bisogno di un altro volume sull’evoluzione e l’evoluzionismo?
Non ne sappiamo già abbastanza? No. Qualche settimana fa
sull’inserto domenicale de Il Sole 24 Ore un illustre
collaboratore invitava i medici a riflettere sulla prova
dell’evoluzione data dai batteri che diventano resistenti agli
antibiotici! Ora basta poco per comprendere che i batteri
acquisiscono una resistenza, ma batteri rimangono, più
aggressivi, ma sempre batteri. Altro che prova dell’evoluzione!
Questo
quaderno è un contributo al dibattito moderno sull’origine
della vita e sulla sua evoluzione. E’ rivolto a chiunque
sia interessato ad aggiornare e ad approfondire le sue conoscenze: le
persone curiose prima di tutto, poi i professionisti, ovvero:
gli insegnanti, le maestre, gli educatori e gli studenti. Il
“taglio” è didattico e problematicista: tanti
paragrafi, brevi come interrogativi, in modo che il lettore
possa sostare quando desidera, facendo emergere la sfida della
complessità ad ogni occasione.
La
teoria dell’evoluzione, nata oltre cento cinquanta anni fa,
viene confrontata con le scoperte scientifiche recenti nei più
svariati campi della biologia: dalla paleontologia all’embriologia,
dalla biochimica alla genetica. Alcune ipotesi originarie sono
state smentite, come il gradualismo, e tutto l’impianto teorico
viene messo in discussione, anche se, nelle sedi ufficiali, non se ne
parla.
L’evoluzione
per molti non è un’ipotesi, ma un “fatto” e
in quanto tale non può ammettere contraddizioni; le sue
ricadute sono totalizzanti non solo nella biologia ma anche
nell’antropologia dove ha ridefinito la posizione dell’uomo
rispetto alla natura, il suo senso e il suo destino, in chiave
assolutamente riduzionista. Scrive Dawkins a questo proposito
nel suo celebre libro “L’orologiaio cieco”:
“L’esistenza dell’uomo, un tempo il massimo dei
misteri, oggi non è più tale perché l’enigma
è stato risolto per merito di Darwin e di Wallace.”
Ma è proprio così?
In
questo lavoro vengono privilegiate l’analisi e la riflessione
critica, per stimolare il lettore a rivisitare le convinzioni che ha
acquisito sui comuni testi scolastici con nuove informazioni e con
diversi punti di vista.
Dopo
le smentite della paleontologia (dopo 150 anni di scavi nessuna
traccia degli infiniti tentativi fatti dalla vita che si evolve a
caso) e le certezze della genetica (i geni garantiscono la
perpetuazione della specie contro la sua modifica) tocca ora alla
complessità delle forme viventi insidiare una teoria che
insiste a negare qualunque progetto, pur avendo per oggetto di
indagine il massimo dell’informazione presente nell’Universo.
E’
dedicato dunque a chi ha voglia di pensare con la propria testa ed è
disposto ad uscire anche dal coro, anche pagando di persona, come
hanno fatto, per primi in Italia, il genetista Giuseppe Sermonti e il
paleontologo Roberto Fondi e, più recentemente nel mondo, il
biochimico Michael Behe e il movimento americano dell’Intelligent
Design.
La
posta in gioco è molto elevata e non possiamo permetterci che
il dibattito su questi temi venga fermato sul nascere perché
non si accettano nuove conoscenze o addirittura per motivi
preconcetti: la scienza ha svelato una complessità della
materia e della sua organizzazione nel mondo dei viventi che era
assolutamente sconosciuta alle generazioni che ci hanno preceduto.
Il
manuale universitario di Biochimica, per esempio, dopo aver descritto
le reazioni del metabolismo cellulare, ora lineari, ora cicliche,
comunque perennemente in connessione tra loro, per circa mille
pagine, non dedica nemmeno poche righe a cercare ipotesi
sull’evoluzione delle molecole e della loro reattività.
Le
domande “fondamentali” devono essere quindi riformulate a
partire dal nuovo scenario: quello della complessità,
dell’informazione e della finalità.
E’
tempo di farlo anche nella teoria dell’evoluzione, anche se, si
dice, rappresenta il sapere “condiviso” di oggi.
L’evoluzione
spontanea dunque, da una parte; la complessità e il mistero
dall’altra.
O
ancora, l’autogenerazione della vita contro le proprietà
note della materia.
Due
appendici corredano il quaderno.
La
prima ricorda per proposizioni la posizione ufficiale della Chiesa
Cattolica sulla creazione del mondo e sulla comparsa dell’uomo;
alcuni interventi significativi degli ultimi due Pontefici e il
famoso articolo del New York Times del cardinale di Vienna, Christoph
Schonborn, completano la presentazione del tema, per rispettarne
tutta l’importanza, anche sotto il profilo esistenziale.
Solo per ragioni di completezza; infatti il percorso della scienza,
si sa, deve comunque rimanere autonomo: la teoria dell’evoluzione
appartiene al suo campo di esistenza ed è in questo ambito che
viene vagliata.
La
seconda, a cura del dr. Andrea Bartelloni, dell’Osservatorio
Permanente sull’Editoria e i Libri di Testo, sottolinea,
con esempi e con ragionamenti, l’impatto che la teoria
dell’evoluzione ha sui libri di testo che i nostri figli
incontrano, fin da bambini.
Molte
cose, talvolta le più importanti per la loro formazione, non
si possono scrivere, su questi temi. Se ne scrivono altre, che
non sono verificate.
Un testo semplice e
chiaro, non troverete le frasi fumose, incomprensibili che fanno
molto “scienziato”, ma lasciano senza risposta le domande
fondamentali e poi, quando non ci sono risposte si lascia aperto il
campo alla ricerca e all’approfondimento scientifico che verrà.
Non è vero che è tutto chiaro e dimostrato
scientificamente e Fasol riporta alla realtà dei fatti che è
complessità sia dell’informazione che delle finalità.
E come l’informazione sia complessa lo si deduce leggendo le
parti che riguardano il Dna e il mistero che ancora lo avvolge: “è
una molecola semantica, ovvero dotata di significato”, ma come
è nata e come è nato questo significato? Questa è
la sfida della biologia moderna.
Umberto Fasol
Evoluzione o
Complessità? La nuova sfida della scienza moderna
Fede &
Cultura, 2010, pagg. 90, € 7,00
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