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EVOLUZIONE O COMPLESSITA'? LA NUOVA SFIDA DELLA SCIENZA MODERNA.
a cura di AISO - 23/03/11 -
 





Il 2009 è stato l’anno delle celebrazione per il bicentenario darwiniano, ma continuano le pubblicazione e le discussioni su questi avvincenti argomenti. Il 2010 ha visto la pubblicazione del testo di J. Fodor e M. Piattelli Palmarini (Feltrinelli ed.) che si sono soffermati sulla critica all’idea darwiniana che la selezione naturale sia il principale motore dell’evoluzione. Questo è bastato per riaccendere le polemiche da parte delle vestali dell’evoluzione che non vogliono mai sentire parlare di critiche. Figuriamoci quando si metta in discussione la selezione naturale che, col caso, reggono l’impianto evoluzionista.

Nel novembre del 2010 è stato pubblicato un’agile testo del prof. Umberto Fasol, biologo, docente di Scienze Naturali nel Liceo Alle Stimate di Verona, di cui è Preside, non nuovo a pubblicazioni su questi temi; infatti, nel 2007 per le edizioni Fede & Cultura pubblicò La creazione della vita, andato subito esaurito nel giro di pochi mesi; ecco che Fede & Cultura in questi giorni ci propone Evoluzione o Complessita? La nuova sfida della scienza moderna (pagg.90, € 7,00).

C’era proprio bisogno di un altro volume sull’evoluzione e l’evoluzionismo? Non ne sappiamo già abbastanza? No. Qualche settimana fa sull’inserto domenicale de Il Sole 24 Ore un illustre collaboratore invitava i medici a riflettere sulla prova dell’evoluzione data dai batteri che diventano resistenti agli antibiotici! Ora basta poco per comprendere che i batteri acquisiscono una resistenza, ma batteri rimangono, più aggressivi, ma sempre batteri. Altro che prova dell’evoluzione!

Questo quaderno è un contributo al dibattito moderno sull’origine della vita e sulla sua evoluzione.  E’ rivolto a chiunque sia interessato ad aggiornare e ad approfondire le sue conoscenze: le persone curiose prima di tutto, poi  i professionisti, ovvero: gli insegnanti, le maestre, gli educatori e gli studenti.  Il “taglio” è didattico e problematicista: tanti paragrafi, brevi come  interrogativi, in modo che il lettore possa sostare quando desidera, facendo emergere la sfida della complessità ad ogni occasione.

La teoria dell’evoluzione, nata oltre cento cinquanta anni fa, viene confrontata con le scoperte scientifiche recenti nei più svariati campi della biologia: dalla paleontologia all’embriologia, dalla biochimica alla genetica.  Alcune ipotesi originarie sono state smentite, come il gradualismo, e tutto l’impianto teorico viene messo in discussione, anche se, nelle sedi ufficiali, non se ne parla.

L’evoluzione per molti non è un’ipotesi, ma un “fatto” e in quanto tale non può ammettere contraddizioni; le sue ricadute sono totalizzanti non solo nella biologia ma anche nell’antropologia dove ha ridefinito la posizione dell’uomo rispetto alla natura, il suo senso e il suo destino, in chiave assolutamente riduzionista.  Scrive Dawkins a questo proposito nel suo celebre libro “L’orologiaio cieco”: “L’esistenza dell’uomo, un tempo il massimo dei misteri, oggi non è più tale perché l’enigma è stato risolto per merito di Darwin e di Wallace.”  Ma è proprio così?

In questo lavoro vengono privilegiate l’analisi e la riflessione critica, per stimolare il lettore a rivisitare le convinzioni che ha acquisito sui comuni testi scolastici con nuove informazioni e con diversi punti di vista.

Dopo le smentite della paleontologia (dopo 150 anni di scavi nessuna traccia degli infiniti tentativi fatti dalla vita che si evolve a caso) e le certezze della genetica (i geni garantiscono la perpetuazione della specie contro la sua modifica) tocca ora alla complessità delle forme viventi insidiare una teoria che insiste a negare qualunque progetto, pur avendo per oggetto di indagine il massimo dell’informazione presente nell’Universo.

E’ dedicato dunque a chi ha voglia di pensare con la propria testa ed è disposto ad uscire anche dal coro, anche pagando di persona, come hanno fatto, per primi in Italia, il genetista Giuseppe Sermonti e il paleontologo Roberto Fondi e, più recentemente nel mondo, il biochimico Michael Behe e il movimento americano dell’Intelligent Design.

La posta in gioco è molto elevata e non possiamo permetterci che il dibattito su questi temi venga fermato sul nascere perché non si accettano nuove conoscenze o addirittura per motivi preconcetti: la scienza ha svelato una complessità della materia e della sua organizzazione nel mondo dei viventi che era assolutamente sconosciuta alle generazioni che ci hanno preceduto.

Il manuale universitario di Biochimica, per esempio, dopo aver descritto le reazioni del metabolismo cellulare, ora lineari, ora cicliche, comunque perennemente in connessione tra loro, per circa mille pagine, non dedica nemmeno poche righe a cercare ipotesi sull’evoluzione delle molecole e della loro reattività.

Le domande “fondamentali” devono essere quindi riformulate a partire dal  nuovo scenario: quello della complessità, dell’informazione e della finalità.

E’ tempo di farlo anche nella teoria dell’evoluzione, anche se, si dice, rappresenta il sapere “condiviso” di oggi.

L’evoluzione spontanea dunque, da una parte; la complessità e il mistero dall’altra.

O ancora, l’autogenerazione della vita contro le proprietà note della materia.

Due appendici corredano il quaderno.

La prima ricorda per proposizioni la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica sulla creazione del mondo e sulla comparsa dell’uomo; alcuni interventi significativi degli ultimi due Pontefici e il famoso articolo del New York Times del cardinale di Vienna, Christoph Schonborn, completano la presentazione del tema, per rispettarne tutta l’importanza, anche sotto il profilo esistenziale.  Solo per ragioni di completezza; infatti il percorso della scienza, si sa, deve comunque rimanere autonomo: la teoria dell’evoluzione appartiene al suo campo di esistenza ed è in questo ambito che viene vagliata.

La seconda, a cura del dr. Andrea Bartelloni, dell’Osservatorio Permanente sull’Editoria e i Libri di Testo, sottolinea, con esempi e con ragionamenti, l’impatto che la teoria dell’evoluzione ha sui libri di testo che i nostri figli incontrano, fin da bambini.

Molte cose, talvolta le più importanti per la loro formazione, non si possono scrivere, su questi temi.  Se ne scrivono altre, che non sono verificate.

Un testo semplice e chiaro, non troverete le frasi fumose, incomprensibili che fanno molto “scienziato”, ma lasciano senza risposta le domande fondamentali e poi, quando non ci sono risposte si lascia aperto il campo alla ricerca e all’approfondimento scientifico che verrà. Non è vero che è tutto chiaro e dimostrato scientificamente e Fasol riporta alla realtà dei fatti che è complessità sia dell’informazione che delle finalità. E come l’informazione sia complessa lo si deduce leggendo le parti che riguardano il Dna e il mistero che ancora lo avvolge: “è una molecola semantica, ovvero dotata di significato”, ma come è nata e come è nato questo significato? Questa è la sfida della biologia moderna.

Umberto Fasol

Evoluzione o Complessità? La nuova sfida della scienza moderna

Fede & Cultura, 2010, pagg. 90, € 7,00

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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