di
Fernando De Angelis È
una panoramica aggiornata e scorrevole del confronto in corso fra evoluzionisti
e creazionisti. Adatto sia come primo approccio all'argomento, che per mettere
ordine e dare più forza a quello che già si sa. Un libro per certi versi
"incredibile", perché è una difesa a tutto campo del creazionismo e dei
creazionisti da parte di un giornalista dell' "Avvenire", cioè del quotidiano di
proprietà dei vescovi italiani, e ciò nonostante il Cattolicesimo abbia
ufficialmente accettato che Dio possa aver creato per mezzo
dell'evoluzione. Maurizio Blondet ha scritto saggi polemici su svariati altri
argomenti, suscitando reazioni contrastanti. Non ci esprimiamo sulle altre sue
opere (perché non riguardano il creazionismo e perché non le abbiamo lette), ma
in questo libro si rivela ben documentato, chiaro ed equilibrato, riportando
anche il pensiero della parte avversa. Il libro sembra aprire una fase nuova
nel creazionismo italiano, coinvolgendo settori e suscitando simpatie fino a
ieri impensabili. Di questo ne è stato un primo segno l'invito rivoltoci
dall'assemblea degli studenti del Liceo Scientifico "Vittorini" di Milano, dove
siamo potuti andare per esporre le nostre ragioni e rispondere alle loro
domande. Passiamo ora a riassumere alcuni interessanti contenuti. Già la
prefazione non è da trascurare, essendo di Giuseppe Sermonti (clicca qui per leggere la recensione di un suo libro), il
primo grande scienziato italiano ad aver preso chiara posizione contro il
darwinismo. "L'autorevole settimanale scientifico inglese New Scientist -
riporta Sermonti - ha annunciato in copertina (ottobre 98): "Evolution is dead"
(l'evoluzione è morta)" […] "Il problema del darwinismo non è un problema
scientifico. È quindi benvenuto il parere di un "non addetto ai lavori", che
ascolta attonito dal di fuori la favola improbabile" […] "Poiché Blondet è
esperto dei giochi della politica, di imbrogli editoriali, di complotti
culturali, egli può contribuire alla critica darwiniana meglio di un esperto"
pp. 7,8). Il titolo del libro si rifà ad un clamoroso e recente falso
presentato dagli evoluzionisti, ma del quale il pubblico italiano è stato tenuto
rigorosamente all'oscuro. La prestigiosa rivista National Geographic, nel
novembre 1999, ha pubblicato la foto di un "uccellosauro", cioè di un fossile
presentato come una via di mezzo fra un uccello e un dinosauro, annunciandolo
come "il vero anello mancante della complessa catena che connette i dinosauri
agli uccelli" (p. 9 del libro di Blondet). Anche un'altra prestigiosa rivista,
Nature, ha dato poi la notizia della grande scoperta. L'analisi ai raggi X,
però, ha rivelato che il fossile era stato costruito con la colla da quei cinesi
che, da anni, scavano in una zona ricca di fossili e che sapevano bene quello
che gli evoluzionisti speravano di trovare (e che avrebbero ben pagato). La
rivista New Scientist ha raccontato il fatto intitolandolo "L'uccello di
Piltdown", alludendo ad un altro famoso falso, che fu a lungo spacciato come
"anello di congiunzione fra la scimmia e l'uomo". L'autore riferisce poi di
un importante convegno antidarwinista tenutosi in California nel 1996,
intitolato Mere Creation (Solo Creazione). Fra i 160 relatori, oltre a teologi
ed uomini di cultura, c'erano anche molti scienziati e Blondet ne elenca una
decina dicendo: "Nomi che ancora non vi dicono nulla, fra qualche anno saranno
Nobel e cattedratici di fama mondiale" (p. 16). La polemica dei creazionisti
si va sempre più concentrando sul piano scientifico, in modo da poter parlare un
linguaggio universalmente accettabile. L'opposizione al darwinismo è portata
avanti attraverso due alternative indicate come "DISEGNO INTELLIGENTE"
("Intelligent Design") e "COMPLESSITÀ IRRIDUCIBILE". Il darwinismo afferma che
tutto è stato originato dal caso, ma i viventi si comprendono scientificamente
meglio se vengono considerati come un "Progetto Intelligente", cioè frutto di
qualcuno che li ha disegnati (aggiungiamo noi, se un computer è indubbiamente
frutto di un progetto, come possiamo considerare frutto del caso l'essere umano,
che quel computer l'ha fatto?). Il darwinismo afferma che le strutture dei
viventi si sono formate gradualmente, attraverso piccoli cambiamenti vantaggiosi
che hanno preso il sopravvento attraverso la selezione naturale. A ciò, viene
opposto il concetto di "Complessità Irriducibile", che considera le diverse
strutture dei viventi come assomiglianti ad una "trappola per topi", cioè fatte
da un insieme di componenti che devono esserci tutti contemporaneamente, dato
che la mancanza di uno solo di essi non dà nessun vantaggio evolutivo, anzi è un
ostacolo per chi ne dovesse essere fornito. I concetti di "Disegno Intelligente"
e "Complessità Irriducibile" si integrano a vicenda e sono sempre più accettati
dagli scienziati, indipendentemente dalle loro convinzioni sulla Bibbia: sono
infatti divenuti concetti strettamente scientifici, che permettono di
organizzare meglio e più semplicemente i dati dei quali si dispone. Nei
capitoli centrali l'autore prende in esame le diverse questioni che sono oggetto
di dibattito e l'affermazione che più ci ha colpito (p. 89) è quella del famoso
giornalista televisivo Gordon Rattray Taylor: "Mai, assolutamente mai fino ad
oggi si è visto emergere non si dice una specie nuova, ma nemmeno un nuovo
enzima". In altre parole, gli evoluzionisti vorrebbero farci credere che intere
"macchine nuove" (cioè le specie) si siano formate a caso, mentre in concreto
non possono mostrarci nemmeno un solo "pezzo di motore" veramente
nuovo. L'autore conclude (pp. 126-30) con un elogio dei creazionisti
americani (sui quali in Italia circolano pregiudizi e caricature che non ne
fanno cogliere la realtà). "Al momento del congedo", afferma Blondet, "occorre
presentare i veri protagonisti di questa storia. Sono gli evangelici, i
protestanti fondamentalisti americani" […] "Ciò che non si deve fare, è
confonderli con i fondamentalisti di altre regioni del mondo" […] "I
fondamentalisti iraniani usano la loro forza, e la forza dello Stato, per
sopprimere il dissenso, per escludere "certi argomenti" dal discorso pubblico,
per imporre la censura. I fondamentalisti americani hanno usato la loro forza
anche politica (che è ragguardevole: costituiscono il 20 per cento della
popolazione) per aprire il dibattito sull'evoluzionismo. Un dibattito che
proprio gli evoluzionisti avrebbero preferito mantenere nel chiuso delle loro
accademie" […] "Gli oscurantisti sono in genere ignoranti. Gli oscurantisti
americani "erano" ignoranti: ma si sono istruiti in zoologia, biologia,
geologia, hanno ascoltato conferenze e preso appunti" […] "Gente semplice può
oggi difendere la tesi creazionista in modo articolato e persino profondo" […]
. "Qualcosa che come cattolici (e un po' troppo papisti) dovremmo imparare da
loro: nemmeno il Papa è un'autorità in questioni scientifiche, perché la scienza
per principio non riconosce autorità" […] "Se il Papa dichiarasse
l'evoluzionismo un dogma della Chiesa - cosa che si spera non faccia mai, senza
esserne troppo sicuri - gli autentici cattolici non avrebbero l'obbligo di
credergli. Il darwinismo non è materia di fede" […] . "La vita dell'uomo è
una responsabilità, non un coacervo di contingenze e cause naturali".
In
conclusione è un libro che per la sua completezza, per la sua semplicità e per
essere di autore cattolico, non potrà che interessare diversi italiani, molti
dei quali potranno così prendere per la prima volta visione di un nuovo modo di
mettere insieme i vari fatti della scienza.
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