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DARWIN HA SBAGLIATO
di P. Barovero - 28/01/11 -
 


Questo non è un testo di biologia, ma un saggio epistemologico per rilevare le incongruenze del darwinismo. La logica ci insegna che se ammettiamo che “generato e generatore sono sempre della stessa specie” non riusciremo mai a spiegare l'origine della specie. I darwinisti non rispettano la logica, e non conosono nemmeno la matematica: non sanno che non si può passare da un numero intero ad un altro numero intero “con continuità”. Questi errori di logica elementare sono alla base del “progresso” evoluzionista che sta portando tutto il mondo alla rovina

Darwin ha sbagliato



Tipo: Libro
Autore: Piero Barovero
Lingua: Italiano
Casa Editrice: Book Sprint Edizioni
Numero pagine: 95

Saggio critico sul darwinismo

Prezzo: € 12,00

Il neodarwiniamo: irrazionale nelle sue pretese

di Fabrizio Fratus


L’uomo ha avuto la necessità di classificare e ordinare in gruppi tutti gli esseri viventi. Gli organismi viventi sono stati divisi in generi (gruppi di viventi con specifiche caratteristiche) e specie, identificate , oltre che dalle caratteristiche comuni anche dalla possibilità di generare individui.
Il regno dei viventi è diviso in 5 gruppi che partono dal più semplice, quello delle Monere, fino al regno degli animali, quello più complesso. Il regno animale comprende milioni di specie differenti. Tra le molteplici specie appartenenti al mondo animale, l’uomo ha specificato diversi gruppi di appartenenza partendo da una prima e fondamentale differenziazione: esseri vertebrati ed esseri invertebrati. Senza addentrarci nella complessa rete gerarchica della divisione che l’uomo ha riscontrato si può certamente essere d’accordo nel sostenere che le varie classificazioni sono riferite a caratteri comuni e ben precisi che evidenziano l’appartenenza ad una o ad un altro genere familiare che comprendono le varie specie (famiglia lupo/cane che comprende le diverse specie di cani).
Ciò che possiamo osservare è che qualsiasi genere/specie ha una serie di caratteristiche semantiche “ferme nel tempo”; si può catalogare ogni essere vivente nel suo genere/specie di appartenenza, sia vivo che morto, ciò non cambia nulla, le sue peculiarità di appartenenza ad una o ad un altro genere/specie restano comunque invariate. I caratteri di appartenenza ad una o ad altra genere/specie sono ben catalogate e rigorosamente precise in tutti i manuali di scienze naturali, i canoni di identificazione sono ben definiti e dettati da un ben limitato campo variabile.
Quindi, come tutti i manuali specificano, i generi familiari hanno caratteristiche ben definite e ben fissate nel tempo. La teoria di Darwin, che si basa sulla evoluzione della specie, ha alla base un concetto ben preciso che è quello della variazione nel tempo. La contraddizione della teoria applicata al dato certo, fissità del genere familiare di appartenenza, dimostra l’irragionevolezza delle argomentazioni a sostegno della predetta teoria.
Non è possibile conciliare ciò che è accettato da tutti, cioè la catalogazione del genere familiare/specie, con una teoria che ne vuole contraddire l’essenza, cioè la fissità nel tempo dalle famiglia di genere a cui appartiene la specie, con un’ipotesi non verificata ed evidentemente in contrasto con la più elementare capacità raziocinante dell’essere umano.
L’illogicità della pretesa neodarwiniana è assoluta. Ogni essere vivente, come d’accordo, ha una sua specifico genere e specie di appartenenza, un essere in fase di “trasformazione” a quale genere/specie apparterrebbe? Con chi si potrebbe riprodurre? E’ evidente che non avrebbe catalogazione e quindi andrebbe in contrasto con ciò che è certo, cioè il concetto specifico di appartenenza di ogni essere vivente ad un genere e conseguentemente alla sua specie. E’ la scienza stessa che nega ogni validità scientifica alla scuola di Darwin.
Per comprendere più sostanzialmente le argomentazioni qui sopra riportate vi rimando all’ottimo saggio di Piero Barovero “Darwin ha sbagliato”, ormai lo dicono veramente in molti che Darwin ha sbagliato…






 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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