|
Questo non è
un testo di biologia, ma un saggio epistemologico per rilevare le
incongruenze del darwinismo. La logica ci insegna che se
ammettiamo che “generato e generatore sono sempre della
stessa specie” non riusciremo mai a spiegare l'origine della
specie. I darwinisti non rispettano la logica, e non conosono
nemmeno la matematica: non sanno che non si può passare da
un numero intero ad un altro numero intero “con continuità”.
Questi errori di logica elementare sono alla base del “progresso”
evoluzionista che sta portando tutto il mondo alla rovina
Darwin
ha sbagliato
Tipo: Libro Autore: Piero
Barovero Lingua: Italiano Casa Editrice: Book
Sprint Edizioni Numero pagine: 95
Saggio critico sul darwinismo
Prezzo: € 12,00
Il neodarwiniamo:
irrazionale nelle sue pretese
di Fabrizio Fratus
L’uomo ha avuto
la necessità di classificare e ordinare in gruppi tutti gli
esseri viventi. Gli organismi viventi sono stati divisi in generi
(gruppi di viventi con specifiche caratteristiche) e specie,
identificate , oltre che dalle caratteristiche comuni anche dalla
possibilità di generare individui. Il regno dei viventi
è diviso in 5 gruppi che partono dal più semplice,
quello delle Monere, fino al regno degli animali, quello più
complesso. Il regno animale comprende milioni di specie
differenti. Tra le molteplici specie appartenenti al mondo
animale, l’uomo ha specificato diversi gruppi di
appartenenza partendo da una prima e fondamentale
differenziazione: esseri vertebrati ed esseri invertebrati. Senza
addentrarci nella complessa rete gerarchica della divisione che
l’uomo ha riscontrato si può certamente essere
d’accordo nel sostenere che le varie classificazioni sono
riferite a caratteri comuni e ben precisi che evidenziano
l’appartenenza ad una o ad un altro genere familiare che
comprendono le varie specie (famiglia lupo/cane che comprende le
diverse specie di cani). Ciò che possiamo osservare è
che qualsiasi genere/specie ha una serie di caratteristiche
semantiche “ferme nel tempo”; si può catalogare
ogni essere vivente nel suo genere/specie di appartenenza, sia
vivo che morto, ciò non cambia nulla, le sue peculiarità
di appartenenza ad una o ad un altro genere/specie restano
comunque invariate. I caratteri di appartenenza ad una o ad altra
genere/specie sono ben catalogate e rigorosamente precise in tutti
i manuali di scienze naturali, i canoni di identificazione sono
ben definiti e dettati da un ben limitato campo variabile. Quindi,
come tutti i manuali specificano, i generi familiari hanno
caratteristiche ben definite e ben fissate nel tempo. La teoria di
Darwin, che si basa sulla evoluzione della specie, ha alla base un
concetto ben preciso che è quello della variazione nel
tempo. La contraddizione della teoria applicata al dato certo,
fissità del genere familiare di appartenenza, dimostra
l’irragionevolezza delle argomentazioni a sostegno della
predetta teoria. Non è possibile conciliare ciò
che è accettato da tutti, cioè la catalogazione del
genere familiare/specie, con una teoria che ne vuole contraddire
l’essenza, cioè la fissità nel tempo dalle
famiglia di genere a cui appartiene la specie, con un’ipotesi
non verificata ed evidentemente in contrasto con la più
elementare capacità raziocinante dell’essere
umano. L’illogicità della pretesa neodarwiniana è
assoluta. Ogni essere vivente, come d’accordo, ha una sua
specifico genere e specie di appartenenza, un essere in fase di
“trasformazione” a quale genere/specie apparterrebbe?
Con chi si potrebbe riprodurre? E’ evidente che non avrebbe
catalogazione e quindi andrebbe in contrasto con ciò che è
certo, cioè il concetto specifico di appartenenza di ogni
essere vivente ad un genere e conseguentemente alla sua specie. E’
la scienza stessa che nega ogni validità scientifica alla
scuola di Darwin. Per comprendere più sostanzialmente le
argomentazioni qui sopra riportate vi rimando all’ottimo
saggio di Piero Barovero “Darwin ha sbagliato”, ormai
lo dicono veramente in molti che Darwin ha sbagliato…
|
|