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CARO AMICO MIO………
di F. Fratus - 19/01/11 -
 

LA SCIENZA ESATTA NEGA L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

 Il nuovo libro, prenotabile presso A.I.S.O., nasce dal lungo studio del prof. Pier Maria Boria sull’origine della vita e la teoria di Darwin.

Seguire i principi e la matematica, ecco come il nostro amico fisico spiega perché il neodarwinismo non è scienza.

Il saggio dal titolo: "CARO AMICO MIO..., OVVERO DIALOGHI MINIMI INTORNO AI SISTEMI", pubblicato dalla casa editrice “pagine” è un testo diviso in due parti: lato A e lato B. Nella sostanza è un doppio libro.

Nel lato A il fisico Boria spiega ad un suo alunno cosa è la scienza e il perché il neodarwinismo non è scientifico. Il capitolo la Scienza Esatta, in particolare, chiarisce molto bene che si deve abbandonare il metodo della “chiacchera” speculativa molto in uso oggi tra gli sceinziati per evidenziare l’uso della scienza esatta: la matematica. L’esempio riportato è quello degli ingegneri “sacerdoti della matematica applicata”, per Boria, l’esempio è fondamentale in quanto se gli ingeneri non applicassero la “scienza esatta” i ponti crollerebbero.

 

M: Innanzitutto tieni presente che i principi non si dimostrano teoricamente: essi si carpiscono alla Natura con le osservazioni sperimentali e la loro validità dipende dalla capacità di collegare cause ed effetti e/o di prevedere fenomenologie nuove (le leggi sono tanto più valide quanto più sono predittive). Ti avevo già fatto osservare che fenomeni nuovi alle volte hanno richiesto adattamenti e correzioni a principi (o leggi) già enunciati e già sospettati definitivi (il che consente di opinare che tutte le teorie sono provvisorie).

 

I diversi capitoli del lato A sono essenziali nel comprendere come la teoria di Darwin sia più che altro una ideologia ormai divenuta “pensiero Unico”; il problema è quello del non volere ammettere la verità, l’evoluzione della specie non è mai esistita.

 

Il lato B è un saggio diviso in tre diversi capitoli. Quello che vogliamo sottolineare con forza è il capitolo dal titolo “TTC Teoria termodinamica della creazione”, Boria, con l’aiuto di importanti scienziati come Boltzmann e Gauss ci insegna a comprendere la fisica, la matematica, la statistica e la legge dell’entropia. Un percorso di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori; il tutto  grazie alle qualità esplicative del nostro amico fisico.

Molto significativo è la parte che fa riferimento al caso e che conduce Boria ad esprimere con sicurezza che la “creazione è una necessità termodinamica”.

 

Uno degli aggettivi più abusati, in questa era di rapide comunicazioni, è “scientifico” e l’origine dell’abuso va ricercata nella misconoscenza del vero metodo scientifico.
Infatti la corretta realizzazione di una qualunque costruzione, sia essa meccanica che intellettuale, necessita di adeguate fondamenta: nel caso di questa TTC le fondamenta ed i pilastri portanti sono costituiti da argomenti di Fisica Classica conclamati ed accettati dalla comunità scientifica universale.

Essi sono:


• Il secondo Principio della Termodinamica nella versione di Clausius che introduce le proprietà entropiche delle trasformazioni;
• la probabilità della distribuzione di oggetti identici su più livelli secondo la Statistica di Boltzmann
• il caso, contemplato dalla Legge di Gauss.

Come evento esemplificativo, associato alla probabilità ed al caso, è stato scelto il Paradosso di Eddington riguardante le scimmie dattilografe: se ne è sviluppato l’aspetto numerico, giungendo alla conclusione che la probabilità di ottenere sistemi complessi predefiniti (un libro di solo un migliaio di pagine) dal posizionamento di dati oggetti su dati livelli è praticamente nulla.
Quando, poi, con ipotesi di lavoro ragionevoli, si sovrappongono gli effetti casuali a quelli probabili, il sostenere l’auto-organizzazione della materia diventa una “mission impossible”

Coordinando i ragionamenti via via sviluppati, la TTC sostiene che:

1. Mentre le trasformazioni osservabili nel regno minerale procedono nel senso cui compete un incremento di Entropia, solo i sistemi viventi sono caratterizzati dalla produzione continua (e non ciclica) di Entropia “negativa” (come direbbe Prigogine, mentore della Nuova Fisica).
2. La complessità organizzata non può nascere “sua sponte” con considerazioni statistiche di probabilità.
3. Il caso, nel senso inteso dall’accezione popolare, non esiste. Se esistesse, Gauss non avrebbe potuto scrivere la “Legge del caso”.
4. Chi parla di caso, in una disquisizione scientifica, come di un Deus ex machina, in grado di risolvere situazioni scabrose, è fuori da una sana dottrina scientifica (il termine caso è usato con eccessiva ed insensata disinvoltura!).
5. Credere che i sistemi dissipativi, soggetti di trasformazioni irreversibili (le uniche realizzabili in Fisica Sperimentale), siano in grado di produrre Entropia negativa, dal punto di vista scientifico è equivalente a credere nella possibilità del moto perpetuo.

 

In tutto il saggio viene usata quella che l’autore ha chiamato la scienza esatta, cioè la matematica.

 

Il sarcastico professore si è definito “pocologo”; ha voluto segnalare come oggi tutti credono di sapere e potere parlare di ogni cosa, la sua autodefinizione di “pocologo” si contrappone ai vari fanfaroni definiti “tuttologi”. Un bel libro che si legge con grande interesse.


 



 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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