LA SCIENZA ESATTA NEGA
L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Il nuovo libro,
prenotabile presso A.I.S.O., nasce dal lungo studio del prof.
Pier Maria Boria sull’origine della vita e la teoria di
Darwin.
Seguire i principi e la
matematica, ecco come il nostro amico fisico spiega perché il
neodarwinismo non è scienza.
Il saggio dal titolo: "CARO
AMICO MIO..., OVVERO DIALOGHI MINIMI INTORNO AI SISTEMI",
pubblicato dalla casa editrice “pagine” è un testo
diviso in due parti: lato A e lato B. Nella sostanza è
un doppio libro.
Nel lato A il fisico Boria
spiega ad un suo alunno cosa è la scienza e il perché
il neodarwinismo non è scientifico. Il capitolo la Scienza
Esatta, in particolare, chiarisce molto bene che si deve abbandonare
il metodo della “chiacchera” speculativa molto in uso
oggi tra gli sceinziati per evidenziare l’uso della scienza
esatta: la matematica. L’esempio riportato è quello
degli ingegneri “sacerdoti della matematica applicata”,
per Boria, l’esempio è fondamentale in quanto se gli
ingeneri non applicassero la “scienza esatta” i ponti
crollerebbero.
M:
Innanzitutto tieni presente che i principi non si dimostrano
teoricamente: essi si carpiscono alla Natura con le osservazioni
sperimentali e la loro validità dipende dalla capacità
di collegare cause ed effetti e/o di prevedere fenomenologie nuove
(le leggi sono tanto più valide quanto più sono
predittive). Ti avevo già fatto osservare che fenomeni nuovi
alle volte hanno richiesto adattamenti e correzioni a principi (o
leggi) già enunciati e già sospettati definitivi (il
che consente di opinare che tutte le teorie sono provvisorie).
I diversi capitoli del lato A
sono essenziali nel comprendere come la teoria di Darwin sia più
che altro una ideologia ormai divenuta “pensiero Unico”;
il problema è quello del non volere ammettere la verità,
l’evoluzione della specie non è mai esistita.
Il lato B è un saggio
diviso in tre diversi capitoli. Quello che vogliamo sottolineare con
forza è il capitolo dal titolo “TTC Teoria
termodinamica della creazione”, Boria, con l’aiuto di
importanti scienziati come Boltzmann e Gauss ci insegna
a comprendere la fisica, la matematica, la statistica e la legge
dell’entropia. Un percorso di facile comprensione anche per i
non addetti ai lavori; il tutto grazie alle qualità
esplicative del nostro amico fisico.
Molto significativo è la
parte che fa riferimento al caso e che conduce Boria ad esprimere con
sicurezza che la “creazione è una necessità
termodinamica”.
Uno
degli aggettivi più abusati, in questa era di rapide
comunicazioni, è “scientifico” e l’origine
dell’abuso va ricercata nella misconoscenza del vero
metodo scientifico. Infatti
la corretta realizzazione di una qualunque costruzione, sia essa
meccanica che intellettuale, necessita di adeguate fondamenta: nel
caso di questa TTC le fondamenta ed i pilastri portanti sono
costituiti da argomenti di Fisica Classica conclamati ed accettati
dalla comunità scientifica universale.
Essi sono:
•
Il secondo Principio della Termodinamica nella versione di Clausius
che introduce le proprietà entropiche delle trasformazioni; •
la probabilità della distribuzione di oggetti identici su più
livelli secondo la Statistica di Boltzmann • il caso,
contemplato dalla Legge di Gauss.
Come evento
esemplificativo, associato alla probabilità ed al caso, è
stato scelto il Paradosso di Eddington riguardante le scimmie
dattilografe: se ne è sviluppato l’aspetto numerico,
giungendo alla conclusione che la probabilità di ottenere
sistemi complessi predefiniti (un libro di solo un migliaio di
pagine) dal posizionamento di dati oggetti su dati livelli è
praticamente nulla. Quando, poi, con ipotesi di lavoro
ragionevoli, si sovrappongono gli effetti casuali a quelli probabili,
il sostenere l’auto-organizzazione della materia diventa una
“mission impossible”
Coordinando i ragionamenti
via via sviluppati, la TTC sostiene che:
1. Mentre le
trasformazioni osservabili nel regno minerale procedono nel senso cui
compete un incremento di Entropia, solo i sistemi viventi sono
caratterizzati dalla produzione continua (e non ciclica) di Entropia
“negativa” (come direbbe Prigogine, mentore della Nuova
Fisica). 2. La complessità organizzata non può
nascere “sua sponte” con considerazioni statistiche di
probabilità. 3. Il caso, nel senso inteso dall’accezione
popolare, non esiste. Se esistesse, Gauss non avrebbe potuto scrivere
la “Legge del caso”. 4. Chi parla di caso, in una
disquisizione scientifica, come di un Deus ex machina, in grado di
risolvere situazioni scabrose, è fuori da una sana dottrina
scientifica (il termine caso è usato con eccessiva ed
insensata disinvoltura!). 5. Credere che i sistemi dissipativi,
soggetti di trasformazioni irreversibili (le uniche realizzabili in
Fisica Sperimentale), siano in grado di produrre Entropia negativa,
dal punto di vista scientifico è equivalente a credere nella
possibilità del moto perpetuo.
In tutto il saggio viene usata
quella che l’autore ha chiamato la scienza esatta, cioè
la matematica.
Il sarcastico professore si è
definito “pocologo”; ha voluto segnalare come oggi tutti
credono di sapere e potere parlare di ogni cosa, la sua
autodefinizione di “pocologo” si contrappone ai vari
fanfaroni definiti “tuttologi”. Un bel libro che si legge
con grande interesse.
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