di
Fernando De Angelis
Nell'affrontare
l'argomento, l'autore imposta in modo originale il rapporto fra Bibbia e
scienza. All'inizio presenta un esame approfondito del primo capitolo della
Genesi, riportandone la traduzione letterale con testo ebraico a fronte; viene
poi ripercorso il pensiero scientifico facendo venire alla luce considerazioni e
fatti che in genere vengono esclusi dai libri in circolazione. Alcuni autori
ricorrono al testo ebraico per dilatarne il significato e piegarlo alle mode del
momento, ma non è questo il caso di Buonfiglio, che mostra rispetto sia per la
Parola di Dio che per la scienza. Alla fine del libro il lettore si ritrova
ad avere due quadri distinti, uno riguardante ciò che dice la Bibbia e l'altro
ciò che dice la scienza, tratteggiati con stile sobrio ed oggettivo e che,
sorprendentemente, risultano molto più vicini di quanto si pensi. Per l'autore,
insomma, il contrasto non è tanto fra Bibbia e scienza, ma fra quei teologi e
quegli scienziati che vanno al di là di ciò che obiettivamente affermano le
rispettive fonti (testo biblico e accertate prove scientifiche).
Scendendo
più in dettaglio, riassumiamo alcuni punti salienti. In quest'analisi l'autore
separa i primi due versetti della Bibbia dalla parte restante del cap. 1 e li
riferisce alla creazione in generale, mentre la creazione specifica sulla terra
si fa cominciare dal versetto 3 in poi. I sei giorni creativi sono intesi alla
lettera, cioè come normali giorni di 24 ore (pp. 40, 41), ma si ritiene che la
Bibbia non dica quando sia stato creato l'universo (sappiamo solo che fu "in
principio", cioè che la materia non è eterna, ma anch'essa è stata creata a suo
tempo da Dio, p. 27).
Riguardo
all'antichità della creazione speciale sulla terra, c'è l'invito ad essere
prudenti nell'uso della cronologia biblica (che parte dalla genealogia
pre-diluviana di Genesi 5). Si riconosce però che le varie possibili
interpretazioni, pur differendo fra loro, collocano la creazione di Adamo fra il
3500 ed il 7000 a.C. (p. 100).
Considerando
i sei giorni di 24 ore e collocando la creazione dei viventi a migliaia di anni
fa, ne deriva di fatto l'impossibilità di conciliare il testo biblico con
l'evoluzionismo (che richiede miliardi di anni, più che milioni). La
conciliazione che il testo biblico consente, perciò, è solo con gli eventuali
miliardi di anni delle galassie e delle rocce terrestri senza fossili.
Anche
sulla questione della creazione di Sole, Luna e stelle nel quarto giorno (Genesi
1:14-19), l'autore prende una posizione chiara (pp. 53-55). Il verbo che viene
usato nel versetto 16, nell'originale ebraico, non è "bara" (che si riferisce a
qualcosa che solo Dio può fare, cioè ad una creazione dal nulla), ma "asah" (che
si può riferire anche all'opera di un falegname e che implica la preesistenza di
un materiale sul quale si agisce). Secondo Buonfiglio, perciò, il Sole esisteva
già in precedenza e nel quarto giorno fu solo modellato, ordinato e reso
visibile (vv. 15-18).
Esaminando
alcune affermazioni di scienziati che contrastano con la Bibbia, viene
evidenziato come in genere non si tratti di vera scienza, ma di ipotesi basate
su particolari presupposti ideologici; l'autore non getta però discredito sulla
scienza, ma si appella ad altri qualificati ricercatori che su quegli argomenti
hanno opinioni diverse, oppure riconoscono che si tratta di questioni ancora non
dimostrate.
Sulla
comparsa della vita e delle varie specie per evoluzione, per esempio, non ci
sono dati scientifici che lo mostrino con evidenza. I fossili dei grandi gruppi
di viventi, per esempio, compaiono tutti insieme ed improvvisamente nel
Cambriano, mentre nelle precedenti rocce le tracce di vita sono assenti, o
deboli e incerte. Anche il fatto che gli esseri viventi siano rimasti stabili
nelle loro strutture è ben documentato dalla scienza, nonostante gli
evoluzionisti continuino a credere e propagandare il contrario (p. 130). Non
potendo riassumere tutto questo l'interessante libro, ci fermiamo qui ed
invitiamo ad esaminarlo direttamente anche perché Buonfiglio, essendo stato a
lungo insegnante di Teologia e di Filosofia, sa rendere comprensibile anche ciò
che è difficile; la lettura risulta così piacevole ed utile anche come
panoramica del pensiero scientifico e filosofico. L'autore aveva affrontato
più brevemente questi argomenti nel cap. IX di un precedente libro ("L'Iddio
sconosciuto") ed una sintesi di quel capitolo può essere consultata sul sito www.creazionismo.org.
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