Il
22 Ottobre si è tenuto a Roma il contraddittorio organizzato
dalla nostra associazione; sul blog di Aldo Piombino
http://aldopiombino.blogspot.com,
Roberto Verolini ha presentato due post in cui attacca la nostra
posizione.
IL NEODARWINISMO NON E’
SCIENZA
Leggendo
le considerazioni di Roberto Verolini ho avuto da subito un attimo di
difficoltà, non per le argomentazioni che sono pretestuose e
decisamente poco veritiere ma per il tono saccente che non ha mai
contraddistinto il professore. Solitamente, nei due incontri che
abbiamo avuto, Roberto ha mantenuto un atteggiamento educato e
rispettoso, mentre nel suo doppio post ha evidenziato quello che
solitamente sostengo dell’atteggiamento evoluzionista:
arroganza e presunzione. L’obiezione principale è che
sicuramente Verolini non ha compreso bene cosa sostengono gli
anti-evoluzionisti e i creazionisti. Come dimostrato in più
incontri, dibattiti, trasmissioni tv e radiofoniche oltre che
articoli la posizione è molto diversa da quella evidenziata
nei due articoli. Gli anti-evoluzionisti ritengono che la teoria di
Darwin non appartiene alla scienza. Ho scritto molto su questo
argomento e, a sostegno della tesi, ho citato Margherita Hack.
Non solo Verolini fraintende la posizione anti-evoluzionista ma anche
altri professori come Daniele Formenti che, sul sito dell’università
di Pavia, con riferimento al contraddittorio tenutosi a Roma, ha
scritto che non si capisce la mia personale posizione. Credo sia, in
realtà, una posizione semplice: la teoria di Darwin non è
scienza sperimentale ed empirica, quindi non va insegnata come tale,
è un dogma materialista sviluppatosi in oltre 2000 anni di
storia. Il neodarwinismo è una religione su cui si fonda il
pensiero ateo. La teoria di Darwin, in questi 150 anni di ricerche è
stata rivista, rimodellata, rimaneggiata etc. etc. è una
religione e non una scienza. Lo sostengono molti scienziati tra cui
il famoso M. Ruse (Prof. di filosofia e zoologia) in How evolution
became a religion: creationists correct National Post, pp. B1,B3,B7
May 13, 2000 dichiarando: “L’evoluzione viene
promossa dai suoi praticanti come più di solo scienza.
L’evoluzione viene promulgata come una ideologia, una religione
secolare – una completa alternativa al cristianesimo, con
significato e moralità. Sono un evoluzionista fervente ed
ex-cristiano, ma devo ammettere … che chi si attiene alla
lettera ha assolutamente ragione. L’evoluzione è una
religione. Era vero dell’evoluzione all’inizio, e lo
è vero ancora oggi”. Lo stesso Sir Julian Huxley,
architetto del moderno neo-darwinismo ha chiamato l’evoluzione
una "religione senza rivelazione" e scrisse un libro
con questo nome Religion Without Revelation, 2nd edition, 1957. Nel
suo libro "Essays of a Humanist (New York: Harper and
'Row, 1964), p. 222, Huxley emfaticamente dichiara che dobbiamo
cambiare "la forma del nostro pensiero religioso da uno che
si centra su Dio in uno che si centra sull'evoluzione". Cito
anche W.H. Thompson: “questa situazione, dove uomini si
riuniscono nella difesa di una dottrina che non sono capaci di
definire scientificamente, e ancor meno di dimostrare con rigore
scientifico, tentando di mantenere il suo credito con il pubblico
attraverso la soppressione della critica e l’eliminazione
delle difficolta’, è anormale e indesiderabile
nella scienza”. Per comprendere meglio la storia del
pensiero che ha portato alla “vittoria” della religione
atea su quella creazionista nell’ambito della scienza rimando
al testo “Intelligent Design, il ponte fra scienza e teologia”
di William Dembsky (Ph.D. in matematica, Ph.D. in filosofia, laurea
in teologia e psicologia, ha ottenuto diverse borse di studio dalla
Fondazione nazionale per le Scienze (USA), ha lavorato presso diverse
università e il MIT). Il mondo antievoluzionista, che
comprende Creazionisti e non evoluzionisti, sostiene che se il
neodarwinismo non debba essere insegnato nelle materie scientifiche
ma in quelle filosofiche. Roberto Verolini spiega, a suo dire, che
non vi è nessuna alternativa scientifica alla teoria di
Darwin; per forza, il neodarwinismo non è scienza, quale
alternativa va proposta se la materia del contendere non appartiene
al “mondo” della scienza? Roberto
Verolini, in un passaggio del suo doppio post, sostiene che
anti-evoluzionisti e creazionisti sono in confusione… hoi hoi
hoi professor Verolini, ricordiamo che l’anno scorso, durante
il contraddittorio a Milano, il professor Ferdinando Catalano ha
dovuto mettere ordine alla tua confusione sul concetto di
“informazione” spiegando, davanti ad un pubblico di oltre
130 persone, che l’informazione ha sempre necessità di
intelligenza. Si
continua a sostenere che l’uomo discenda da scimmie primordiali
senza dare nessun tipo di spiegazione su fatti importanti come la
modifica contemporanea della stazione, del cervello, della Faringe,
del sistema nervoso etc.. oltre alle insormontabili differenze
intellettuali tra scimmia e uomo, capacità come pensiero,
libero arbitrio, creatività, coscienza etc. sono elementi che
contribuiscono a debellare all’origini ogni ipotesi
materialista sull’origine dell’uomo. I
sostenitori della favola materialista credono che le mutazioni siano
in grado di sviluppare nuove informazioni, tale asserzione è
assolutamente assurda quanto stupida; esse, le mutazioni, sono
solamente l’errore della riproduzione, solo un fervente
fanatico può sostenere che l’accumulo di errori possa
generare un qualcosa di sensato. L’irrazionalità della
teoria neodarwiniana vuole fare credere a tutti noi che errori
continuati e indiscriminati possano generare, nell’arco di
lunghissimi tempi, nuove informazioni; mutazioni e selezione naturale
avrebbero sviluppato organismi sempre più complessi sino alla
creazione di specie diversificate in continua evoluzione; dove
sarebbero le “prove”, non le interpretazioni, di questa
fantasiosa verità scientifica? La
selezione naturale è una forza eliminativa, riduce le
informazioni del codice genetico, appiattisce la biodiversità.
Per comprendere come gli stessi evoluzionisti “chiaccherano”
di cose che sanno bene non essere possibile dimostrare basta cercare
sui canali di Youtube la famosissima intervista a R. Dawkins.
L’intervistatore chiede allo “scienziato” se è
in grado di presentare una sola mutazione in cui si ha un aumento di
informazione. R. Dawkins, dopo ben 17 secondi di silenzio in cui
resta con l’espressione ebete, chiede di spegnere la
telecamera… ripresa la registrazione cambia argomento. Ecco le
argomentazioni degli evoluzionisti quando si fa riferimento a prove e
dati reali, cioè verificabili, non ci sono. Si spegne la
telecamera. Sino ad
ora le previsioni del mondo neodarwinista sono state smentite, mentre
quelle di coloro che si opponevano alla teoria sono state sempre
confermate.
Gli
evoluzionisti hanno sostenuto, in passato, che gli organismi
unicellulari fossero delle semplici gocce di “protoplasma”,
come scriveva Huxley in contrapposizione all’ipotesi di Paley
sostenitore del disegno intelligente. Oggi sappiamo che non sono
primitivi e tanto meno semplici, sono capolavori, vere e proprie
macchine molecolari.
Darwin
sosteneva che lo sviluppo embrionale fosse influenzato da fattori
esterni, al contrario è un progetto incorporato negli esseri
viventi.
Cuvier
sosteneva che i fossili fossero distinti e separati, infatti come è
dimostrato da tutti i fossili ritrovati non vi è nessun tipo
di possibilità nel ricostruire qualsiasi tipo di albero che
preveda una gradualità temporale e morfologica come sostenuto
dagli evoluzionisti.
La
variabilità che si può osservare non si genera da
variazioni casuali ma solamente da rimescolamento genetico
La
variabilità è limitata e oscillante e non illimitata
come vogliono farci credere i neodarwinisti
La selezione
naturale elimina e non contribuisce in nessuna maniera a sviluppare
nuove informazioni.
Queste sono solo alcune prove di come
gli evoluzionisti hanno sbagliato e, al contrario, i sostenitori del
disegno intelligente/creazionisti hanno avuto ragione. Sono fatti e
non ipotesi speculative. Gli esempi riportati qui sopra sono solo
alcuni. Gli evoluzionisti
dovrebbero spiegarci molte cose con prove scientifiche e non con la
risposta: è l’unica teoria scientifica plausibile, non
vi è alternativa. Questa non è una posizione
accettabile, non è scientifica, è un’accettazione
di fede, una volontà aprioristica nel credere in
qualcosa senza poterlo spiegare con prove giudicabili da tutti.
E’ un atto di arroganza e di violenza inaudita già
manifestata da K. Popper quando dichiarò: “Ogni teoria,
anche una teoria scientifica, può diventare una moda
intellettuale, un sostituto per la religione, un dogma
dietro cui trincerarsi”. Ma non solo, Karl Popper, ha anche
detto: “Il vecchio imperativo per l’intellettuale è:
sii una autorità. Sappi tutto quel che c’è da
sapere nel tuo campo. Una volta che sarai riconosciuto come
un’autorità, la tua autorità sarà protetta
anche dai tuoi colleghi, che tu dovrai naturalmente proteggere a tua
volta. Non occorre sottolineare che questa antica etica professionale
è stata sempre intellettualmente disonesta. Essa conduce ad
occultare gli errori per amore dell’autorità”. E’
quello che si è verificato con l’ipotesi neo-darwiniana,
entrambe le affermazioni del massimo filosofo della scienza della
storia di tutta l’umanità si sono verificate. Perché
è successo questo? Ce lo spiega benissimo un altro famosissimo
genetista evoluzionista, Richard Lewontin prof. di genetica ad Havard
e amico personale del famoso prof. Gould: “Noi difendiamo la
scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune
delle sue affermazioni, nonostante essa non riesca a realizzare
molte delle sue stravaganti promesse sulla salute e sulla vita,
nonostante la tolleranza della comunità scientifica per delle
favole immaginarie prive di verifica (evoluzionismo),
perché abbiamo un impegno aprioristico, un impegno
materialista. Non è che i metodi e le istituzioni della
scienza ci obblighino ad accettare una spiegazione materialista dei
fenomeni, ma al contrario, siamo costretti dalla nostra adesione
aprioristica alle cause materiali a creare un apparato
d’investigazione ed una serie di concetti che generano
spiegazioni materialistiche; non importa quanto contro intuitive,
non importa quanto mistificanti per i non addetti ai
lavori. Non solo, ma tale materialismo è assoluto,
perché non possiamo aprire la porta al piede divino”. La
citazione è ripresa da “Billions and billions of
demons”, The New York Review, 9 January 1997, p. 31. La
teoria dell’evoluzione della specie sta bene? Anche in questo
caso, caro professor Roberto Verolini, ti invito a uscire dal
provincialismo italiano e a verificare come la letteratura che nega
la scientificità al neodarwinismo è in continuo
aumento. Basta andare alla libreria dell’università di
Harvard e guardare con i propri occhi i 5 scaffali di libri contro la
teoria di Darwin e vedere come negli ultimi 15 anni sono in continuo
aumento. Non credo
servano altre parole per spiegare quello che è successo e che
sta succedendo; vi sono scienziati che hanno costruito una carriera
su una favola incredibilmente suggestiva, l’hanno spacciata per
verità assoluta senza possibilità di essere messa in
discussione, ma i tempi sono cambiati.
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