Il
22 Ottobre si è tenuto a Roma il contraddittorio organizzato
dalla nostra associazione; sul blog di Aldo Piombino
http://aldopiombino.blogspot.com,
Roberto Verolini ha presentato due post in cui attacca la nostra
posizione.
Recensione
dell’articolo di Roberto Verolini per Scienzeedintorni (1)
Gentile prof. Verolini,
ho letto con attenzione le sue riflessioni a margine dell'incontro
del 22/10 u.s. e le invio le mie considerazioni.
1) Le leggi della forma e del fattore di scala.
Non mi sogno neanche di contestare l'esistenza di geni regolatori
preposti alla produzione di strutture geometriche le più
varie. In questi geni è contenuta informazione. Scopro l'acqua
calda. Lei però aggiunge " l'ulteriore azione regolatrice
dell'ambiente ..e universali regole di sviluppo tridimensionale
esercitano la loro influenza (senza alcuna supervisione
sovrannaturale) ".
Cosa dovrei comprendere da quanto lei scrive, che
l'ambiente sia stato in grado di realizzare un processo di selezione
della forma più adatta tra quelle prodotte geneticamente
(criterio di ottimizzazione dello sviluppo tridimensionale del
tessuto biologico) all'interno di uno spazio virtuale di ricerca
geometrica praticamente illimitato e che lo abbia fatto attraverso un
processo cieco per prova ed errore?. Se per lei le cose stanno così
non me ne voglia se io la considero un "diversamente credente".
E dove sarebbe la prova fossile di questo processo?
Nel corsivo che usa quando aggettiva l'azione dell'ambiente? Lei non
può non sapere che alcune forme fossili del Cambriano (450
milioni di anni fa) presentano la stessa spirale di Fibonacci
(non di Archimede) così come certi molluschi ancora oggi
viventi e che non si trovano forme fossili geometricamente
transienti.
E mi permetto di allargare il discorso al di fuori
del contesto biologico, visto che lei cita " regole generali"
di sviluppo tridimensionale : esistono galassie a spirali , strutture
inorganiche come le goccioline magnetizzate sulla superficie di un
liquido, microstrutture del diametro di appena 12 micron che si
depositano per raffreddamento su gusci di Si O2 ,che si richiamano
direttamente alla curva di Fibonacci. Quando esiste una comune
morfologia specifica così trasversale tra mondo organico e
inorganico come faccio a credere che ne sia responsabile la Selezione
Naturale? E ancora : lei cita regole universali . Da dove vengono ?
Madre Natura ?
Scusi se insisto sempre sulla stessa domanda : da
dove viene l'informazione ? la chimica e la fisica delle molecole
organiche non è l'informazione . Dunque il software da dove
viene?
Quando l'eminente R. Dawkins cita nei suoi saggi Il
gene egoista, l'orologiaio cieco e più in generale, quando
l'evoluzionista cita l'ambiente , come scrive lei nelle sue
riflessioni, o la Selezione Naturale o Madre Natura per introdurre
l'idea che i progetti hanno bisogno di progettisti, altro non fa che
avvalersi di avatar antropomorfi per spiegare le leggi
dell'adattamento. Tutti questi avatar si suppone che siano "
sistemi intenzionali" e che quindi agiscano in base a delle
intenzioni. Ma solo gli agenti hanno una mente intenzionale che guida
il loro comportamento e la Selezione Naturale non è un agente.
Quando l'evoluzionista, mutuando dalla selezione artificiale, ricorre
(e lo fa spesso) agli esempi del contadino che seleziona il bestiame
o simili
a, dimentica l’elementare differenza tra un
agente intenzionale (il contadino) e la Selezione naturale (che
agente non è).
2) La caratteristica predittiva di una teoria
scientifica. La Cosmologia.
Non ho alcuna difficoltà a considerare la
Cosmologia una disciplina storica i cui strumenti di indagine non
sono ovviamente documentali ma osservazioni a posteriori
rigorosamente verificabili e che obbediscono non al criterio "ad
hoc propter hoc", ma a precise leggi fisiche : il
red-shift elettromagnetico, la radiazione cosmica di fondo a 3° K
, le equazioni della relatività generale (senza la costante di
Einstein) . La differenza tra Cosmologia e teoria dell'Evoluzione sta
tutta nella frase in grassetto e nel corsivo.
Quanto alla piuma di Forrest Gamp non vi è
una mancanza di predittività intrinseca nel processo di
caduta, ma solo l'incapacità umana di poter gestire, anche con
un potente calcolatore, tutti i parametri del moto. Così è
anche per il lancio dei dadi. Avrei preferito un altro esempio,
l'emissione radioattiva naturale.
3) L'evoluzionismo non è mai stato in
salute come adesso a dispetto degli anti-evoluzionisti.
Scusi ma non è con questi proclami che si può
stabilire lo stato dell'arte di una disciplina. Permetta la domanda :
chi sarebbe il medico certificante lo stato di buona salute? Un
medico evoluzionista? A beh...
4) Il Creazionismo non è una scienza
Guardi che con me sfonda una porta aperta. L'ho già
scritto nel mio ultimo saggio (La Vita e il respiro e ogni
cosa : Termodinamica e Abiogenesi. Ed. Aracne 2009 ). Se è
valido il criterio epistemologico di Popper (falsificazionismo) per
il quale la T. dell'Evoluzione non può dirsi scientifica
allora sarà altrettanto vero che lo stesso criterio non
attribuisce dignità di scienza alla T. della Creazione. Sia
chiaro: questa è una mia personale posizione, ma la mia fede
in Dio muove da altre e ben più solide fondamenta .
5) .... queste critiche vengono di solito da una
esigua minoranza... filosofi o teologi, se da scienziati , da persone
che non hanno una specifica preparazione di base ma che provengono da
altre discipline.
Ma insomma basta per favore con questa storia delle
competenze specifiche, pure lei dr. Verolini !
Piergiorgio Odifreddi è un matematico che si
picca di scrivere di biologia, teologia, storia del cristianesimo, ma
per voi va benissimo perché è ateo e insulta i
credenti, altrettanto fa Dawkins che è uno zoologo ma che
disserta con disinvoltura di esegesi biblica . Per questi accademici
non vale il criterio delle competenze specifiche? Ma lo sa che lo
scopritore della teoria dei campi e dell'elettromagnetismo è
stato un certo M. Faraday che non è mai andato un solo giorno
a scuola?
Quanto all'esigua minoranza ,a parte che non è
cosi se mette il naso fuori d'Italia, le sembra questo il
criterio scientifico per stabilire chi ha ragione in una disputa?
Quello numerico? Quanti erano al tempo di Copernico quelli che
credevano all'eliocentrismo?....
Sperando di incontrarla ancora magari in un prossimo
convegno le invio i miei cordiali saluti .
Ferdinando Catalano
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