Questo feedback ci arriva da
“Raptor” a seguito dell'articolo: A DOMANDA SEGUE
RISPOSTA (http://www.origini.info/articolo.asp?id=359
Ahah, divertente! “Ida”
sarebbe la prova dell’ inesattezza dell’ evoluzione? A
dire il vero è uno di quelli che certa gente male informata
chiamerebbe “anelli mancanti”, che si colloca tra gli
strepsirrini e gli aplorrini, e perciò tra lemuri e scimmie.
Di certo Darwinius masillae non è un fossile
vivente. Di forme transizionali (non “anelli mancanti”,
come qualunque persona sufficientemente informata sa) ce ne sono a
centinaia, giusto per fare qualche esempio: _Gerobatrachus
hottoni_ (tra rana e salamandra) _Tiktaalik roseae_ (tra pesci e
tetrapodi) _Ambulocetus natans_ (tra mammiferi terrestri e
cetacei) _Pikaia gracilens_ (tra invertebrati e
vertebrati) _Archaeopteryx litographica_ (tra dinosauri non-aviani
e dinosauri aviani/uccelli) _Darwinopterus modularis_ (tra
ranforincoidi e pterodattiloidi) _Darwinius masillae_ (tra lemuri
e scimmie) Per altre info: ( link esterno eliminato per
protocollo)
, per chi sa cosa sia realmente
uno studio scientifico: ( link esterno eliminato per protocollo) E
ancora: ( link esterno eliminato per protocollo)
(link esterno eliminato per
protocollo)
(link esterno eliminato per
protocollo)
(link esterno eliminato per
protocollo)
E potrei continuare ma mi fermo
qui…mi ci voleva uno sfogo, ora censurate pure il mio
commento.
“Raptor”
Risponde A.I.S.O
Cosa
c'è di così sbagliato nel fare riferimento agli “anelli
mancanti”? Anche se non è un termine usato nell’ambito
scientifico, rimane un termine usato dal grande pubblico, ed essendo
AISO un sito per il grande pubblico, perché non usare termini
a cui si può associare questo grande pubblico? Dopotutto, ci
sono anche noti evoluzionisti ed atei che usano questo termine, per
esempio:
Richard
Dawkins nel suo ultimo libro “The Greatest Show on Earth”
http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/ominide/ominide/ominide.html
http://www.uaar.it/news/2010/04/05/sudafrica-trovato-anello-mancante-tra-australopiteco-e-homo-habilis/
http://ugaciaka.wordpress.com/2010/04/05/la-vendetta-di-darwin-trovato-lanello-mancante-tra-la-scimmia-e-luomo/
Come
definito da Wikipedia
(http://en.wikipedia.org/wiki/Transitional_fossil): Transitional
fossils (popularly termed missing links) are the fossilized remains
of intermediary forms of life that illustrate an evolutionary
transition [I fossili transizionali (comunemente noti come anelli
mancanti) sono resti fossilizzati di forme di vita che dimostrano una
transizione evolutiva].
L'anello
mancante si riferisce ad un qualsiasi organismo che sarebbe un
rappresentante della lunga serie di organismi che l'evoluzione
avrebbe portato da uno stato d'esistenza primitivo ad un altro
notevolmente diverso, come da invertebrato a vertebrato, da dinosauro
ad uccello, e questo include ma non è limitato ad una forma di
transizione fra qualche antenato primitivo e l'uomo.
Continuando
con le definizioni e la sua obiezione per Darwinius masillae:
fossile vivente. Questo è un termine spesso frainteso.
Leggendo in http://en.wikipedia.org/wiki/Living_fossil (riportato
anche in http://www.paleautonomy.com/taphonomy/living.html), si può
capire che un taxon lazzaro è un taxon (una specie o gruppo di
specie) che riappare improvvisamente, o nella storia dei fossili o
fra gli organismi viventi (come se il fossile fosse tornato in vita),
mentre un fossile vivente è una specie che sembra non essersi
mutata per un lunghissimo periodo di tempo (come se il fossile sia
sempre rimasto in vita), ma con bassa diversità tassonomica.
Visto che Darwinius masillae (Ida) è rimasto
essenzialmente invariato fino al lemure moderno, Ida rientrerebbe
nella definizione di fossile vivente se non per il fatto che ha
diversità tassonomica che lo escluderebbe da una stretta
applicazione della definizione, perciò Lei avrebbe raggione a
non definire Ida strettamente come fossile vivente. La lunga lista
informale di fossili viventi nel sopracitato link di Wikipedia e
l’implicazione di stasi è in aperta contradizione ad una
continua evoluzione. D'altra parte il Latimeria chalumnae
(conosciuto comunemente come celacanto) ed altri come Porphyrio
hochstetteri e Wollemia nobilis sono chiaramente taxon
lazzaro.
Essendo
lei una persona che chiaramente legge e si informa, spinta da un
desiderio di continua formazione, sono rimasto piuttosto stupito dal
suo riferimento alle "centinaie di forme transizionali".
Nell'articolo sul sito AISO su cui lei fa commento, ho fatto
riferimento alla teoria dell'equilibrio punteggiato, inventata
proprio nel 1972 dai famosi atei Gould ed Eldridge per spiegare
l'assoluta mancanza di fossili di transizione. Per non infastidirla
vede che non uso più il termine “anello mancante”.
Quando sono proprio i paleontologi evoluzionisti a dichiarare che
mancano questi fossili transizionali, allora non è più
un'elaborato stratagemma o invenzione dei creazionisti:
Il
dott. Colin Patterson, Senior Palaeontologist, Museo Britannico di
Storia Naturale ha scritto il libro “Evolution”. Gli fu
chiesto perché non avesse incluso informazioni sulle forme
intermedie. Segue la sua risposta: “Concordo pienamente con i
Suoi commenti riguardo alla mancanza di illustrazioni chiare di forme
di transizione nel mio libro. Se fossi stato a conoscenza di una
qualsiasi forma, fossile o vegeto, l’avrei sicuramente incluso…
Lo dico apertamente: non esiste alcun fossile per il quale si possa
difendere questa posizione in maniera inattaccabile”
L.Sunderland, Darwin’s Enigma, Master Books, Arkansas, USA,
1998, pp. 101–102.
Ancora:
"...l’anatomia e le serie fossili non sono affidabili per
ricostruire le connessioni evolutive. Ma ciò nonostante, tutti
i paleontologi continuano a insistere ad utilizzare la stessa
metodologia", J. Lowenstein and A. Zihlman, "The invisible
ape", New Scientist, Vol. 120 (1641), pp. 56, 57, 1988.
Forse
lei non ha letto il recente articolo su New Scientist (Lawnton, G.,
Uprooting Darwin’s tree, New Scientist ,
201(2692):34–39, 24 January 2009) dove la copertina riporta il
testo "Darwin was wrong", "Darwin aveva torto":
“Non esiste alcuna prova che l’albero della vita sia una
realtà”, Eric Bapteste, Biologo, Università
Pièrre & Marie Curie, Parigi, come riportato
nell'articolo.
Guardiamo
alcune di queste centinaia di forme transizionali che lei cita (che
sono sempre le medesime presentate a sostegno dell'evoluzione):
Gerobatrachus
hottoni: "L'esemplare lungo 110 cm è preservata con
la parte sottostante visibile e mancano solo le stilopodi, zeugopodi
e le parti basse del teschio e la fascia pettorale" Anderson,
J., Reisz, R., Scott, D., Frobisch, N., & Sumida, S., A stem
batrachian from the Early Permian of Texas and the origin of frogs
and salamanders, Nature 453(7194):515–518, 22 May 2008.
Nel linguaggio comune ciò vuol dire che mancavano le zampe
(stilopodi, zeugopodi) e cosi è impossibile determinare come
si muoveva! John Bolt, evoluzionista e curatore dei fossili anfibi
del Museo di Chicago, ha esortato di stare attenti nell'interpretare
il fossile. Dichiara che è difficile dire con certezza se
questa creatura fosse un antenato comune fra rane e salamandre,
"visto che esiste un solo esemplare di Gerobatrachus, ed
ancora peggio, un esemplare incompleto".
Tiktaalik
roseae: Più una creatura mosaica che forma di transizione.
Ci sono problemi con la data assegnata e il lignaggio del fossile che
non quadra. Wise, K.P., The origin of life’s major groups; in:
Moreland, J.P. (Ed.), The Creation Hypothesis: Scientific Evidence
for an Intelligent Designer, InterVarsity Press, Downers Grove, pp.
211–234, 1994; esp. p. 227., Ichthyostega spp., Devonian Times,
11 April 2006. La pinna, che sarebbe un'arto in evoluzione, non è
collegata al scheletro e non potrebbe sostenere il peso della
creatura. Anche il famoso fossile del Latimeria chalumnae
avrebbe avuto un arto in evoluzione, ma dopo che è stato
pescato un esemplare vivente, la pinna si è scoperta essere
semplicemente una pinna!
Ambulocetus
natans: La pelvi, l’omero e la scapola non sono stati
trovati, ma sono proprio queste parti le più fondamentali per
capire il suo modo di locomozione. Altre parti dello scheletro di
Ambulocetus sono state trovate 5 m più in alto. Questa
forma transizionale viene associata ad un suo antenato, Pakicetus
attocki, che però si è ‘mutata’ da
forma transizionale fra mammiferi terrestri e cetacei ad umile
roditore terrestre dopo la scoperta di un esemplare più
completo: Thewissen, J.G.M., Williams, E.M., Roe, L.J. and Hussain,
S.T., Skeletons of terrestrial cetaceans and the relationship of
whales to artiodactyls, Nature 413(6853):277–281, 20 Sep
2001. Meglio informarsi con le ultime ricerche scientifiche prima di
usare l'evoluzione dei cetacei a prova dell'evoluzione.
Archaeopteryx
litographica: Una delle più classiche! Mi dispiace
deluderla, ma sono decenni che anche l'archaeopteryx non figura come
forma transizionale: “I paleontologi hanno cercato di
trasformare l’Archaeopteryx in un dinosauro terrestre
pennuto. Ma non lo è. È un uccello che si posa sugli
alberi. Nessuna chiacchiera paleontologica può cambiare i
fatti”, Alan Feduccia, evoluzionista e un’autorità
mondiale sugli uccelli dell’Università della North
Carolina di Chapel Hill. Citato in V.Morell, Archaeopteryx:
Early bird catches a can of worms, Science 259(5096):764-765,
5 February 1993. Lei ha mai cercato di immaginare un polmone che si
evolve dal polmone a mantice dei rettili a quello molto più
complesso e circolatorio aviario? Se ogni parte del polmone aviario
non fosse pienamente formata, non potrebbe funzionare e
l’uccello/dinosauro morirebbe senza alcuna possibilità
di passare il suo DNA in evoluzione ai propri figli.
Darwinopterus
modularis: Prima di tutto è "datato" a 160 Ma,
un po’ giovane per la teoria di Maynard Smith rispetto a
Rhamphorhynchus (165 a 150 Ma), che sarebbe un antenato di
Darwinopterus, perché aveva sia la coda lunga che
caratteristiche avanzate della testa ed il collo che si sono evoluti
senza la spinta selettiva dovuto alla compensazione di una perdita di
stabilità nel volo. Fra quelli che l'hanno scoperto, Dr David
Unwin, Università di Leicester, UK, che si aspettava una forme
intermedia secondo il pensiero di Maynard-Smith: “Darwinopterus
era un po’ uno shock per noi. Ci aspettavamo sempre una
creatura che avrebbe riempito un vuoto, con caratteristiche
tipicamente intermedie come una coda moderatamente elongata, né
lunga, né corta " ... " La cosa strana di
Darwinopterus è che la sua testa e il suo collo sono
proprio come i pterosauri avanzati, mentre il resto del scheletro,
inclusa una coda molto lunga, è quella di forme primitive"
Unwin, D., citato in McGrath, M., New flying reptile fossils found,
<http://news.bbc.co.uk>, 14 October 2009.
Anch'io
potrei continuare, ma nel mio caso presentando fatti scientifici
sostenuti da bibliografie, ma mi fermo qui…
Questo:
http://paleofans.blogspot.com/2010/01/le-prove-e-le-non-prove.html
sarebbe uno studio scientifico? È solo una bibliografia. Una
bibliografia è solo una lista. Uno studio scientifico invece
deve esaminare le prove e le predizioni di un’ipotesi. Quando
queste non superano l'esame della falsificazione, perché le
sue predizioni non si avverano o le prove mancano, allora rimane
semplicemente un’ipotesi e non una teoria scientifica. Karl
Popper, il padre del metodo scientifico moderno, ha dichiarato: "Sono
arrivato alla conclusione che il Darwinismo non è una teoria
testabile, ma un programma di ricerca metafisica" K.Popper,
Unended Quest: An Intellectual Autobiography [1974], Open Court: La
Salle, Ill., Revised Edition, 1982, p.168. La prima predizione
dell'ipotesi dell'evoluzione è quella delle forme
transizionali. Come abbiamo illustrato, le forme transizionali non
sono state trovate, perciò la prima predizione rimane
insoddisfatta, e così l'ipotesi dell'evoluzione rimane
un'ipotesi infondata, una fede in un idea senza sostegno
materialistico; un assioma che è caduto in rovina.
Ing.
Stefano Bertolini in collaborazione con Geoffrey Allen
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