Numerose scoperte di carattere scientifico,
provenienti dai più diversi ambiti, tendono sempre più a confermare gli
avvenimenti narrati dalla Bibbia. E' di pochi mesi fa la notizia della scoperta
in fondo al Mar Nero di resti di un insediamento risalente a prima del
Neolitico: per alcuni una prova di un catastrofico diluvio. E' sintomatico, e
senza dubbio più credibile, il fatto che la maggior parte di questi ritrovamenti
sono fatti da persone che non hanno un particolare feeling con la Bibbia; anzi,
in alcuni casi vi è perfino una chiara opposizione ad essa.
Zillmer si colloca
nella scia di quanti non partono da posizioni preconcette e dogmaticamente
formate. E' un ingegnere di fama mondiale ed ha partecipato a numerose
spedizioni in importanti siti archeologici e geologici, e quel che più conta è
un vero esperto nella sua materia, l'ingegneria edilizia, che gli permette di
avere conoscenze solide in materia di stratificazioni geologiche e formazione
dei terreni.
L'autore ha effettuato la sua scoperta principale insieme agli
studiosi che si sono interessati del sito di Glen Rose (Texas), ove è stato
possibile rinvenire, sullo stesso strato geologico, orme pietrificate di
dinosauri e di esseri umani. Sapendo che siti simili sono stati a volte
squalificati come pure mistificazioni, e i reperti scoperti come dei falsi,
Zillmer ha voluto portare avanti un'indagine accurata e scientificamente valida.
Il sito di Glen Rose è risultato geologicamente attendibile; non solo, sono
stati scoperti già da tempo, siti analoghi in diverse parti del mondo: tutto
accuratamente tenuto in segreto, snobbato e dileggiato da un gran numero di
cosiddetti 'studiosi ortodossi' (da intendersi studiosi credenti nelle teorie
dell'evoluzione), e perciò in grande imbarazzo di fronte a scoperte che
inficiano e distruggono le loro basi dottrinali. Da qui il titolo, molto
esplicito, del libro di Zillmer. Alla pagina 10 egli spiega: "L'esame attento
dei reperti mi induse a riflettere, poiché tutte quelle pietrificazioni erano
state rinvenute negli stessi strati geologici: una circostanza che proverebbe la
convivenza dei più disparati animali primitivi. E' lecito ribadire, in tal caso,
che la teoria evoluzionistica di Charles Darwin, su cui si basa la nostra
attuale immagine del mondo, perderebbe ogni reale fondamento. E' infatti la
coesistenza stessa di dinosauri e mammiferi a escludere ogni evoluzione nella
logica dell'origine delle specie".
La conclusione delle indagini di Zillmer è
nettamente definita: gli strati geologici su cui si trovano le orme fossilizzate
si sono formati a seguito di un enorme cataclisma: "Le ossa di questi
antichissimi animali si trovano, infatti, in tutto il mondo: nell'America del
Nord e del Sud, in Africa, Europa, Australia, Mongolia e perfino nell'Antartide.
Dappertutto i loro scheletri e le loro orme pietrificate si trovano quasi a fior
di terra e negli strati superiori. A ben pensarci, questo fatto dovrebbe farci
riflettere seriamente. Un animale morto nella primitiva era della terra avrebbe
dovuto decomporsi. Scheletri lunghi e soprattutto alti non si mantengono tanto
facilmente, fosse pure nella sabbia stessa!" (pag.45).
Altra peculiarità
straordinaria è che le orme degli esseri umani ritrovate accanto a quelle dei
dinosauri misurano circa 40 cm, e in alcuni casi addirittura 50 cm. Ciò ha fatto
dedurre agli scopritori che non solo i dinosauri avevano misure mastodontiche,
ma gli stessi esseri umani che, in proporzione, dovevano raggiungere altezze
vicine ai 4 metri. D'altronde resti fossili di scheletri umani sono stati
trovati in varie parti del globo, e tutti di misure straordinarie. A Gargayan,
nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro umano alto 5,18 metri; nella
Cina sud-orientale sono state scoperte ossa di esseri umani alti più di 3 metri;
a Ceylon, invece, sono stati scoperti resti di esseri umani altri più di 4
metri, mentre a Tura, ai confini col Pakistan, è venuto alla luce uno scheletro
umano altro 3,35 metri . Scoperte analoghe sono state fatte ad Agadir, in
Marocco, in Moravia e in Siria. Leggendo attentamente il passo biblico di Genesi
capitolo 6, si scoprono precise analogie con le scoperte geologiche e
paleontologiche laddove è scritto: "In quel tempo (prima del diluvio, ndr)
c'erano sulla terra i giganti..." (Genesi 6:4). Il resto del racconto narra gli
avvenimenti del diluvio universale, catastrofe che, secondo Zillmer, è la causa
prima delle fossilizzazioni così abbondantemente ritrovate negli strati della
terra.
Il libro in esame riporta numerose altre scoperte a favore del
racconto biblico: l'esistenza di un'atmosfera prediluviana essenzialmente
diversa da quella attuale; l'azione dei raggi solari non più filtrati da uno
strato di vapore acqueo soprastante la terra, che avrebbero la negativa
proprietà di intaccare organi vitali preposti al mantenimento della vita, ecc.
Quest'ultima scoperta ha permesso a Zillmer di capire per quale motivo la Bibbia
afferma che gli antidiluviani erano più longevi degli uomini post-diluviani:
proprio a causa dell'azione dei raggi negativi del sole e delle mutate
condizioni climatiche. Non più errori di copisti o di redattori creduloni, ma
vere e proprie affermazioni di carattere scientifico. Chi volesse deliziarsi
delle accurate spiegazioni dei fatti, proposte da Zillmer, non può perdere il
prezioso documento che è il suo libro. Unica pecca, per quanto ci riguarda,
l'impossibilità di condividere le sue digressioni filosofiche di stampo
ufologico e new age contenute nelle ultime pagine del volume. Ma la distinzione
degli ambiti è ben presente in quelle pagine , soprattutto, si comprende
facilmente ciò che emerge dalle attendibili scoperte di carattere scientifico,
in contrasto con le affermazioni fideistiche dell'autore. Tutto sommato un buon
lavoro che va ad aggiungersi ai numerosi che in questi ultimi cinque anni hanno
rivalutato, quasi sempre inconsapevolmente, il messaggio e i racconti della
Sacra Scrittura.
|