http://www.airesis.net/ILabirintiDellaRagione/labirinti%201/Sermonti%20Biolog%20strutt.htm
http://www.airesis.net/ILabirintiDellaRagione/labirinti%201/dopo%20l'uomo.htm
Pochi ani prima dell'interesse di
Preparata e Del Giudice per la biologia aveva avuto riconoscimento
una rivoluzionaria scoperta del virologo Stanley Prusiner
(NobeI1977). Egli aveva individuato come agente infettivo,
provocatore della terribile malattia bovina nota come "mucca
pazza" o BSE (Bovine Spongiformis Encephalitis) il prione, una
proteina. Una proteina eretica perché il dogma non ne
autorizzava l'esistenza. Il fattore della encefalite spongiforme non
conteneva acidi nucleici, era una sequela di amminoacidi, era una
semplice proteina, e nondimeno agiva come agente infettivo. Perché
si verifichi una auto-riproduzione biologica -così impone il
Dogma Centrale della biologia molecolare -deve esserci una
trasmissione tramite acidi nucleici. Questi sono infatti gli unici
capaci di auto- moltiplicarsi . "Un tratto di acido nucleico può
esprimere (attraverso opportuni codici) una seguenza proteica o una
copia di se stesso". Una proteina non può fare né
se stessa, né altra copia. Il discorso sembrò
riaprirsi, quando, negli anni settanta, Stanley Prusiner potè
dimostrare, tra l'opposizione generale, che una proteina deformata (o
"prione": protease resistent infective agent) poteva -per
vicinanza -imporre la sua struttura deforme a proteine normali a cui
fosse stata accostata. Si parlò dell'effetto della mela marcia
nella cesta piena di mele sane. La mela non si riproduce ma trasmette
la sua stortura, la sua bacatura, alle mele di contorno. Nel caso più
noto, quello della mucca pazza, la proteina normale (che si trova
sulla parete dei neuroni) è arrangiata in alfa-eliche, il
prione patogeno ha la stessa struttura primaria, ma è
ripiegato in una struttura nota come foglietto beta. Quando il prione
viene ad affiancarsi alla proteina normale la deforma, e la
deformazione si diffonde a milioni e milioni di molecole adiacenti.
L"area comprendente molecole in fase è nota come "dominio
di coerenza", ed è sostenuto da un "direttore"
e.m. .II regime di coerenza biologico stabilisce quello che si chiama
un "cristallo liquido". Applicando a un cristallo liquido
un campo elettrico o magnetico, cambia la direzione del "direttore"
che si riorienta in modo di giacere parallelamente o
perpendicolarmente alle linee di forza. Il regime di coerenza è
il laser della materia vivente. Questi concetti derivano alla
biologia dalla fisica. Tuttavia la dimensione di "un dominio di
coerenza" dei fisici, secondo Giuliano Preparata, non può
superare cinque Angstrom, cioè un millesimo di cellula
batterica, ed sembra quindi poco servibile nei vasti domini della
biologia. "l dominii di coerenza" si sono affermati da
alcuni decenni in biologia ed embriologia, benchè fuori dall'
interesse principale, che rimane sulle molecole. Le membrane intra-
cellulari o di parete sono cristalli liquidi, e quindi sistemi
coerenti in varie fasi. Cristalli liquidi sono il DNA, I'RNA
mitocondriale, le proteine in generale e in particolare quelle della
parete neuronale, del citoscheletro, dei muscoli, dei tessuti
connettivi. Se raffiguriamo le molecole proteiche con bastoncelli
esse ci appaiono come una palizzata estesa su due o anche tre
dimensioni, nella quale tutti i paletti puntano nella stessa
direzione. Aumentando la temperatura i vincoli si rallentano, il
rigido parallelismo si perde, ma l'ordine direzionale mantiene le
molecole vagamente dirette nella stessa direzione, cioè a
formare un "regime coerente" nella fase cosiddetta
nematica. l cristalli liquidi sono ordinati ma mobili, flessibili e
reattivi. Ogni molecola impartisce la sua direzione alle vicine
stabilendo "domini di coerenza", nei quali i componenti
microscopici oscillano in fase con un campo e.m. coerente
intrappolato nei domini stessi. L 'insieme dinamico di queste forze
vettoriali è quello che si chiama un "campo
morfogenetico" ed è attraverso di esso che si costruisce
via via l'organismo. l cristalli liquidi lo includono e lo esprimono.
Nei nuclei delle cellule coinvolte nel magma vivente, i geni si
accendono e si spengono, offrendo materia alla arcana fonderia. Non
sono loro, i geni, a scegliere la forma nascente: è la forma
nascente che sceglie i geni reclutandoli per il suo programma. l
domini di coerenza dei biologi sono più ampli e evidenziabili
che quelli dei fisici. l cristalli liquidi rifrangono la luce
incidente ed in opportune condizioni ottiche e microscopiche generano
e rivelano colori vari e cangianti. Con il mutare simultaneo
dell'orientamento delle molecole viventi, negli strati flessibili, le
luci riflesse cambiano di intensità e di colore. Chi ha avuto
la fortuna di mettere a registro il sistema microscopico di
osservazione sulla larva di un moscerino -una ricercatrice cinese:
Mae- Wan Ho -ha esclamato giubilante: "Abbiamo potuto vedere
tutti i colori di un arcobaleno in una larva di drosofila di prima
muta viva e nuotante... La vita è in tutti i colori di un
arcobaleno in un verme!" La larva, in tutto un millimetro,
appare ingrandita sul monitor della TV a colori. Nuotando e
ondeggiando il capino fa brillare i muscoli delle mascelle in
striscie blù e arancio su uno sfondo magenta. Le bande dei
muscoli segmentali passano dal turchese brillante al vermiglio vivo,
disegnando onde luminose lungo il corpo ondeggiante. Le pareti del
corpo contratto variano dal magenta al porpora, con ombre iridescenti
di verde arancio e giallo. La danza delle luci che accompagna e segna
la vita e lo sviluppo del piccolo verme del moscerino è
orchestrata da correnti elettriche che orientano i cristalli liquidi
e da questi vengono incluse ed espresse. L'esposizione dell'embrione
del moscerino a leggeri campi magnetici artificiali provoca
alterazioni nella normale segmentazione della larva. Quelli che
Preparata chiama gli "atomisti" amano una materia emersa
dal disordine, senza riferimenti a strutture, o a domini che
tradiscano un disegno o un'intenzione. Attrazioni e urti devono
bastare a fare la materia e la vita. Tutto il movimento darwinista e
neo-darwinista ha lavorato per oltre un secolo in questa direzione, e
non perche la natura così si spiegasse meglio, ma perche si
spiegava più naturalmente. Princìpi d 'ordine si
imponevano sia nella fisica che nella biologia, ma il tema del secolo
era spiegare l'ordine con il disordine, scoprire il segreto
dell'eredità, ridurre la forma a un ozioso contorno. "E
ora quest'annuncio di Watson e Crick sul DNA -esclamò Salvador
Dalì -.Questa è per me la vera prova dell'esistenza di
Dio". Tornando a Giuliano Preparata, a me sembra che la sua tesi
fosse una transizione di paradigma, da una visione atomico-casualista
à la Monod a una visione sincrona e coerente della materia e e
della vita. Egli proponeva in fisica la stessa transizione che gli
strutturalisti proponevano per la biologia. Già tra i biologi
della fine dell'ottocento, al paradigma selettivo darwiniano e poi
genetico si contrappose il paradigma strutturale, risalente ai grandi
morfologi del secolo: Geoffroy, Owen, Driesch e ripreso alla fine del
'900 da Webster, Goodwin e dal gruppo di Osaka per lo Strutturalismo
dinamico. Nella biologia si presentava la stessa dialettica che nella
fisica: i molecolari si occupavano di aggregati di molecole come i
fisici classici di aggregati di atomi; gli strutturalisti (o olisti)
si occupavano del "campo", come la fisica quantistica. L
'atteggiamento strutturalista è rimasto minoritario nella
biologia, dove è prevalsa la preferenza per il disordine, se
non per il caos, corretti dall'adattamento e dalla selezione Alla
spiegazione casualista e opportunistica delle forme si ribellano i
poeti. Scrive Karen Blixen, in Ehrengard, dopo aver descritta la
varietà dei fiori del castagno, del lillà, del citiso e
del biancospino. "Non è possibile che una varietà
così infinita sia necessaria all'economia della natura”.
Dev'essere per forza la manifestazione di uno spirito universale
-inventivo ottimista e giocondo all'estremo - incapace di trattenere
i suoi scherzosi torrenti di felicità. E davvero, davvero,
Domine non sum dignus. Tante altre notizie su
www.ariannaeditrice.it
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