Mutazioni
La
questione si pone: da dove provengono le nuove informazioni genetiche
? C’è bisogno di questo, affinché ciò che
è determinato dalla selezione naturale possa dare origine a
qualcosa che prima non esisteva, come un nuovo organo, una nuova
funzione, o una nuova barriera alla riproduzione sessuale.
Rispondendo a questa domanda, i libri di testo scolastici menzionano
le mutazioni positive. Il problema, tuttavia, è che non
conosciamo alcuna mutazione positiva da poter eventualmente
presentare a titolo di esempio. Siamo naturalmente a conoscenza di
una moltitudine di mutazioni negative e neutre. In realtà
temiamo le mutazioni. Proteggiamo noi stessi contro i raggi X, contro
la radioattività, contro l'amianto ed altri agenti mutageni.
Anche ammettendo che si verifichino mutazioni positive, esse si
perdono comunque nella massa di quelle negative, tanto che non siamo
in grado di individuarle.
Qualche
tempo fa ci aspettavamo di ottenere nuove varietà utili
attraverso la mutagenesi. Io stesso ho visitato tre stazioni di
ricerca forestale (in USA, Svezia e Cecoslovacchia) dove, con l'aiuto
di una bomba al cobalto, si è tentato di accelerare
l'evoluzione al fine di ottenere nuove forme interessanti. Da questa
ricerca non è venuto fuori nulla. Questa linea di ricerca è
stata abbandonata molto tempo fa. Lo stesso è accaduto in
diversi laboratori di ricerca per il miglioramento genetico delle
piante agrarie. In nessun posto al mondo è stato raggiunto
nulla di positivo in questo modo. Qua e là sono stati ottenuti
alcuni vantaggi commerciali (forme nane, fiori senza alcuni pigmenti,
arance senza semi, ecc.) Tuttavia, questi non sono esempi di nuovi
geni che appaiono, ma, al contrario, esempi di distruzione del gene.
Nessuno di essi è positivo dal punto di vista dell’organismo
mutato.
Oggi
si sostiene molto spesso che gli organismi resistenti agli
antibiotici, erbicidi, ecc, sono la prova delle mutazioni positive.
In realtà, non è così. Prima di tutto, la
maggior parte di tali forme è sviluppata in conseguenza di una
ricombinazione dei geni esistenti all'interno della variazione. In
secondo luogo, l'adattamento, anche se ha origine da mutazioni, deve
essere trattato come una forma di difesa delle funzioni esistenti e
non come lo sviluppo di una nuova funzione. Pertanto, esso appartiene
ai processi di riparazione conosciuti in natura, come la guarigione
delle ferite, la crescita delle parti staccate dal corpo,
l'eliminazione delle cellule o di individui difettosi in una
popolazione, il raggiungimento della resistenza immunologica ad una
proteina invasiva (ad esempio, attraverso la vaccinazione),
riparazione di difetti mutagenici, ecc. Ci sono erbicidi (vedi
capitolo "Ruolo delle informazioni in biologia" trattato di
seguito) costituiti in modo da attaccare una specifica proteina
fondamentale in una determinata erbaccia, così da
immobilizzare e provocare la morte dell’erbaccia. La comparsa
di una mutazione che dà una variante della proteina che è
ancora funzionale (mutazione neutra), ma refrattaria al diserbante, è
in realtà una difesa della funzionalità della proteina,
e quindi dell'organismo che ne ha bisogno. Essa non è la
creazione di una nuova funzione.
L’informazione
in natura è localizzata nel DNA. E’ impiegata nei
processi vitali da parte del DNA / RNA / proteine e trasmessa di
generazione in generazione. Essa può essere rovinata da
modifiche accidentali (mutazioni). Di per sé non migliora se
stessa. Esso è equivalente ad un programma per computer,
copiato da disco a disco. Esso si può guastare
accidentalmente, ma non può migliorare spontaneamente.
Modifiche accidentali possono essere pregiudizievoli o neutre. Esse
non saranno mai positive.
La
Genetica delle popolazioni non fornisce elementi di prova per
l'evoluzione.
Paleontologia
Alla
luce di questo cambiamento nel modo di insegnare l’evoluzione
nelle scuole, ho iniziato a verificare ciò che è
accaduto alla paleontologia. Perché essa non regna più
nell’insegnamento dell’evoluzione?
Sembra
che già nel 1980, al congresso internazionale sull’evoluzione
tenutosi a Chicago, i paleontologi hanno ammesso che la
caratteristica dominante dei resti fossili è la stasi - la
continuità di specie in una forma invariata attraverso tutti
gli strati in cui essi sono stati trovati.
Ci sono molti organismi che vivono ancora oggi, in sostanza, nella
stessa forma in cui sono stati trovati in strati geologici
considerati molto antichi. Tutti sappiamo che gli "anelli
mancanti" postulati da Darwin sono ancora mancanti. Essi sono
mancanti non solo nel senso fisico di non averne trovati i resti
fossili, ma sono mancanti anche concettualmente, in quanto non
possiamo immaginare come potrebbero essere stati nel caso in cui
fossero esistiti. Ad esempio, come potrebbe apparire una forma
intermedia tra un topo ed un pipistrello per poterlo considerare come
l'anello mancante? Naturalmente, quando è coinvolta solo la
dimensione, si possono immaginare forme intermedie, ad esempio, tra
un topo e un ratto. Tuttavia, nel caso in cui dovessimo trovare i
resti fossili di un mulo, essi sarebbero la prova dell’evoluzione
da un asino ad un cavallo o piuttosto da un cavallo ad un asino?
Sarebbe forse più giusto ammettere che da tale ricerca non
possono essere tratte conclusioni evolutive.
Purtroppo,
il forte desiderio di trovare un "anello mancante" e la
fama che sarà collegata a tale scoperta, porta alla spiacevole
situazione che in questo campo della scienza ci siano molti errori ed
anche frodi. Non solo l'uomo del Nebraska ed il cranio di Piltdown
erano falsi, ma anche l'uomo di Neanderthal è stato utilizzato
in modo disonesto per la controversia sull'evoluzione. Egli usava gli
strumenti e praticava sepolture religiose. Ha rappresentato una
razza di uomo. In realtà le
persone con caratteristiche simili si possono trovare ancora tra la
gente, anche se forse non con la frequenza che avevano in un’epoca
precedente.
Per
me, inoltre, il famoso disegno, che mostra in fila uno scimpanzé,
un gorilla, un Neanderthal, un aborigeno ed uno scandinavo, è
una falsificazione. Che cosa vediamo in questo disegno? Ciò
che colpisce l'occhio, in particolare, è il cambiamento di
colore dal nero al bianco, con una riduzione della pelosità e
una postura più eretta. Tuttavia, dalle ossa fossili non
abbiamo informazioni sul colore della pelle, né sulla sua
pelosità. Questa immagine è anche razzista, perché
suggerisce che quelli con la pelle più scura e più
capelli siano in qualche modo meno umani rispetto agli ariani. Ciò
che ci rimane è solo la postura. La postura leggermente
chinata della figura in mezzo che rappresenta il Neanderthal proviene
dal primo individuo di questa razza umana scoperto in un luogo
chiamato Neanderthal. Egli era un uomo anziano con deformazioni
artritiche del midollo spinale. Individui successivi della razza
Neanderthal non possedevano questa postura chinata. Anche se tutti i
Neanderthals fossero stati trovati leggermente curvi, tale postura
sarebbe la prova di un processo evolutivo che va dallo Scimpanzè
allo scandinavo o nella direzione opposta? Dopo tutto, in quella fila
solo il Neanderthal è un fossile – gli altri sono
organismi attualmente viventi -. Che valore scientifico ha questo
disegno? Tutti lo conosciamo. Il messaggio che trasmette non proviene
da ricerche scientifiche. Questa è propaganda evolutiva, non
scienza.
Naturalmente
la sequenza di fossili di pre-ominidi proposta dai paleontologi, di
cui così spesso sentiamo parlare dai mass-media, non ha nessun
valore scientifico definitivo. Queste sequenze sembrano essere
modificate da ogni nuova scoperta di fossili, il che significa
davvero che non sappiamo nulla sui nostri antenati animali. Lo stesso
vale per le proposte sequenze di cavalli, uccelli, ecc. se le nuove
scoperte scientifiche modificano continuamente alcune teorie, queste
non possono essere considerate un dato di fatto.
Sulla
base di tale evidente mancanza di forme intermedie i paleontologi
sono giunti alla conclusione che loro non le trovano. Così è
stato necessario ricercare gli elementi di prova dell'evoluzione da
qualche altra parte. Questo è il motivo per cui l’attenzione
è stata rivolta ai mezzi di prova nel campo della genetica
delle popolazioni. Nella stessa paleontologia le idee evolutive sono
state proposte per un processo che non ha lasciato tracce fossili.
Sono stati pertanto proposti salti evolutivi, il che equivale alla
resurrezione dell’idea dell’ ”enorme promessa”.
Per una ragione qualsiasi, una volta, in una notte di luna piena, da
un rettile si origina un uccello o qualcosa di simile. Per gli
scienziati seri tali idee sono inaccettabili. Comparve un’idea
chiamata "equilibrio punteggiato". Questa idea suggerisce
che in natura domina la stasi, e i che cambiamenti evolutivi si
verificano di tanto in tanto, in condizioni del tutto eccezionali, su
piccole aree e molto rapidamente – tanto che non siamo in grado
di individuare elementi di prova per questo -. Questa è una
bella idea, dato che si assume come dato di fatto la non esistenza di
prove; comunque, l'unico problema è che non può essere
provata. Fino a quando non sarà osservata l’evidenza di
una rapida comparsa di molte mutazioni positive, questo concetto
rimarrà solo un'idea. Non ha nulla a che fare con la scienza -
anche se è supportata da un professore di Harvard –.
Quando
si parla di evoluzione, non è possibile evitare che si citino
i dinosauri. Essi sembrano essere il simbolo favorito della teoria. I
mass media trovano ora molto difficile nascondere il fatto che c’è
una massa crescente di prove che tali animali erano contemporanei
all’uomo. In diversi luoghi in tutto il mondo c’è
l’evidenza di impronte umane e di dinosauro fianco a fianco
negli stessi strati fossili. Immagini di dinosauri sono state trovate
nell’arte pre-colombiana (pietre di Ica in Perù). Sono
stati recentemente trovati, fra i ruderi di un tempio del 12°
secolo a Ta Prom in Cambogia, bassorilievi raffiguranti vari animali,
tra cui uno Stegosauro. Marco Polo ha scritto di aver visto
l'imperatore cinese trasportato da un carro trainato da un drago.
Storie su draghi esistono in tutte le culture (il castello di Wawel
in Polonia, Loch Ness, si dice che San Giorgio abbia ucciso un drago,
ecc.). Tutte queste storie potrebbero essere nate dalla memoria
storica di alcuni dinosauri che sono vissuti fra gli umani.
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