Rendiamo noto il dibattito apparso sul
sito della giornalista della Repubblica e la conseguente risposta del
Prof. Boria.
Ocasapiens
scrive
..................i
creazionisti… sono tra i pochi a battersi per insegnare il
pensare critico… Per quanto riguarda il riscaldamento globale,
nell’articolo che segue il fisico Pier Maria Boria fa una
disamina tecnica dell’argomento. Ricerca
e studio del Prof. Pier Maria Boria
. Per chi ha paura di
cliccare, la”disamina” inizia così
la temperatura media
superficiale del pianeta, attualmente valutata in circa 300 K (27 °C
– sic)
. Dopo aver stabilito che
il pianeta è un corpo grigio, in base alle leggi di Stephan e
Boltzmann e di Kirchhoff sul corpo nero, basta calcolare che in
assenza di atmosfera
potenza ricevuta dal
sole = potenza reirraggiata dalla terra …la temperatura a cui
si equilibrerebbe la terra, sarebbe K ≡ 6 °C.
. per cui con questa
temperatura media superficiale la terra sarebbe decisamente
inospitale!
. Fine.Al
pensiero critico di Mihael Georgiev basta, mail mio è rimasto
deluso perché l’ing. Boriaè l’autore di una
favolosa teoria
della Creazione basata
sul secondo principio della
termodinamica.
http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2010/04/21/creazionismo-climatico/
Prof.
Boria risponde
1.
RaffRag ha
scritto:
26
aprile, 2010 08:23
Per
amor di conoscenza, ho cominciato a leggere TERMODINAMICA & VITA
(TTC – Teoria termodinamica della Creazione) Parte 1 di 2, ma
mi sono fermato quasi subito, a pag. 6, dove l’autore afferma:
Infatti
un organismo è vivo quando, al proprio interno, produce delle
trasformazioni ad entropia negativa (ovvero con DS<0) che
contraddicono il secondo principio.
L’affermazione
che le trasformazioni ad entropia negativa contraddicono il secondo
principio è sbagliata, in quanto il secondo principio
riferisce che, in una trasformazione irreversibile, è
l'entropia totale dell'universo (ambiente + sistema sotto
osservazione), considerato come sistema isolato, che aumenta, e non
quella del sistema sotto osservazione (l'organismo). Pertanto, le
trasformazioni accompagnate da una diminuzione di entropia nel
sistema sotto osservazione sono del tutto compatibili con il secondo
principio, perché sono invariabilmente accompagnate da un
aumento dell’entropia totale dell’universo. Ahimé,
la misconception suesposta è ricorrente, ed è quanto
basta per non sprecare altro tempo nella lettura.
L’obiezione
di RaffRag ha due aspetti: un aspetto formale ed un aspetto tecnico.
Il
primo è molto positivo: si obietta sul contenuto delle
asserzioni nel rispetto della persona che le sostiene. E’ una
posizione in controtendenza, dal
momento
che, la dittatura del Pensiero Unico imperante, di regola si
accanisce contro le persone piuttosto che contro le idee.
Per
l’aspetto tecnico è da osservare che:
1)
L’universo di prova (che potremmo definire come il volume
all’interno del quale avviene una, ed una sola, trasformazione)
è cosa diversa
dall’universo
astronomico.
2)
Il secondo principio in questione, qualunque ne sia la forma
dell’enunciato, si riferisce a tutte le trasformazioni
termodinamiche e,
quindi,
a ciascuna trasformazione.
3)
L’applicazione di tale principio alla vita è una
estrapolazione alla Helmoltz (che generalizza dicendo quanto riferito
in TTC alla quarta riga di 1.1:
“Entropia
sinonimo di disordine”). Ad esempio quando gli atomi di
carbonio si fissano nel fusto di un albero vivo, abbandonando lo
stato gassoso in combinazione con l’ossigeno, realizzano una
trasformazione di Pier Maria Boria
ordine
crescente: è solo in virtù di questa osservazione
che osiamo parlare di entropia decrescente. Se l’albero
fosse morto ciò non avverrebbe e
l’entropia
(il disordine), all’interno del medesimo universo di prova,
aumenterebbe.
4)
Che l’entropia totale dell’universo (astronomico) tenda
ad aumentare (e non ad un massimo come erroneamente capita di
leggere) non ci piove,
anche
dal momento che nell’universo astronomico ne succedono di tutti
i colori e la vita (unico ente capace di mettere ordine) pare
un fenomeno,
diciamo
così, assai limitato e, comunque, relativo a minime quantità
di massa. Ciò è detto esplicitamente al quinto
capoverso di pag. 6. Non
sarebbe
male aggiungere che l’asserto, se basato solo sul punto di
vista qualitativo di Helmoltz, potrebbe sembrare piuttosto
fantasioso dal
momento
che parlare di ordine decrescente in “scala universale”
ci pare azzardato. Tuttavia l’esistenza della radiazione
fossile potrebbe consentire
di
parlare in termini stretti di Q e di T giustificando
rigorosamente l’asserto stesso.
5)
In fondo alla pagina 6 si fa osservare che, quando parliamo di
trasformazioni, non cicliche ad entropia decrescente, realizzate da
organismi
viventi, ad esse associamo chiaramente il concetto di trasformazione
locale. E, in ciascuna di esse trasformazioni e solo in esse,
una
delle “tante” che continuamente si realizzano
nell’universo (astronomico), viene contraddetto si il
secondo principio!
6)
In base a quanto osservato sopra abbiamo riesumato, nella medesima
pagina 6, il dismesso concetto di vis vitalis che, come si sa,
entrò in crisi
quando
il Wohler realizzò la sintesi dell’urea. Tale
riesumazione non è essenziale e l’accezione può
essere adattata, tuttavia la locuzione rende
bene
l’idea: tra la morte e la vita materiali c’è una
qualche differenza che, ad un fisico aduso a formulazioni e
misurazioni, deve essere consentito
tentar
di definire e qui è stato fatto in termini termodinamici. Si
tratta di applicare i ferri del proprio mestiere.
7)
Non va dimenticato che i pilastri della TTC sono quattro:
entropia,statistica, caso, informazione. I primi tre compaiono
nell’attuale stesura,
pubblicata
sul sito. Il quarto pilastro, in tale sede solo sfiorato, … è
incostruzione!
www.piermariaboria.it
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