Basandosi
su un servizio di Daily
Mail, il quotidiano la Repubblica del 4 aprile 2010
segnala l’eccezionale ritrovamento di un fossile di ominide
perfettamente preservato in una cava di calcare in Sud Africa:
(http://www.repubblica.it/scienze/2010/04/04/news/ominide_sudafrica-3130400/).
“L'anello
mancante tra la scimmia e l'uomo sarebbe stato finalmente trovato. Si
tratta di una nuova specie di ominide, un bambino, i cui resti
saranno mostrati per la prima volta giovedì. La nuova specie
si colloca evolutivamente e temporalmente tra l'australopiteco
presente in Africa 3,9 milioni di anni fa, e l'Homo habilis, nostro
progenitore di 2,5 milioni di anni fa.
La nuova specie non ha
ancora un nome. Autore del ritrovamento è stato il sudafricano
Lee Berger dell'università di Witwatersrand di Johannesburg
nella caverna di Malacapa, nell'area sudafricana di Sterkfontein. La
zona è soprannominata "culla dell'umanità".
Si ritiene che la grotta abbia riparato i resti dagli elementi
naturali e li abbia preservati intatti. Il professor Berger e i suoi
collaboratori non hanno ancora fatto dichiarazioni sull'entità
della loro scoperta ma nella comunità internazionale, scrive
la stampa britannica, l'aspettativa è molto elevata. Si
ritiene che, se la scoperta colmasse davvero alcune lacune nella
catena evolutiva, l'intera storia dell'evoluzione potrebbe essere
integrata in modo significativo.
Resti di specie analoghe
erano stati già trovati in passato, ma si è sempre
trattato di ritrovamenti di frammenti di ossa. Esperti che hanno
visto lo scheletro del bambino, riporta oggi il Daily Mail di Londra,
dicono che presenta caratteristiche dell'Homo habilis, e dicono che
potrebbe gettare luce sul periodo in cui i nostri antenati
cominciarono a camminare in posizione eretta. Il professor Phillip
Tobias, un antropologo che è stato fra i primi a identificare
l'Homo habilis come una specie umana nel 1964, ha celebrato la
scoperta come "meravigliosa" ed "entusiasmante".
"Scoprire un intero scheletro, invece di un paio di denti o un
osso di un braccio, è una rarità", ha detto il
professor Tobias al Daily Telegraph. "Un conto è trovare
una mascella con un paio di denti, un altro trovare una mascella
attaccata a un teschio, e tutti e due attaccati a una colonna
vertebrale, un bacino e delle ossa pelviche".
Per
ora godiamoci questo gioiello fossile, prezioso testimone del
passato. Torneremo sull’argomento solo quando i risultati degli
studi compiuti sul reperto saranno pubblicati sulle maggiori riviste
scientifiche recensite.
Di
Mihael Georgiev
Autore
del libro “ CHARLES DARWIN. OLTRE LE COLONNE D'ERCOLE”
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