Tante
evoluzioni quanti alberi.
Secondo
la letteratura scolastica e divulgativa, gli alberi filogenetici
(evolutivi) costruiti dai tempi di Darwin su criteri anatomici
(morfologici) sono confermati da quelli costruiti sulla struttura
molecolare dei geni. Questa similitudine sarebbe un forte argomento a
favore del “fatto” dell’evoluzione. Ma nella
letteratura specializzata questa armonia non c’è, anzi,
il tentativo di costruire gli alberi in base ai geni scompiglia gli
alberi classici basati sulla morfologia.
Un
esempio viene dallo studio su alcuni animali marini pubblicato su
Nature nel 2006 (Delsuc, F.,
Brinkmann, H., Chouurrout, D. and Philippe, H., Tunicates and not
cephalochordates are the closest living relatives to vertebrates,
Nature
439:965–968,
2006).
In
base alle somiglianze morfologiche, la lancetta (o anfiosso), lunga 8
cm, con la forma di pesce che appartiene ai cefalocordati, è
l’animale più vicino ai vertebrati. Questo perché
possiede una primitiva corda spinale che contiene il sistema nervoso,
ed è posizionata dorsalmente all’intestino. Ma dallo
studio di Delsuc la lancetta risulta geneticamente più vicina
agli echinodermi che sono invertebrati. Questo non solo scompiglia il
classico albero filogenetico, ma rende incerta l’origine dei
vertebrati da un singolo antenato.
Le
difficoltà create dalle ricerche molecolari sono descritte
nell’editoriale di Henry Gee, nello stesso fascicolo della
rivista (Gee, H., Careful with that Amphioxus,
Nature
439:923–924,
2006; pp. 923-924). “Le analisi filogenetiche dei nuovi dati
genomici mettono in discussione la favola dei libri di testo
sull’origine dei vertebrati”, scrive Gee, e poi continua
“La storia è scritta dai vincitori. Questo vale per la
nostra spiegazione dell’evoluzione allo stesso modo in cui vale
per le vicende puramente umane. Ma come chiarisce l’articolo di
Delsuc, con l’avanzamento del
tempo e della tecnologia, noi vincitori abbiamo ancora bisogno di
essere preparati a ripensare la nostra lontana storia evolutiva (..)
Ancora una volta l’ulteriore ricerca ha messo in evidenza che i
nostri pregiudizi sono presunzioni da parrocchia (..) Lo schema dei
libri di testo è stato capovolto”. Anziché
l’acquisizione di caratteristiche progressivamente più
simili ai cordata e ai vertebrati veri e propri, compreso l’uomo,
abbiamo una storia che inizia dal più complesso e va verso il
più semplice, con perdita continua di materiale genetico. Se
lo dice lui, dobbiamo credergli. I testi scolastici, intanto, possono
aspettare.
Mihael
Georgiev
Autore
del libro “Charles Darwin. Oltre le colonne d'Ercole”
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