I
nemici di Darwin aggiungono il riscaldamento globale tra i bersagli
di
Mihael Georgiev
Dopo
l’evoluzione i creazionisti se la stanno prendendo con l’idea
del riscaldamento globale, e non solo. Ne riferisce con due servizi
il New York Times di 3 e 4 marzo.
Nel
2008 e 2009 e 2010 i Consigli di Educazione degli stati di Louisiana,
Texas e South Dakota votarono circolari che incoraggiano gli
insegnanti di promuovere negli studenti il pensiero critico su
argomenti come l’evoluzione, l’origine della vita, la
clonazione umana e il riscaldamento globale. Simile circolare sta per
essere votata ora nello stato di Kentucky. Secondo il fisico Lawrence
Krauss, che si oppone ai provvedimenti, si tratta di una strategia
per squalificare altre teorie “calde” come il Big Bang e
il cambiamento climatico, allo scopo di screditare la veridicità
della scienza e sostenere che le suddette teorie altro non sono che
una visione del mondo, storie né migliori né più
valide del fondamentalismo.
Ha
fatto sentire la sua voce anche il NCSE (Consiglio nazionale per
l’educazione scientifica), che per bocca di Joshua Rosenau
spiega che siamo di fronte ad un tentativo di apparire come difensori
della libertà accademica da parte dei creazionisti. Invece per
Rosenau nella comunità scientifica c’è ampio
consenso sia sull’evoluzione sia sul riscaldamento globale e le
attività umane che lo stanno causando.
Il
dibattito di cui sopra ha anche dei risvolti comici. L’IPCC
(l’organizzazione intergovernativa sul cambiamento climatico
presso l’ONU) ha ricevuto nel 2007 persino il premio Nobel, ma
poi ha chiesto pubblicamente scusa per una serie di frottole
spacciate per scienza proprio nel rapporto per l’anno 2007. Di
cosa si preoccupa il NCSE? Di insegnare agli studenti a pensare
scientifico, oppure di proteggere la sacralità dei
pronunciamenti di certi scienziati come se fossero antichi sacerdoti
o capi di moderni partiti comunisti? Se – bontà loro –
dopo due anni, gli scienziati ammettono di aver sbagliato, allora giù
i cappelli e applausi. Ma prima che loro facessero autocritica, il
popolo bue e gli scienziati dissenzienti devono stare zitti,
altrimenti complottano contro la scienza. Che ci puoi fare, la
paranoia cammina tra gli uomini, non nei boschi.
Un
fatto curioso è che finalmente gli evoluzionisti hanno capito
(ma non erano specialisti in evoluzione, compresa quella
“culturale”?) che i creazionisti si sono evoluti e non
difendono più la Terra piatta. Anzi, sono tra i pochi a
battersi per insegnare il pensare critico. Ma per certa gente pensare
critico va bene purché i criticati siano solo gli altri. La
cupola scientifica invece non è criticabile, ci pensa lei a
fare l’autocritica, basta avere pazienza ad aspettare il
prossimo congresso di partito. Per quanto riguarda il riscaldamento
globale, nell’articolo che segue il fisico Pier Maria Boria fa
una disamina tecnica dell’argomento.
Ricerca
e studio del Prof. Pier Maria Boria
http://www.piermariaboria.it/pagine.asp?idp=125
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