I
grandi gruppi di viventi originerebbero “per esplosione”
Se
vogliamo chiamare ogni piccola variazione ereditabile che osserviamo
negli animali “evoluzione”, possiamo farlo. Ma tali
variazioni non portano lontano. Spiegano le razze canine negli
allevamenti, però non riescono a spiegare la trasformazione
illimitata dei viventi dal batterio all’uomo. Molti scienziati
evoluzionisti ammettono questo, cercando per l’evoluzione
biologica spiegazioni diverse dal lento accumulo di piccole mutazioni
sotto la guida della selezione naturale. Una spiegazione
particolarmente audace è l’ipotesi proposta da Eugene
Koonin del National Center for Biotechnology Information presso i
National Institutes of Health, Bethesda, USA, intitolata “Il
modello di Big Bang Biologico per le transizioni maggiori
nell’evoluzione” (testo completo su
http://www.biology-direct.com/content/2/1/21).
Koonin
parte dalla considerazione che le grandi transizioni dell’evoluzione
dimostrano l’emergenza improvvisa di alti livelli di
complessità difficili da spiegare con i classici meccanismi
evolutivi. Le forme viventi dimostrano vistosa discontinuità,
mentre l’evoluzione sarebbe un processo continuo. Koonin cita
sei grandi passaggi evolutivi inspiegabili: 1) l’origine delle
forme delle molecole proteiche; 2) l’origine dei virus: non si
conosce l’antenato comune; 3) l’origine delle cellule: vi
sono differenze strutturali che impediscono di immaginare l’antenato
comune; 4) l’origine dei maggiori phyla di batteri ed archei;
5) l’origine dei grandi gruppi di eucarioti (organismi
unicellulari con nucleo); 6) l’origine dei phyla (i maggiori
gruppi) animali. Tra tutti questi innumerevoli passaggi non esistono
forme intermedie, per cui manca la spiegazione evolutiva della loro
origine. L’elenco è apparentemente breve, ma in realtà
comprende tutti i maggiori gruppi viventi, che a questo punto hanno
origine evolutiva sconosciuta. “Le forme principali compaiono
all’improvviso, completamente equipaggiate con le
caratteristiche fondamentali del nuovo livello di organizzazione
biologica” conclude Koonin, che trova inadeguata la spiegazione
secondo la quale queste novità sono frutto di evoluzione
adattiva e perdita di materiale genetico con il tempo, e propone una
ipotesi rivoluzionaria.
L’ipotesi
si chiama “Bib Bang Biologico” (BBB). Secondo Koonin “la
maggior parte delle grandi transizioni evolutive che dimostrano
l’emergenza ‘esplosiva’ di nuovi tipi di entità
biologiche sono costituite da due fasi qualitativamente distinte. La
prima è espansiva ed è caratterizzata da evoluzione
estremamente rapida dovuta a diversi meccanismi di ricambio genetico,
come transfert orizzontale di geni, ricombinazione, fusione,
fissione, e diffusione di elementi mobili. Questi processi danno
origine a grande diversità di forme dalle quali emergono
indipendentemente tutte le classi principali con nuovi livelli di
complessità, mediante un processo di assortimento. Nella
seconda fase l’evoluzione rallenta in modo drammatico, i
processi di scambio genetico diminuiscono ed emergono filoni multipli
di nuove entità, ciascuna delle quali evolve, da questo
momento in poi, secondo la classica immagine dell’albero
evolutivo (..) Questo modello bifasico è sostanzialmente
analogo allo scenario dell’origine degli universi secondo la
versione dell’espansione eterna della moderna cosmologia”.
Si
tratterebbe, insomma, di una serie (infinita?) di Big Bang che
avvengono di tanto in tanto, creando organismi di nuovo tipo, poi
ciascuno di questi nuovi organismi, mediante processi evolutivi
“classici” si diversifica secondo lo schema dell’albero
evolutivo, fino al Bib Bang successivo.
L’ipotesi
di Koonin è stata snobbata, e si capisce perché. Più
che spiegare l’evoluzione, la rende – se possibile –
ancora più misteriosa e fiabesca, con di tanto in tanto una
festa di esplosioni di fuochi d’artificio. Per quanto riguarda
il Big Bang cosmico, il termine è stato inventato
dall’astronomo britannico Sir Fred Hoyle nel corso della sua
serie radiofonica La natura dell’universo alla BBC nel
1950. Hoyle trovava assurda l’ipotesi della grande esplosione e
l’ha chiamata “big bang” per ridicolizzarla. Invece
La teoria si è imposta come “modello standard” e
addirittura si fregia del nome denigratorio datole da Fred Hoyle. A
questo punto la domanda è: Koonin ha dato alla sua ipotesi il
nome “Big Bang Biologico” per prendersi in giro, per
prendere in giro i suoi colleghi e noi, oppure perché ci
crede? Per ora la sua ipotesi non ha avuto la fortuna del Big Bang
cosmico.
Mihael
Georgiev
Autore
del libro “Charles Darwin. Oltre le colonne d' Ercole “
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