La
selezione sessuale vive un momento di grazia
Darwin
aveva individuato nella selezione naturale il motore dell’evoluzione.
Ci ha lasciato però anche il meccanismo della selezione
sessuale, ma in riferimento soprattutto all’uomo. L’azione
della selezione naturale è facilitata dal cambiamento delle
condizioni ambientali e dall’isolamento geografico che aiuta lo
sviluppo di nuove specie. Questo schema è stato un dogma quasi
intoccabile, tant’è vero che due dei più grandi
evoluzionisti del Novecento – Ernst Mayr e Theodosius
Dobzhansky
rifiutavano l’esistenza di speciazione (emergenza di nuova
specie) senza isolamento geografico. Negli ultimi anni però
sono stati documentati casi di tale speciazione – chiamata
speciazione simpatrica – che sfidano la teoria classica.
La
speciazione simpatrica consiste nell’emergenza di una nuova
specie nello stesso ambiente, e nella convivenza tra la nuova specie
e quella originaria.
La
riabilitazione della selezione sessuale era nell’aria. Così
alcuni spiegano l’alzata su due piedi dell’Ardipiteco
(vedi http://www.origini.info/Articolo.asp?id=301).
Secondo la teoria tradizionale l’antenato dell’uomo ha
cominciato a camminare su due piedi perché dal bosco è
andato a vivere nella savana, quindi doveva alzarsi per vedere gli
eventuali nemici, come fanno i cosiddetti “cani della prateria”
che appartengono alla famiglia degli scoiattoli da terra. Ardi invece
viveva nei boschi, ma ha imparato a camminare su due piedi per avere
le mani libere e portare più frutta alle femmine, che così
lo sceglievano come partner.
Ora
secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Science, la
selezione sessuale diventa la spiegazione della speciazione
simpatrica negli animali inferiori. (G. Sander van
Doorn,Pim Edelaar, Franz J. Weissing. On the Origin of Species by
Natural
and
Sexual Selection Science 2009;326:1704-1707; commento
editoriale di Judith E. Mank. Sexual Selection and Darwin’s
Mystery of Mysteries, Science 2009;326: 1639-1640).
Secondo
gli autori le femmine selezionano i maschi meglio ornati, ad esempio
i pesci con forma leggermente diversa e pinne più colorate,
oppure gli uccelli con piumaggio più bello. Gli autori
assumono che a queste caratteristiche esterne ed estetiche
corrisponde un corredo genetico più adatto alla sopravvivenza.
Così le femmine, mentre scelgono il più bello, in
realtà assortiscono il materiale genetico fino a creare una
nuova specie. In altre parole, la selezione sessuale diventa
protagonista insieme a quella naturale. L’evoluzione si sta
tingendo in rosa anche tra i pesci. Le protagoniste sono sempre le
femmine, sono loro a decidere. Per Dostoevskij la bellezza salverà
il mondo. Gli evoluzionisti sperano che possa salvare – nel
senso spiegare – la speciazione simpatrica.
Di
Mihael Georgiev
Autore
del libro “Charles Darwin. Oltre le colonne d'Ercole”
|