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LA SELEZIONE NATURALE PERDE QUOTE
di Mihael Georgiev - 05/03/10-
 



La selezione sessuale vive un momento di grazia



Darwin aveva individuato nella selezione naturale il motore dell’evoluzione. Ci ha lasciato però anche il meccanismo della selezione sessuale, ma in riferimento soprattutto all’uomo. L’azione della selezione naturale è facilitata dal cambiamento delle condizioni ambientali e dall’isolamento geografico che aiuta lo sviluppo di nuove specie. Questo schema è stato un dogma quasi intoccabile, tant’è vero che due dei più grandi evoluzionisti del Novecento – Ernst Mayr e Theodosius

Dobzhansky rifiutavano l’esistenza di speciazione (emergenza di nuova specie) senza isolamento geografico. Negli ultimi anni però sono stati documentati casi di tale speciazione – chiamata speciazione simpatrica – che sfidano la teoria classica.

La speciazione simpatrica consiste nell’emergenza di una nuova specie nello stesso ambiente, e nella convivenza tra la nuova specie e quella originaria.

La riabilitazione della selezione sessuale era nell’aria. Così alcuni spiegano l’alzata su due piedi dell’Ardipiteco (vedi http://www.origini.info/Articolo.asp?id=301). Secondo la teoria tradizionale l’antenato dell’uomo ha cominciato a camminare su due piedi perché dal bosco è andato a vivere nella savana, quindi doveva alzarsi per vedere gli eventuali nemici, come fanno i cosiddetti “cani della prateria” che appartengono alla famiglia degli scoiattoli da terra. Ardi invece viveva nei boschi, ma ha imparato a camminare su due piedi per avere le mani libere e portare più frutta alle femmine, che così lo sceglievano come partner.

Ora secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Science, la selezione sessuale diventa la spiegazione della speciazione simpatrica negli animali inferiori. (G. Sander van Doorn,Pim Edelaar, Franz J. Weissing. On the Origin of Species by Natural

and Sexual Selection Science 2009;326:1704-1707; commento editoriale di Judith E. Mank. Sexual Selection and Darwin’s Mystery of Mysteries, Science 2009;326: 1639-1640).

Secondo gli autori le femmine selezionano i maschi meglio ornati, ad esempio i pesci con forma leggermente diversa e pinne più colorate, oppure gli uccelli con piumaggio più bello. Gli autori assumono che a queste caratteristiche esterne ed estetiche corrisponde un corredo genetico più adatto alla sopravvivenza. Così le femmine, mentre scelgono il più bello, in realtà assortiscono il materiale genetico fino a creare una nuova specie. In altre parole, la selezione sessuale diventa protagonista insieme a quella naturale. L’evoluzione si sta tingendo in rosa anche tra i pesci. Le protagoniste sono sempre le femmine, sono loro a decidere. Per Dostoevskij la bellezza salverà il mondo. Gli evoluzionisti sperano che possa salvare – nel senso spiegare – la speciazione simpatrica.

Di Mihael Georgiev

Autore del libro “Charles Darwin. Oltre le colonne d'Ercole”

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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