Mihael
Georgiev
Charles
Darwin
Oltre
le colonne d’Ercole
Protagonisti,
fatti, idee e strategie del dibattito sulle origini e
sull’evoluzione.
Milano:
2009 Gribaudi editore, pag. 464. E 20
Per
me lettore da molti anni appassionato di evoluzionismo, è
stata una bellissima sorpresa l’opera di Mihael Georgiev: Per
almeno 5 motivi rimane la più bella opera che ho sin qui
letto.
1°
E’ un’opera ponderosa che però si legge tutta d’un
fiato. L’autore, nonostante sia bulgaro, ha un’eccellente
italiano che maneggia con grande scorrevolezza e dimostra
un’eccellente capacità esemplificativa; Ha sempre
l’immagine giusta per rendere semplice ciò che è
assai complesso.
2
– E’ un opera che non si limita a contrastare il teorema
evoluzionistico ma che ne cerca le lontane radici per mostrarne in
modo convincente le fondamenta speculative originarie che tali sono
rimaste, in assenza di prove a supporto per trasformare un’ipotesi
geniale in una costruzione scientifica.
3
– L’autore mostra con maestria, con il supporto di
documenti numerosi, adoperati con grande probità
intellettuale, che tutte le grandi teorie (Da Copernico ad Einstein)
nascono senza prove, per geniali intuizioni e talvolta per piccoli
indizi ma, il tempo, le ricerche ulteriori, più o meno
lentamente poi riescono a corroborare. La teoria evoluzionistica
nasce allo stesso modo e, incredibilmente rimane in piedi: nonostante
tutti i presupposti che la reggevano si sono rivelati fallaci e la
caccia a nuovi argomenti continua a rivelarsi infruttuosa. Tutti i
teoremi così combinati sono stati sempre abbandonati,
l’evoluzione no.
4
– L’autore segue i protagonisti, evoluzionisti o no,
senza giudicarli, con grande partecipazione umana e ci racconta con
evidente commozione le loro emozioni, le lotte, i timori, i
contrasti, le rivalità come in un romanzo. La partecipazione
umana verso l’opera che non si condivide è un importante
prerequisito di rispetto dell’avversario intellettuale, di
tolleranza e di comprensione umana.
5
– Non meno importante dei miei primi quattro motivi di
ammirazione è anche la documentazione assai meticolosa dello
stato del dibattito attuale nel mondo sul tema, e della diffusione a
macchia di Leopardo della visione creazionistica supportata da
istituzioni e scienziati in numero e qualità assai superiore
di quanto normalmente si immagina.
Se
c’è una piccola critica che posso permettermi di fare al
lavoro riguarda la preoccupazione, che a me pare eccessiva della
difesa della letteralità del racconto genesiaco.
Lo
dico come segno di rispetto per tutti quei cristiani che credono
nell’ispirazione della genesi, il cui racconto rimane
antievoluzionista sempre e comunque. Come sempre e comunque, senza se
e senza ma, rimane creazionista tutta la Bibbia.
Una
parabola teologica ispirata non racconta una verità diversa da
una storia ispirata. Anzi, è il contrario: se io costruisco
una parabola teologica lo faccio proprio per sostenere ciò che
voglio sostenere. E tra la genesi e l’evoluzione non esiste
nessuna parentela. Se la si prende sul serio.
E
come se dalla parabola del figliuol prodigo io volessi trarre una
messaggio sulla penitenza per il fatto che è una parabola.
Parabola
teologica o vicenda realmente accaduta, in Luca 15 c’è
posto solo per il perdono e la grazia immeritata.
Grazie
di cuore all’A.I.S.O per la magnifica opera che svolge e per il
sostegno a simili pubblicazioni
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