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DIBATTITO SULL'EVOLUZIONISMO
di Mihael Georgiev - 10/12/09-
 

Ferdinando Boero sul caso De Mattei

di Mihael Georgiev

Dopo quello Marco Ferraguti abbiamo il parere di un altro esponente di alto livello dell’evoluzionismo scientifico: Ferdinando Boero, professore di Zoologia e Biologia marina all'Università del Salento. Del suo impressionante curriculum mi limito di segnalare che ha pubblicato oltre 190 articoli scientifici – veri – e 8 libri di testo, che è membro del Comitato editoriale della rivista Journal of Evolutionary Biology e vincitore del Prix Manley Bendall e della Medaille Albert Premier, dell’Istituto oceanografico di Parigi. In una lettera pubblicata sul sito di MicroMega dice la sua riguardo il workshop sull’evoluzionismo presso il CNR e la recente pubblicazione degli atti a cura di de Mattei. Il testo è scaricabile dal sito http://temi.repubblica.it/micromega-online/creazionisti-al-cnr-il-prof-boero-caro-maiani-confonde-correttezza-scientifica-con-liberta-di-espressione.

Boero non se la prende con De Mattei, che è il vicepresidente del CNR, ma con il Presidente Maiani, accusandolo di “confondere la correttezza scientifica con la libertà di espressione”, e consentire la pubblicazione degli Atti, “un duro colpo alla reputazione dell’Istituto”. Poi spiega meglio:

Qui la libertà di espressione non c'entra. Se Lei manda a una rivista scientifica un articolo dove dice che la terra è piatta ed è al centro dell'Universo, il suo articolo viene bocciato. Il convegno organizzato dal Suo Vice presso la Sua struttura esprime posizioni analoghe a queste. E ha l'etichetta del CNR. Forse, visto questo precedente, varrebbe la pena di far vedere a un gruppo di revisori esperti sull'argomento i libri che il CNR finanzia (anche modestamente). È normale prassi scientifica. Ed è normale che se un libro è pieno di castronerie (come quello in oggetto) non venga pubblicato. Non si tratta di censura, si tratta di peer review (cioè revisione fatta da colleghi scienziati altrettanto qualificati, ndr). Non si tratta di libertà di espressione, si tratta di correttezza scientifica”.

Ora, che gli Atti del workshop siano “piene di castronerie” analoghe alla tesi che “la terra è piatta ed è al centro dell'Universo“, lo può dire solo uno che il libro non l’ha nemmeno sfogliato. Si tratta perciò di un’opinione basata su pre-giudizio, anche se opinione di persona altamente qualificata. Ma la scienza è cultura del dubbio, non dei dogmi. Non è Maiani che “confonde la correttezza scientifica con la libertà di espressione”, è Boero che confonde il suo ruolo di scienziato con quello di censore ideologico. Il peer reviewer – in italiano scienziato-revisore di articoli scientifici – è un’altra cosa che io faccio da anni per riviste internazionali recensite nel mio settore, e il lavoro non ha nulla a che fare con la mia posizione filosofica e di credente.

Ma il fatto più grave secondo Boero è che il Presidente del CNR ha danneggiato la “nostra reputazione è quello che gli altri dicono di noi, e la reputazione del Suo Ente”. Come è riuscito a danneggiarla? Permettendo al Vicepresidente De Mattei di portare al CNR “questa pseudoscienza e pseudofilosofia”.

Pseudoscienza in italiano vuol dire “falsa scienza”, e pseudofilosofia – “falsa filosofia”. Su falsa scienza lasciamo perdere; se Boero avesse letto gli Atti, avrebbe costatato che nel libro sono esposti fatti, e poi questi fatti sono interpretati, cioè commentati, secondo le più rigorose regole della logica: di “falso” non c’è proprio niente. Per quanto riguarda la falsa filosofia il discorso è diverso, ma non siamo nel campo della scienza. Se De Mattei preferisce una filosofia diversa da quella che preferiscono Boero e la maggioranza degli scienziati, dov’è lo scandalo? La filosofia non è né scientifica né vera né falsa. È filosofia e basta, ognuno sceglie la sua. Imporre come requisito di appartenenza al mondo della scienza una filosofia ad esclusione delle altre – a maggior ragione se nell’ambito delle Istituzioni pubbliche e non le scuole private come la defunta Scuola di partito delle Frattocchie – è roba da Politburo del fu Partito comunista sovietico.

L’evoluzionismo che diventa “visione del mondo” non e più biologia, cioè scienza, ma filosofia, che si chiama biofilosofia o biosofia. Già nel campo della biologia nessun scienziato può rivendicare autorità assoluta, figurarsi nel campo della biosofia. L’indignazione di Boero deriva dal fatto che la pubblicazione degli Atti avrebbe inferto un “duro colpo” al “libro che ha cambiato la nostra visione del mondo!”, proprio “nell'anno del bicentenario di Darwin e del centocinquantenario della pubblicazione del libro”. Non è la scienza ad essere calpestata, è la “loro visione del mondo”! Ecco quale è il reato di De Mattei: vilipendio del libro dell’ateismo scientifico. Boero ha il diritto di scegliersi la visione del mondo che lo soddisfa, di divulgarla e di organizzare convegni per discuterla. Non ha però il diritto di imporla agli altri. Siamo in grado di sceglierci la nostra e di essere allo stesso tempo scienziati. La capacità di ragionare non è esclusiva degli atei, la possediamo tutti. Che sia stato il Creatore o l’evoluzione a darcela, non importa: è una questione di diverse visioni del mondo, non una questione di scienza e nemmeno di correttezza scientifica.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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