Ferdinando
Boero sul caso De Mattei
di
Mihael Georgiev
Dopo
quello Marco Ferraguti abbiamo il parere di un altro esponente di
alto livello dell’evoluzionismo scientifico: Ferdinando Boero,
professore di Zoologia e Biologia marina all'Università del
Salento. Del suo impressionante curriculum mi limito di segnalare che
ha pubblicato oltre 190 articoli scientifici – veri – e 8
libri di testo, che è membro del Comitato editoriale della
rivista Journal of Evolutionary Biology e vincitore del Prix
Manley Bendall e della Medaille Albert Premier, dell’Istituto
oceanografico di Parigi. In una lettera pubblicata sul sito di
MicroMega dice la sua riguardo il workshop sull’evoluzionismo
presso il CNR e la recente pubblicazione degli atti a cura di de
Mattei. Il testo è scaricabile dal sito
http://temi.repubblica.it/micromega-online/creazionisti-al-cnr-il-prof-boero-caro-maiani-confonde-correttezza-scientifica-con-liberta-di-espressione.
Boero
non se la prende con De Mattei, che è il vicepresidente del
CNR, ma con il Presidente Maiani, accusandolo di “confondere la
correttezza scientifica con la libertà di espressione”,
e consentire la pubblicazione degli Atti, “un duro colpo alla
reputazione dell’Istituto”. Poi spiega meglio:
“Qui
la libertà di espressione non c'entra. Se Lei manda a una
rivista scientifica un articolo dove dice che la terra è
piatta ed è al centro dell'Universo, il suo articolo viene
bocciato. Il convegno organizzato dal Suo Vice presso la Sua
struttura esprime posizioni analoghe a queste. E ha l'etichetta del
CNR. Forse, visto questo precedente, varrebbe la pena di far vedere a
un gruppo di revisori esperti sull'argomento i libri che il CNR
finanzia (anche modestamente). È normale prassi scientifica.
Ed è normale che se un libro è pieno di castronerie
(come quello in oggetto) non venga pubblicato. Non si tratta di
censura, si tratta di peer
review (cioè revisione fatta da colleghi scienziati
altrettanto qualificati, ndr).
Non si tratta di libertà di espressione, si tratta di
correttezza scientifica”.
Ora,
che gli Atti del workshop siano “piene di castronerie”
analoghe alla tesi che “la terra è piatta ed è al
centro dell'Universo“, lo può dire solo uno che il libro
non l’ha nemmeno sfogliato. Si tratta perciò di
un’opinione basata su pre-giudizio, anche se opinione di
persona altamente qualificata. Ma la scienza è cultura del
dubbio, non dei dogmi. Non è Maiani che “confonde la
correttezza scientifica con la libertà di espressione”,
è Boero che confonde il suo ruolo di scienziato con quello di
censore ideologico. Il peer reviewer – in italiano
scienziato-revisore di articoli scientifici – è un’altra
cosa che io faccio da anni per riviste internazionali recensite nel
mio settore, e il lavoro non ha nulla a che fare con la mia posizione
filosofica e di credente.
Ma
il fatto più grave secondo Boero è che il Presidente
del CNR ha danneggiato la “nostra reputazione è quello
che gli altri dicono di noi, e la reputazione del Suo Ente”.
Come è riuscito a danneggiarla? Permettendo al Vicepresidente
De Mattei di portare al CNR “questa pseudoscienza e
pseudofilosofia”.
Pseudoscienza
in italiano vuol dire “falsa scienza”, e pseudofilosofia
– “falsa filosofia”. Su falsa scienza lasciamo
perdere; se Boero avesse letto gli Atti, avrebbe costatato che nel
libro sono esposti fatti, e poi questi fatti sono interpretati, cioè
commentati, secondo le più rigorose regole della logica: di
“falso” non c’è proprio niente. Per quanto
riguarda la falsa filosofia il discorso è diverso, ma non
siamo nel campo della scienza. Se De Mattei preferisce una filosofia
diversa da quella che preferiscono Boero e la maggioranza degli
scienziati, dov’è lo scandalo? La filosofia non è
né scientifica né vera né falsa. È
filosofia e basta, ognuno sceglie la sua. Imporre come requisito di
appartenenza al mondo della scienza una filosofia ad esclusione delle
altre – a maggior ragione se nell’ambito delle
Istituzioni pubbliche e non le scuole private come la defunta Scuola
di partito delle Frattocchie – è roba da Politburo del
fu Partito comunista sovietico.
L’evoluzionismo
che diventa “visione del mondo” non e più
biologia, cioè scienza, ma filosofia, che si chiama
biofilosofia o biosofia. Già nel campo della biologia nessun
scienziato può rivendicare autorità assoluta, figurarsi
nel campo della biosofia. L’indignazione di Boero deriva dal
fatto che la pubblicazione degli Atti avrebbe inferto un “duro
colpo” al “libro che ha cambiato la nostra visione del
mondo!”, proprio “nell'anno del bicentenario di Darwin e
del centocinquantenario della pubblicazione del libro”. Non è
la scienza ad essere calpestata, è la “loro visione del
mondo”! Ecco quale è il reato di De Mattei: vilipendio
del libro dell’ateismo scientifico. Boero ha il diritto di
scegliersi la visione del mondo che lo soddisfa, di divulgarla e di
organizzare convegni per discuterla. Non ha però il diritto di
imporla agli altri. Siamo in grado di sceglierci la nostra e di
essere allo stesso tempo scienziati. La capacità di ragionare
non è esclusiva degli atei, la possediamo tutti. Che sia stato
il Creatore o l’evoluzione a darcela, non importa: è una
questione di diverse visioni del mondo, non una questione di scienza
e nemmeno di correttezza scientifica.
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