Siamo
alla vigilia di una svolta?
Scienziati
escono allo scoperto sull’evoluzionismo
Sul
quotidiano Libero del 3 novembre 2009 un servizio di Fausto Carioti
presenta in anteprima il libro “Evoluzionismo: il tramonto di
una ipotesi”, a cura di Roberto de Mattei, vicepresidente del
Consiglio nazionale delle ricerche, Edizioni Cantagalli. Il libro
raccoglie gli interventi tenuti in un convegno a porte chiuse che si
è svolto a Roma lo scorso febbraio nella sede del Cnr.
Un’occasione che ha visto a confronto biologi, paleontologi,
fisici, genetisti, chimici, biologi e filosofi della scienza di
livello internazionale.
(Testo
completo al link: http://www.libero-news.it/articles/view/590447.)
Scrive
Carioti:
“L’evoluzionismo
non è più una teoria qualunque, da sottoporre a rischio
di falsificazione, come richiesto dall’epistemologo Karl Popper
per distinguere ciò che è scienza da ciò che non
lo è. Esso è un dogma al quale si può aderire
solo mediante atto di fede. Una metafisica, insomma. Proprio come
quel “creazionismo” che degli evoluzionisti è il
grande nemico. Con la differenza che chi difende l’ipotesi
della creazione di solito lo fa con la Bibbia in mano, e non pretende
di parlare in nome della scienza”.
“La
stessa comunità scientifica è tutt’altro che
concorde con le ipotesi sviluppate da Charles Darwin nell’Origine
delle specie. La novità è che molti di questi
scienziati adesso iniziano a rendere pubbliche le loro critiche”
e affermare, come fanno i documenti che il Cnr sta per rendere
pubblici, che il “corpus teorico dell’evoluzionismo fa
acqua da tutte le parti”.
Nel convegno sono
stati discussi tutti gli aspetti dell’evoluzionismo:
dall’incompatibilità con la seconda legge della
termodinamica e le sue implicazioni sia sull’origine della vita
sia sull’evoluzione biologica, al problema dell’età
della vita sulla Terra, dove “con nuovi metodi più
attendibili, il periodo di sedimentazione dei fossili si rivela assai
più breve di quanto creduto sinora e il tempo degli
sconvolgimenti geologici si accorcia drasticamente”. Tanto da
essere “insufficiente per l’evoluzione delle specie, come
risulta concepita dai sostenitori dell’ipotesi evoluzionista”.
La verità,
banale e meravigliosa allo stesso tempo, è che, come scrive de
Mattei, “dal punto di vista della scienza sperimentale,
entrambe le ipotesi sulle origini, sia l’evoluzionista che la
creazionista, sono inverificabili. Su questi temi ultimi non è
la scienza, ma la filosofia, a doversi pronunciare”.
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