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EVOLUZIONISMO: IL TRAMONTO DI UNA IPOTESI
di Mihael Georgiev - 18/11/09-
 

Siamo alla vigilia di una svolta?

Scienziati escono allo scoperto sull’evoluzionismo

Sul quotidiano Libero del 3 novembre 2009 un servizio di Fausto Carioti presenta in anteprima il libro “Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi”, a cura di Roberto de Mattei, vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Edizioni Cantagalli. Il libro raccoglie gli interventi tenuti in un convegno a porte chiuse che si è svolto a Roma lo scorso febbraio nella sede del Cnr. Un’occasione che ha visto a confronto biologi, paleontologi, fisici, genetisti, chimici, biologi e filosofi della scienza di livello internazionale.

(Testo completo al link: http://www.libero-news.it/articles/view/590447.)

Scrive Carioti:

L’evoluzionismo non è più una teoria qualunque, da sottoporre a rischio di falsificazione, come richiesto dall’epistemologo Karl Popper per distinguere ciò che è scienza da ciò che non lo è. Esso è un dogma al quale si può aderire solo mediante atto di fede. Una metafisica, insomma. Proprio come quel “creazionismo” che degli evoluzionisti è il grande nemico. Con la differenza che chi difende l’ipotesi della creazione di solito lo fa con la Bibbia in mano, e non pretende di parlare in nome della scienza”.

La stessa comunità scientifica è tutt’altro che concorde con le ipotesi sviluppate da Charles Darwin nell’Origine delle specie. La novità è che molti di questi scienziati adesso iniziano a rendere pubbliche le loro critiche” e affermare, come fanno i documenti che il Cnr sta per rendere pubblici, che il “corpus teorico dell’evoluzionismo fa acqua da tutte le parti”.

Nel convegno sono stati discussi tutti gli aspetti dell’evoluzionismo: dall’incompatibilità con la seconda legge della termodinamica e le sue implicazioni sia sull’origine della vita sia sull’evoluzione biologica, al problema dell’età della vita sulla Terra, dove “con nuovi metodi più attendibili, il periodo di sedimentazione dei fossili si rivela assai più breve di quanto creduto sinora e il tempo degli sconvolgimenti geologici si accorcia drasticamente”. Tanto da essere “insufficiente per l’evoluzione delle specie, come risulta concepita dai sostenitori dell’ipotesi evoluzionista”.

La verità, banale e meravigliosa allo stesso tempo, è che, come scrive de Mattei, “dal punto di vista della scienza sperimentale, entrambe le ipotesi sulle origini, sia l’evoluzionista che la creazionista, sono inverificabili. Su questi temi ultimi non è la scienza, ma la filosofia, a doversi pronunciare”.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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