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EVOLUZIONE IN CONFUSIONE
di Mihael Georgiev - 16/11/09-
 

CONFUSIONE SULL’EVOLUZIONE UMANA

Scienziati in disaccordo su (quasi) tutto

di Mihael Georgiev


Riguardo all’evoluzione umana, attualmente coesistono ben quattro idee che si escludono a vicenda. C’è chi sostiene che l’evoluzione umana sarebbe non più progressiva, ma degenerativa; altri invece che è accelerata; altri ancora che è rallentata; ed infine che è addirittura ferma. Il compito di spiegare come tutto ciò possa essere contemporaneamente vero e scientificamente provato è alquanto arduo, e io – almeno qui – neanche ci provo. Indicherò però le fonti delle diverse opinioni, di modo che chi ha voglia di approfondire l’argomento sia messo in condizioni di poterlo fare.


L’ evoluzione umana non è più progressiva, ma degenerativa


Meglio di tutti spiega ciò John Sanford, professore per oltre 25 anni alla Cornell University (New York) e specialista in genetica delle piante. Non uno specialista qualsiasi, ma uno dei massimi esperti mondiali di ingegneria genetica, inventore di tre tra i più importanti metodi di manipolazione genetica: il processo biolistico (“gene gun”), la resistenza patogeno-derivata e l’immunizzazione genetica; la maggior parte degli organismi transgenici sono infatti prodotti utilizzando la tecnologia “gene gun”, inventata da Sanford e dai suoi collaboratori. Tutto ciò è spiegato nel libro Entropia genetica e il mistero del genoma, ora alla seconda edizione, che abbiamo recensito altrove (vedi http://www.origini.info/articolo.asp?id=154). Sanford dimostra che un genoma attualmente non evolve, ma degenera, specie negli organismi più complessi. Il messaggio è piuttosto inquietante, perché indica come la specie umana, proprio perché molto complessa, rischia l’estinzione.


L’evoluzione umana si è fermata


Questa tesi ha destato stupore nelle file sia degli evoluzionisti che dei creazionisti. A esprimerla è stato il 7 ottobre 2008 Steve Jones, professore di biologia evoluzionistica dell’UCL, University College of London (vedi video http://www.ucl.ac.uk/lhl/streamed/lhlpub2/01_071008). Jones riconosce la validità della tesi di Sanford, (cioè che il genoma umano non sta evolvendo, ma degenerando), ma esorcizza le conseguenze, sostenendo che la degenerazione non fa più paura, dato che l’evoluzione si è fermata.


L’evoluzione umana è accelerata


Questa conclusione sembra fatta apposta per contraddire Steve Jones. Con uno studio accurato pubblicato su PNAS, December 26, 2007, vol. 104, no. 52, pp. 20753–20758 (http://www.pnas.org/content/104/52/20753.full.pdf+html), John Hawks e i suoi collaboratori spiegano che l’evoluzione umana negli ultimi 5000 – 10000 anni ha accelerato il suo cammino di 100 volte! Roba che qualche mattina vedremo dalla finestra uomini che volano o almeno si arrampicano come ragni sui grattacieli. Fino a 5000 anni fa, insomma, l’evoluzione si comportava abbastanza bene, anche se un po’ capricciosa, ma adesso corre come impazzita!


L’evoluzione umana ora è soprattutto culturale


A vedere così le cose è Luigi Luca Cavalli Sforza, medico, genetista di fama internazionale. In un recente e illuminante articolo sul Corriere della Sera (sabato 29 agosto 2009, pagina 36), utilizzando la tecnica della mamma che cerca di distrarre il bimbo che piange, Cavalli Sforza si sforza a spiegare che l’evoluzione ora è rallentata e non ha più l’importanza di una volta, perché è sostituita dalla più veloce evoluzione culturale, che è “l’accumulo di nuove conoscenze”. Invece io da ignorante (cioè poco evoluto) pensavo che l’umanità accumulasse sì conoscenze, ma per acquisirle, la prole, dovesse – a partire da quello che i latini chiamavano “tabula rasa” – imparare lo scibile accumulato. Invece no! Cavalli Sforza, da buon genetista avrebbe scoperto che la tabula rasa è una balla. La verità è che noi evolviamo culturalmente. Non è una notizia da poco, occorre dirlo alla Gelmini, così non spreca energie e risorse per migliorare la scuola. Alla luce del pensiero sforzesco i sondaggi OCSE che danno per somari gli alunni e gli insegnanti italiani, dimostrano soltanto che nella penisola appenninica l’evoluzione culturale è più lenta. Ora capisco meglio un sacco di cose. Ad esempio, quando un amico che ha in affidamento un bambino slovacco mi disse “c’è voluto uno straniero per vedere un nove in pagella nella nostra famiglia”, la cosa mi sembrò una divertente battuta. Ma dopo aver letto Cavalli Sforza ho capito che è un fatto scientifico che riguarda sempre lei, la capricciosissima evoluzione. E allora viva gli innesti – ma quelli giusti, da nove in pagella in su!





 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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