CONFUSIONE
SULL’EVOLUZIONE UMANA
Scienziati
in disaccordo su (quasi) tutto
di
Mihael Georgiev
Riguardo
all’evoluzione umana, attualmente coesistono ben quattro idee
che si escludono a vicenda. C’è chi sostiene che
l’evoluzione umana sarebbe non più progressiva, ma
degenerativa; altri invece che è accelerata; altri ancora che
è rallentata; ed infine che è addirittura ferma. Il
compito di spiegare come tutto ciò possa essere
contemporaneamente vero e scientificamente provato è alquanto
arduo, e io – almeno qui – neanche ci provo. Indicherò
però le fonti delle diverse opinioni, di modo che chi ha
voglia di approfondire l’argomento sia messo in condizioni di
poterlo fare.
L’
evoluzione umana non è più progressiva, ma degenerativa
Meglio
di tutti spiega ciò John Sanford, professore
per oltre 25 anni alla Cornell University (New York) e specialista in
genetica delle piante. Non uno specialista qualsiasi, ma uno dei
massimi esperti mondiali di ingegneria genetica, inventore di tre tra
i più importanti metodi di manipolazione genetica: il processo
biolistico (“gene gun”), la resistenza patogeno-derivata
e l’immunizzazione genetica; la maggior parte degli organismi
transgenici sono infatti prodotti utilizzando la tecnologia “gene
gun”, inventata da Sanford e dai suoi collaboratori.
Tutto ciò è spiegato nel libro Entropia
genetica e il mistero del genoma, ora alla seconda edizione, che
abbiamo recensito altrove (vedi
http://www.origini.info/articolo.asp?id=154).
Sanford dimostra che un genoma attualmente non evolve, ma degenera,
specie negli organismi più complessi. Il messaggio è
piuttosto inquietante, perché indica come la specie umana,
proprio perché molto complessa, rischia l’estinzione.
L’evoluzione
umana si è fermata
Questa
tesi ha destato stupore nelle file sia degli evoluzionisti che dei
creazionisti. A esprimerla è stato il 7 ottobre 2008 Steve
Jones, professore di biologia evoluzionistica dell’UCL,
University College of London (vedi video
http://www.ucl.ac.uk/lhl/streamed/lhlpub2/01_071008).
Jones riconosce la validità della tesi di Sanford, (cioè
che il genoma umano non sta evolvendo, ma degenerando), ma esorcizza
le conseguenze, sostenendo che la degenerazione non fa più
paura, dato che l’evoluzione si è fermata.
L’evoluzione
umana è accelerata
Questa
conclusione sembra fatta apposta per contraddire Steve Jones. Con uno
studio accurato pubblicato su PNAS,
December 26, 2007, vol. 104, no. 52, pp. 20753–20758
(http://www.pnas.org/content/104/52/20753.full.pdf+html),
John Hawks e i suoi collaboratori
spiegano che l’evoluzione umana negli ultimi 5000 – 10000
anni ha accelerato il suo cammino di 100 volte! Roba che qualche
mattina vedremo dalla finestra uomini che volano o almeno si
arrampicano come ragni sui grattacieli. Fino a 5000 anni fa, insomma,
l’evoluzione si comportava abbastanza bene, anche se un po’
capricciosa, ma adesso corre come impazzita!
L’evoluzione
umana ora è soprattutto culturale
A
vedere così le cose è Luigi Luca Cavalli Sforza,
medico, genetista di fama internazionale. In un recente e illuminante
articolo sul Corriere della Sera (sabato 29 agosto 2009,
pagina 36), utilizzando la tecnica della mamma che cerca di distrarre
il bimbo che piange, Cavalli Sforza si sforza a spiegare che
l’evoluzione ora è rallentata e non ha più
l’importanza di una volta, perché è sostituita
dalla più veloce evoluzione culturale, che è
“l’accumulo di nuove conoscenze”. Invece io da
ignorante (cioè poco evoluto) pensavo che l’umanità
accumulasse sì conoscenze, ma per acquisirle, la prole,
dovesse – a partire da quello che i latini chiamavano “tabula
rasa” – imparare lo scibile accumulato. Invece no!
Cavalli Sforza, da buon genetista avrebbe scoperto che la tabula rasa
è una balla. La verità è che noi evolviamo
culturalmente. Non è una notizia da poco, occorre dirlo alla
Gelmini, così non spreca energie e risorse per migliorare la
scuola. Alla luce del pensiero sforzesco i sondaggi OCSE che danno
per somari gli alunni e gli insegnanti italiani, dimostrano soltanto
che nella penisola appenninica l’evoluzione culturale è
più lenta. Ora capisco meglio un sacco di cose. Ad esempio,
quando un amico che ha in affidamento un bambino slovacco mi disse
“c’è voluto uno straniero per vedere un nove in
pagella nella nostra famiglia”, la cosa mi sembrò una
divertente battuta. Ma dopo aver letto Cavalli Sforza ho capito che è
un fatto scientifico che riguarda sempre lei, la capricciosissima
evoluzione. E allora viva gli innesti – ma quelli giusti, da
nove in pagella in su!
|